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GIUGNO 2016

     

 

All'improvviso tutto è silenzio, dolore, sgomento, incredulità, rabbia.... Poi pian piano abbiamo compreso che Dio ha richiamato a Sé tale meravigliosa creatura, Padre Giuseppe, affinché conoscesse appieno la Sua gloria. Oggi, oltre che piangere il nostro amatissimo Don Giuseppe, possiamo solo ringraziare Dio per averci permesso di essere parte della sua missione. Padre Giuseppe sei stato per noi un predicatore, un confessore, capace di scuotere le anime, farci mettere in discussione, lottare contro le banalità, conquistare i propri ideali. Ti ricordiamo così: tutto energia, ironia, obbedienza, umiltà e povertà celata. Sei e sarai per sempre nei nostri cuori...

Barbara Battaglia

 

Carissimi, questa volta siamo noi a chiedere a tutti i LAM, FAM e EAM preghiere per il nostro caro Don Giuseppe Palma, sacerdote di origini messicane, che il 9 novembre avrebbe festeggiato 25 anni di sacerdozio. Don Jesus, così lo chiamava la comunità di S. Luca, ha raggiunto la casa del Padre nella notte tra sabato e domenica, causa un incidente frontale contro una auto, in una curva a gomito, nei pressi di Velletri, alla cui guida c'era un signore ubriaco, con la figlioletta di 5 anni. Lo scooter non è riuscito a proteggerlo minimamente dalla vettura che veniva contromano.

E’ stato un sacerdote eccezionale, sempre disponibile, amante del Signore, innamorato di Madre Speranza, della quale aveva letto i libri, poiché si interessava delle cause dei Santi.

Noi tutti ringraziamo il Signore per averci donato questo suo angelo che ha richiamato a sé nel giorno della Pentecoste.

Sergio Riccio

 

Buon volo verso il paradiso don Giuseppe fantastico, moderno, giovanile quando facevi messa a noi ragazzi ci spiegavi molte cose con facilità. Avevi fatto la lavanda dei piedi a noi e scherzavi con noi, avevi il sorriso sulle labbra. Ti ricorderemo dolce don Giuseppe; da noi ragazzi ti facevi chiamare Peppe! Addio, don Peppe, arrivederci ti ricorderemo sempre... alzeremo la testa e vedremo le stelle quella che brilla di più sarà il nostro don Peppe

Da una ragazza di “Il ponte”

 

Cari fratelli,

so che tutti, come me, siete affranti dal dolore per questa perdita inconsolabile e per  l'avvenimento terribile in sé. Don Giuseppe era unico, sia come sacerdote che come uomo, di una personalità e di un carisma straordinari. Nei momenti di lucidità che il dolore mi concede voglio pensare che sia stato solo un modo come un altro affinché Dio lo prendesse con sé a godere della Sua infinita Gloria...così come quando alle nostre raccomandazioni rispondeva di non preoccuparci per lui, perché con il suo scooter sarebbe potuto arrivare ovunque, magari con la sua stessa ironia ora ci avrebbe detto che lo ha portato addirittura in Paradiso!! Mi sembra ancora di vederlo con quel suo costante sorriso velato di infinita dolcezza mettersi lo zaino sulle spalle e il casco in testa e correre via salutando dopo l'omelia...

Chi potrà ridarci la sua energia, la sua ironia, la sua profondità? Invertendo i fattori, ragionando come lui ha cercato di insegnarci, Dio più che toglierci tanto ora, ci ha dato tanto con lui in questi anni, facendoci testimoni e protagonisti della sua missione ...

Ed ora quanti abbracci dati a noi gli starà rendendo Madre Speranza?? 

Con affetto, Manuela Rasile

 

Cara Rifugio,

Non ho parole per esprimere il dolore per la perdita del nostro caro Don Giuseppe. Il suo passaggio nella nostre vite è stato e resterà indelebile. E' stato uno strumento eccezionale nelle mani di Dio, e io e Antonio ringraziamo il Signore per averlo messo sulla nostra strada. Ti abbracciamo forte e ti preghiamo di estendere il nostro abbraccio e la nostra preghiera a tutta la comunità.

Daniela e Antonio

Non solo confessore, padre spirituale ma anche fratello, amico e a volte figlio. Sì perché a noi, più avanti con gli anni, sapeva chiedere con la spontaneità e la semplicità di un ragazzo, un paio di calzini o una  maglietta bianca per sostituire quelle bucate.

            Innamorato di Gesù e di Madre Speranza, profondo seguace di Papa Francesco, ci donava le sue omelie cariche di vita vera e ci immergeva nella meditazione della Parola scavandoci nell’animo perché fossimo consapevoli dell’ESSENZA del laico dell’Amore Misericordioso. Madre Speranza, ci diceva nell’ultimo incontro dell’8 maggio, è entrata nel cuore di Dio, non si stancava mai di pregare per gli altri e come una portinaia si è fermata sulla soglia della porta della misericordia per far entrare i poveri peccatori con umiltà e farli uscire colmi di carità.

            Anche noi, ripeteva, dobbiamo essere i portinai del nostro prossimo e  dobbiamo allora porci tre domande:

  1. Sono doganiere o portinaio?
  2. Voglio entrare secondo la spiritualità di Madre Speranza per quella porta che è l’umiltà di Cristo che si annientò per prendere la forma di schiavo?
  3.  Se ho sperimentato la misericordia  di Dio, la porto agli altri facendomi missionario?

E ci ricordava che la prima caratteristica dell’uomo misericordioso è la memoria dei benefici che Dio ci ha elargito nonostante le nostre povertà, perché essere laico dell’Amore Misericordioso significa lasciarci colpire dal male altrui per trasformarlo dal di dentro, è lasciarsi toccare dalle miserie del prossimo, non giudicando e perdonando col cuore con la stessa misura con cui perdona il cuore di Gesù. La porta della misericordia è infatti il suo cuore ferito che Lui ci invita a toccare per  sanare  le nostre fragilità con gli anticorpi del suo Amore.

            Le parole così toccanti e profonde di Don Giuseppe sono state sempre accompagnate dalla sua disponibilità, dalle sue preghiere, dal suo aiuto per ognuno di noi, faceva parte di ognuno di noi con la sua carica spirituale e il suo entusiasmo per le famiglie, i bambini, gli anziani e per i poveri peccatori che “perseguitava” e non abbandonava. Il Signore l’ha chiamato a Sé secondo i suoi disegni nel giorno di Pentecoste per immergerlo nel mistero della SS. Trinità lasciandogli, prima di morire, pochi minuti di coscienza per confermare ai suoi soccorritori la sua appartenenza vocazionale : “SONO UN SACERDOTE”.

Franca

                 

       Nella gioia e nel dolore stiamo vivendo tutti la “Comunione fraterna”, dolorosamente forte e lancinante. Che questo dolore comune ci unisca sempre più. Cerchiamo di essere migliori nonostante le nostre fragilità e che il Buon Dio abbia misericordia di tutti noi.

       Don Giuseppe, con Madre Speranza e tutti i fratelli che già ci hanno lasciato e preceduto, ora gioiscono in Paradiso e pregano per tutti noi … ci aspettano alle soglie del cielo.

       Il distacco umano e tremendamente atroce ma la speranza di ritrovarci è altrettanto forte ed intensa, anche se ora il cuore è nella tristezza e le lacrime continuano ad irrigare i nostri volti, o Buon Gesù, aiutaci a superare questo dolore.

Paola

 

       Quando abbiamo detto a Gabriele della morte di Don Giuseppe, ci ha detto sorridendo: “Sarà contento, è andato da Gesù!”. E credo che sia effettivamente così. Grazie, Signore, per aver messo Don Giuseppe sul nostro cammino, sostieni la sua famiglia e sostieni le comunità che lui guidava.

Claudio

 

            Don Giuseppe, Gesù ti ha chiamato a sé per unirti a Lui. Sono certa che l’Amore Misericordioso che tu hai tanto amato, ti ha voluto colmare della sua gloria. Nessuno di noi può comprendere la Sua volontà, ma l’accettiamo. Ora non correrai più, tenerissimo Giuseppe, grazie per tutte le coscienze che hai risvegliato, per i cuori tiepidi che hai riscaldato, grazie perché ci hai fatto comprendere la vera misericordia. Gesù, io non capisco ma accetto, Tu puoi e sai, fa’ che la lampada della sua anima sia luce viva. Grazie, Gesù, per questo grande dono che ci hai offerto.

Pasqualina

 

L’eterno riposo donagli, Signore, e splenda a lui la luce perpetua.

Riposi in pace. Amen.

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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