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GIUGNO 2013

     

Il tema molto attuale delle cosiddette “unioni civili”

Il tema attuale delle cosiddette “unioni civili” continua a far discutere perché non tutto è ben chiaro e spiegato. Intanto si deve ricordare che le “unioni civili” sono considerate dagli attivisti omosessuali la base di lancio per il matrimonio e l’adozione di figli. Quello che è accaduto in Francia lo dimostra dato che la legge approvata prevede, automaticamente, l’adozione di figli per questo "nuovo" tipo di famiglia. In Francia da quasi dieci anni ci sono i PACS (patti civili di solidarietà) ma ora non bastano più. Infatti pian piano hanno preparato il nuovo traguardo delle nozze. Sembravano una strategia, ora lo possiamo intuire. Il “padre” del movimento politico olandese a favore dell’agenda LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, trans gender) Boris Dittrich ha ammesso  che le unioni civili sono state legalizzate con la promessa rassicurante che il loro scopo era garantire la giustizia fiscale e le leggi ereditarie di proprietà per le persone dello stesso sesso. In realtà ha detto: «Abbiamo pensato che sarebbe stato psicologicamente meglio introdurre prima le “unioni registrate”» così «la gente si è abituata all’idea che due uomini o due donne si possono unire in Comune, vedendo il loro rapporto riconosciuto dalla legge». Una volta costruita questa cultura si può introdurre il matrimonio gay senza che esploda «la rivoluzione». Anche in Italia, con il silenzio dei media, il concetto è stato espresso chiaramente da Livia Turco, della segreteria PD, prima delle elezioni politiche: «Se andremo al governo, come ha detto Bersani, faremo subito una legge per riconoscere le coppie di fatto. Una volta accettato questo poi sarà difficile negare a queste famiglie la possibilità in futuro dell’affidamento e dell’adozione». Ora anche la neo ministro alle "Pari opportunità" Josepha Idem ha detto "si" alle unioni omosessuali.

Ecco dunque perché opporsi alla legalizzazione delle “unioni civili” ha motivi consistenti ed oggettivi.

Molti giuristi concordano sul fatto che già sono presenti nella Legge italiana tutele effettive per il/la convivente. Per esempio il prof. Scandroglio, docente di Filosofia del diritto all’Università di Padova, dice che: «La giurisprudenza in materia di affitti non fa distinguo tra conviventi e coniugi; in materia di successione esistono le donazioni e non sussistono problemi di questo tipo; esistono anche leggi che prevedono, in caso della donazione di organi, l’esplicito riferimento al convivente». Le unioni civili offrono soltanto diritti ma non doveri e questo, giuridicamente, è ingiusto: «Il coniuge ha una serie di doveri specifici quali quello di fedeltà, assistenza, educazione dei figli e commette un reato per l’abbandono dei minori», mentre il convivente «non ha alcun dovere nei confronti del pargolo». Anche l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, specializzata nel diritto di famiglia sostiene che: «Quelli che pensano di superare le discriminazioni istituendo il registro delle coppie di fatto discriminano tra coppie che si sposano con la volontà e l’impegno di farlo, e coppie che non assumono le responsabilità del matrimonio ma ne acquisiscono le tutele assistenzialiste». A dire il vero sono le “coppie di fatto” che non vogliono sposarsi proprio per non avere vincoli legali, tributari, civili. Nella Bologna di Franco Grillini e di molte associazioni gay il numero degli iscritti dal 1999 al registro delle coppie di fatto è zero.

C’è una specie di corsa degli Stati all’approvazione dei matrimoni omosessuali. L’ultima nazione, in attesa della risposta del Consiglio costituzionale in Francia, è la Nuova Zelanda oltre all’Olanda, Belgio, Canada, Sudafrica, Argentina, Spagna, Portogallo, Norvegia, Svezia, Danimarca, Islanda e Uruguay. A questi vanno aggiunti nove Stati Usa (Massachusetts, Connecticut, Vermont, New Hampshire, New York, Maine, Maryland, Iowa, Washington più il District of Columbia), a quello brasiliano di Alagoas, al messicano Quintana Roo e allo stesso distretto federale di Città del Messico. Anche in Colombia riprende al Senato la discussione del progetto di legge 47 che vuole introdurre nel Paese i matrimoni omosessuali. 

Però la vera discriminazione non è opporsi al riconoscimento legale delle unioni civili omosessuali ma dire ad un bambino che la mamma non conta nulla e può farne senza in una coppia di uomini, e il padre non conta nulla e può farne senza in una coppia di donne.

 Gabriele Soliani

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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