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NOVEMBRE 2014

     

IL MIO CAMMINO DI FEDE

Tonina (Gruppo Reggio Emilia)

 

Mi chiamo Tonina, ho avuto la fortuna anzi ringrazio il Signore di avermi dato la possibilità di conoscere e soprattutto di avere come amici Pierluigi e Luciana, laici dell’Amore Misericordioso, due grandi persone per le quali ho grande stima e affetto; mi hanno voluto sempre bene, standomi vicino, ascoltandomi, pregando per me e la mia famiglia, per essere più serena e affrontare con l’Amore Misericordioso del Signore le difficoltà e le sofferenze della vita.

Ho ricevuto tutti i sacramenti, ma non mi sono avvicinata con la devozione dovuta pensando a quanto il Signore ha fatto donando la sua vita sulla croce per me e di questo non vado fiera.

Pierluigi e Luciana hanno da sempre cercato di insegnarmi ad amare e ad avvicinarmi al Signore; lo hanno fatto con saggezza e con pazienza aspettando il momento in cui capissi quanto sia importante ascoltare le parole del Signore attraverso la preghiera, la fede, le opere e l’Amore Misericordioso.

Mi hanno parlato di Madre Speranza di Gesù, di Collevalenza dove c’è il Santuario che la Madre ha fatto costruire per i pellegrini secondo il volere del Signore. Sono rimasta da subito affascinata dai loro racconti vissuti con la Madre: l’acqua dell’Amore Misericordioso, le opere, i miracoli, le sue sofferenze, il suo fare sempre la volontà del Signore e il carisma che Madre Speranza aveva accogliendo tutte le persone a braccia aperte, anche quelli che non credevano in Dio.

Il Santuario che ora splende sulle colline di Collevalenza, è la dimostrazione di quanti sacrifici la Madre abbia fatto per obbedire alla volontà del Signore.

Il mio percorso di fede e di preghiera è iniziato una sera di novembre: ero  casa con la mia famiglia: mio marito Giuliano e mio figlio Andrea, erano con noi anche Pierluigi e Luciana, mi stavano parlando dell’imminente viaggio a Roma per il secondo congresso della misericordia, quando mi dissero che la loro amica Giuliana non poteva partecipare per sopraggiunti impegni familiari e quindi c’era un posto libero e mi chiesero se volessi andare con loro: esultai di gioia anche se in un primo momento mi soffermai a pensare alla mia famiglia, non mi ero mai allontanata  da casa da sola, ma in cuor mio sentivo che dovevo andare. Passarono pochi giorni, li chiamai per comunicare loro la mia risposta affermativa e loro ne furono molto contenti.

 

CONGRESSO DELL’AMORE MISERICORDIOSO

                   ROMA 22-23-24 NOVEMBRE

 

Partimmo per Roma il giorno 22 novembre con gioia e con felicità nel cuore. Pierluigi e Luciana durante il viaggio decisero di fare una sosta al Santuario di Collevalenza sapendo che io non vi ero mai stata. Arrivati rimasi affascinata dalla grandezza e dalla bellezza che mi circondava: la Basilica, il campanile, il pozzo, le piscine, la statua di Maria Mediatrice, il crocifisso… Provai subito una grande serenità. Ma quando entrai in Basilica fui avvolta da un’emozione grande una sensazione di pace che mi arrivò nel profondo del cuore, come un caloroso abbraccio di benvenuto.

Mi accompagnarono alla Cripta dove c’era la tomba di Madre Speranza, appoggiai delicatamente la mano sulla tomba e fu tanta l’emozione che non riuscii a trattenere le lacrime… pregai come non avevo mai fatto. Un saluto alla Madre…. e mentre mi avviavo all’uscita della Basilica pensai “un giorno ritornerò”.

Dopo ci recammo nella sala da pranzo del sottopiazza e fui contenta di conoscere Suor Margherita che ci preparò un buon piatto di pasta e l’accoglienza e la gentilezza mi fecero sentire come a casa mia.

Riprendemmo il viaggio, lasciando alle spalle il Santuario, ero dispiaciuta di non essere rimasta più a lungo in un luogo di grande fede e spiritualità.

 

Arrivati a Roma, all’hotel dove si svolgeva il convegno, incontrammo Anna, Marisa, e Vivella; il convegno per me fu pieno di emozioni: ascoltai con attenzione le esperienze vissute dai missionari, il loro Amore Misericordioso per i poveri che vivono in paesi dove c’è tanto bisogno di opere di carità. Ascoltai con profonda commozione e ammirazione tutte le esperienze drammatiche dove le persone sono riuscite a perdonare in situazioni di grande sofferenza.

Mi sentivo come trasportata da un grande affetto per tutte le persone che incontravo, si respirava aria pura, tanto calore e fede.

Anche la serata musicale fu gioiosa con canti molto belli, non volli perdermi nulla, nessun discorso, le storie, i filmati, i racconti, le Messe, i raccoglimenti in preghiera; accogliendo nel mio cuore emozioni e gioia.  

La domenica mattina ci recammo tutti in piazza S. Pietro: era per me la prima volta. Che felicità!

Come una bambina ero emozionata, agitata, sembrava fossi attaccata alla corrente elettrica incredula mi pizzicai per essere certa che fosse vero.

Quando vidi sua Santità Papa Francesco esultai dalla gioia, le sue parole mi entrarono nel cuore, pregai soprattutto per la mia famiglia e per tutte le persone che conosco sofferenti.

Al termine dell’Angelus domenicale, Papa Francesco passò tra la folla, mi feci spazio, riuscii a raggiungere le transenne, passò vicinissimo e non seppi trattenere e contenere la felicità, scattai foto che per l’emozione non vennero neanche bene.

Usciti da piazza S. Pietro ci recammo a pranzo, poi per negozi ad acquistare le coroncine da regalare a parenti e amici.

Un saluto ad Anna e Vivella che presero il treno per ritorno a casa, mentre io Pierluigi, Luciana e Marisa riprendemmo il viaggio di ritorno in macchina.

Sono stati giorni molto intensi, un’esperienza che conserverò nel cuore carica di tanta positività emozione e gioia; sono felice di averla vissuta.    

Da quel giorno sto pregando e continuando il mio cammino di fede sorretta dall’Amore Misericordioso di Gesù. Sul piano della fede non ho l’appoggio purtroppo di tutte le persone che mi circondano, mi chiedono, ascoltano ma non comprendono il mio essere felice e serena; ma non importa non chiedo di capirmi solo di lasciarmi proseguire con serenità e rispetto.

 Parteciperò il più possibile alla Messa, pregherò e adorerò il Signore, ma non trascurerò chi mi ama non mancherò alla mia famiglia che per me è sacra e ad altre persone a me molto care: le mie preghiere sono soprattutto per loro che hanno bisogno di credere in Gesù, ma ognuno deve fare il suo cammino.

Come dice Luciana non devo fare tutto in fretta, perché il Signore già mi ama come sono; l’importante e aver capito e iniziare: sarà un cammino difficile proprio perché ci sarà chi mi ostacolerà e cercherà di farmi tornare sui miei passi; ma con l’aiuto del buon Gesù saprò difendere l’abbraccio che il Signore mi ha dato per accogliermi e perdonarmi. So che ho un Padre che mi accompagnerà nella carità, nelle opere, nel bene, umiltà, saggezza, fedeltà e Amore Misericordioso.  

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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