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OTTOBRE 2007

     

SEMI DI SPERANZA

 

           L’ incontro svoltosi a Loreto il 1 e il 2 settembre scorsi, è uno degli eventi previsti nell’ambito del progetto “Agorà dei giovani italiani”, promosso dalla Conferenza episcopale italiana (CEI), nel marzo 2006 sulla scia dei lavori del Congresso di Verona. L’ obiettivo dell’Agorà dei giovani italiani è quello di promuovere “un nuovo slancio della pastorale giovanile, una sempre maggiore soggettività delle nuove generazioni nella missione della Chiesa ed un crescente coinvolgimento dei giovani nel cammino della Chiesa italiana” nella convinzione profonda che “il valore della missionarietà costituisce la dimensione fondamentale della vita e dell’azione di un cristiano e di una comunità”(www agoràdeigiovani.it).

            Ai giovani viene quindi proposto un cammino triennale (2007 -2008 – 2009), nell’ambito del quale l’incontro di Loreto ha costituito l’evento caratterizzante dell’anno 2007, preparato da  incontri di formazione, svoltisi nelle varie diocesi.

            A Loreto si sono recati giovani provenienti da tutta Italia, singolarmente o raggruppati in gruppi e movimenti; erano presenti anche delegazioni di giovani stranieri, giunti da tutto il mondo. Nella mattina del 1 settembre, i giovani di sono riuniti in vari luoghi per un incontro con i loro vescovi; nel pomeriggio si sono trasferiti nella piana di Montorso, per una Veglia di preghiera alla quale ha partecipato anche il Pontefice, Benedetto XVI.

            Sono stati nel complesso 500.000 i giovani protagonisti di questo incontro che ha avuto le caratteristiche di una GMG (Giornata Mondiale della Gioventù): ad essi il Papa si è rivolto, dopo averne ascoltato con attenzione e commozione le testimonianze, pronunciando parole di incoraggiamento e sostegno. Si è trattato di un discorso molto bello, che contiene alcuni passi di particolare forza.

            Dopo aver affettuosamente salutato i giovani giunti a Loreto, certamente guidati dallo Spirito,  “ciascuno con i propri  dubbi e le proprie certezze, con le proprie gioie e  preoccupazioni”, Benedetto XVI sente il bisogno di assicurare loro che “il Papa vi é vicino, condivide le vostre gioie e le vostre pene, soprattutto condivide le speranze più intime che sono nel vostro animo e per ciascuno chiede al Signore il dono di una vita piena e felice, una vita ricca di senso, una vita vera.” E continua: “Purtroppo oggi, non di rado, un’esistenza piena e felice viene vista da molti giovani come un sogno difficile - abbiamo sentito tante testimonianze - e qualche volta quasi irrealizzabile. Tanti vostri coetanei guardano al futuro con apprensione e si pongono non pochi interrogativi. Si chiedono preoccupati: come inserirsi in una società segnata da numerose e gravi ingiustizie e sofferenze? Come reagire all’egoismo e alla violenza che talora sembrano prevalere? Come dare un senso pieno alla vita? Con amore e convinzione ripeto a voi, giovani qui presenti, e attraverso di voi, ai vostri coetanei del mondo intero: Non abbiate timore, Cristo può colmare le aspirazioni più intime del vostro cuore! Ci sono forse sogni irrealizzabili quando a suscitarli e a coltivarli nel cuore è lo Spirito di Dio? C’è qualcosa che può bloccare il nostro entusiasmo, quando siamo uniti a Cristo? Nulla e nessuno, direbbe l’apostolo Paolo, potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore (Cf Rm 8, 35-39).”

            “Lasciate che questa sera io vi ripeta: ciascuno di voi se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose. Ecco perché, cari amici, non dovete aver paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene, e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà. Cristo ha fiducia in voi e desidera che possiate realizzare ogni vostro più nobile ed alto sogno di autentica felicità. Niente è impossibile per chi si fida di Dio e si affida a Dio.”

            E, a proposito di ‘imprese’ che appaiono impossibili, il Papa ha voluto richiamare con forza l’esempio della Vergine Maria; di fronte alle parole dell’Angelo, Maria “rimase turbata, avvertendo tutta la piccolezza del suo essere di fronte all’onnipotenza di Dio; e si domandò: com’è possibile, perché proprio io?” Ma poi, “ pronunciò prontamente il suo ‘sì’, che cambiò la sua vita e la storia dell’umanità intera.”  Nessuno più di Maria conosce le caratteristiche dell’amore vero: è a Lei dunque che i giovani devono guardare  per scoprire “la bellezza dell’amore, non però di un amore "usa-e-getta", passeggero e ingannevole, prigioniero di una mentalità egoista e materialista, ma dell’amore vero e profondo.”

            Proseguendo nel suo discorso, il Papa ha avuto modo di rivolgere ai giovani parole che non possono non trovare un’eco profonda nei cuori di noi coppie della Comunità d’amore, impegnate a costruire e fortificare giorno dopo giorno la realtà della famiglia. Egli infatti ha detto: “Nel più intimo del cuore ogni ragazzo e ogni ragazza, che si affaccia alla vita, coltiva il sogno di un amore che dia senso pieno al proprio avvenire. Per molti questo trova compimento nella scelta del matrimonio e nella formazione di una famiglia dove l’amore tra un uomo e una donna sia vissuto come dono reciproco e fedele, come dono definitivo, suggellato dal ‘sì’ pronunciato davanti a Dio nel giorno del matrimonio, un ‘sì’ per tutta l’esistenza. So bene che questo sogno è oggi sempre meno facile da realizzare. Attorno a noi quanti fallimenti dell’amore! Quante coppie chinano la testa, si arrendono e si separano! Quante famiglie vanno in frantumi! Quanti ragazzi, anche tra voi, hanno visto la separazione e il divorzio dei loro genitori! A chi si trova in così delicate e complesse situazioni vorrei dire questa sera: la Madre di Dio, la Comunità dei credenti, il Papa vi sono accanto e pregano perché la crisi che segna le famiglie del nostro tempo non diventi un fallimento irreversibile. Possano le famiglie cristiane, con il sostegno della Grazia divina, mantenersi fedeli a quel solenne impegno d’amore assunto con gioia dinanzi al sacerdote e alla comunità cristiana, il giorno solenne del matrimonio.”

            Come non sentirci direttamente toccati da queste parole che ci riguardano come coppie e come genitori, dato che molti di noi hanno ormai figli grandi che hanno intrapreso a loro volta la via del matrimonio o si avviano a farlo?

            Benedetto XVI ha rivolto parole di incoraggiamento anche a quei giovani che si sentono chiamati al sacerdozio o alla vita consacrata, esortandoli a “rispondere generosamente” perchè “la vita dedicata a Dio non è mai spesa invano”.

            Il Papa ha concluso il suo discorso dando ai giovani “appuntamento a Sidney, dove tra un anno si terrà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù” anche se  “l’Australia è lontana e per i giovani italiani è letteralmente all’altro capo del mondo…” E’ quindi necessario pregare  “perché il Signore che compie ogni prodigio conceda a molti di voi di esserci. Lo conceda a me, lo conceda a voi. È questo uno dei tanti nostri sogni che questa notte pregando insieme affidiamo a Maria. Amen.”

            Queste le linee essenziali del discorso del Papa: facciamo nostre le sue esortazioni, le sue speranze, i suoi ‘sogni’ e facciamoci guidare dalle sue parole nel nostro quotidiano stare accanto ai nostri figli. E’ importante che essi sentano che noi genitori, pur conoscendo le difficoltà che essi devono affrontare giorno dopo giorno e senza avere alcuna intenzione di nascondergliele, guardiamo con ottimismo e speranza al loro futuro, perché quotidianamente li affidiamo alla protezione di Maria: con la Sua guida, ciascuno di loro troverà la sua strada e sarà capace di “diventare ciò che è”, secondo il progetto che fin dall’eternità è stato pensato per lui.   

 

 

Antonella                  

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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