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Antologia biblica



MARZO 2015

     

 

PECCATO ORIGINALE

INTRODUZIONE

      

 

Dio ha creato il mondo perché l’uomo ne godesse.

            L’uomo, quindi era destinato a godere il mondo, come un figlio gode della casa del padre. La dignità stessa di figlio di Dio imponeva dei limiti alla libertà dell’uomo. Per mantenersi all’altezza di questa sua dignità, l’uomo doveva seguire determinate regole. Ma l’uomo si comporta come un ladro, operando di nascosto.

            Perduta, quindi, egli stesso la dignità di figlio di Dio, l’uomo non potrà più trasmetterla ai suoi discendenti.

            Essi la riconquisteranno solo quando Gesù ne farà loro dono, per mezzo della sua morte e risurrezione.

            La redenzione di Gesù si contrappone al peccato dell’uomo e lo guarisce.

 

PECCATO ORIGINALE

La tentazione e il peccato

            Il serpente era il più astuto di tutti gli animali della campagna che aveva fatto il Signore Iddio.

            Esso disse alla donna: “Il Signore Iddio ha veramente detto: non mangiate di nessun albero del giardino?”

            Rispose la donna al serpente: “I frutti degli alberi del giardino possiamo mangiarli, ma a proposito dell’albero che sta al centro del giardino Iddio ha detto: Non mangiatene, non avvicinatevi ad esso, perché non abbiate a morire”.

Disse il serpente alla donna: “Non morrete. Infatti Iddio sa che nel giorno in cui voi ne mangerete si apriranno i vostri occhi e diventerete come Dio, conoscendo il bene e il male”.

            La donna vide l’albero che era buono a mangiare e piacevole a vedere e appetibile per acquistare conoscenza; e ne colse un frutto e ne mangiò e ne dette anche al marito che era con lei e anche egli ne mangiò. Allora gli occhi di ambedue si aprirono e si accorsero di essere nudi; misero insieme delle foglie di fico e ne fecero delle tuniche.

 

I RIMPROVERI DI DIO

      

Poi sentirono la voce del Signore Iddio che passava per il giardino allo spirare del giorno e l’uomo e la donna si nascosero di fronte al Signore Iddio in mezzo agli alberi del giardino.

            Il Signore Iddio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”

            Egli rispose:

            “Ho sentito la tua voce nel giardino e ho avuto paura perché sonop nudo e mi sono nascosto”.

            Iddio disse:

            “Chi ti ha detto di essere nudo? Forse hai mangiato di quell’albero di cui ti avevo proibito di mangiare?”

            L’uomo rispose:

            “La donna che mi hai dato per compagna mi ha dato il frutto dell’albero e ho mangiato”.

            Il Signore Iddio disse allora alla donna:

            “Che cosa hai fatto?”

            E la donna rispose:

            “Il serpente mi ha ingannata e ho mangiato”.

 

LA MALEDIZIONE AL SERPENTE E LA PROMESSA DELLA REDENZIONE

           

Disse il Signore Iddio al serpente:

            “Poiché hai fatto questo, maledetto sii tu fra tutti gli animali e le fiere della campagna; striscerai sul tuo ventre e mangerai la polvere tutti i giorni della tua vita.

            Porrò inimicizia fra te e la donna (La tradizione cristiana vede nella “donna” che schiaccerà il capo al demonio, la Madonna, che darà alla luce il Salvatore del mondo), e fra la tua discendenza e la discendenza di lei; essa ti schiaccerà il capo, mentre tu ti avventerai al suo tallone”.

 

LA PUNIZIONE DELLA DONNA E DELL’UOMO

            Alla donna disse:

            “Moltiplicherò le tue sofferenze e le tue doglie, con dolore partorirai i figli, ti sentirai attratta dal marito ed egli ti dominerà”.

            All’uomo disse:

            “Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero a proposito del quale ti avevo proibito di mangiarne, maledetta la terra per causa tua; con fatica ne mangerai i frutti tutti i giorni della tua vita. Ti germoglierà triboli e spine; mangerai la verdura dei campi e con sudore della fronte mangerai il pane, fino a che tornerai alla terra dalla quale sei stato tratto, poiché sei polvere e in polvere ritornerai”.

 

LA CACCIATA DAL PARADISO TERRESTRE

 

            Adamo chiamò la sua donna Eva, perché essa è la madre dei viventi.

            E Dio fece all’uomo e alla donna delle tuniche di pelle e li rivestì di esse.

            Il Signore Iddio disse:

            “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, conoscendo il bene e il male”.

            E poi, per timore che stendesse la mano e prendesse anche i frutti dell’albero della vita, ne mangiasse e vivesse eternamente, lo scacciò il Signore Iddio dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra dalla quale era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden, i cherubini, con in mano una spada fiammeggiante a due tagli, per custodire l’accesso all’albero della vita.

Genesi cap. 3,1 e seg.

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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