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NOVEMBRE 2015

     

 

Riflessioni di Alberto Pagliari - Convegno ALAM 16/18 ottobre 2015

 

PROMESSAIl Convegno per me è stato un susseguirsi di esperienze positive, mi sono sentito protetto da tutti voi dell’Associazione è stato come un ritorno a casa, anche se in parte già la fratellanza con gli altri fratelli e sorelle viene consolidata di volta in volta nei nostri incontri di revisione del venerdì sera, ma forse l’aria di santità che si respira a Collevalenza ti fa vedere le cose nel giusto verso.

In qualsiasi momento delle giornate trascorse insieme ho potuto raffrontarmi con voi tutti, sia durante le catechesi sia nei dialoghi affrontati anche durante i pasti, e proprio da uno di questi ho capito che quello che noi diamo è ancora molto poco in confronto a quello che riesce a dare e a darci Suor Rifugio, lei è una persona instancabile ma non per questo dobbiamo approfittarne di lei con la sua calma riesce a far fronte a tante incombenze e penso che è giunto il momento di coccolarcela un po’.

Un’altra cosa, emersa durante il Convegno, è di creare già da adesso un gruppo di volontari (nominativi, disponibilità, recapiti) per far fronte alle esigenze del Santuario durante il Giubileo della Misericordia, come ci ha già anticipato il nostro Coordinatore Nazionale durante il Convegno; le date da lui indicate sono quelle delle festività natalizie e pasquali oltre ad alcuni sabati, pertanto prima ci proponiamo e prima il Santuario potrà sapere su chi può contare.

Durante il Convegno ho ascoltato l’appunto fatto dal nostro Cesare della comunità di Succivo e da me condiviso, anche se i tempi del programma erano molto ristretti, è vero sembravamo degli scolaretti davanti al maestro che spiega la lezione del giorno, forse come ha detto Cesare occorre rispolverare delle buone abitudini che nel tempo sono andate perse, è vero non siamo tanti fratelli e sorelle nella nostra associazione, ma anche se pochi non riusciamo a conoscerci, sarebbe il caso di fare dei miniconvegni nel raggio di 200 km tra le comunità più vicine per conoscersi e per rinsaldare la fratellanza tra di noi, condividendo e proponendo soluzioni per far crescere tutto il gruppo, tutto ciò avviene solo se c’è uno scambio reciproco di idee.

Per ultimo ho voluto lasciare la mia esperienza in merito alla celebrazione dell'adesione ai LAM, come candidato: è stata una cosa unica ma condivisa con tanti di voi del gruppo di Suor Rifugio, la cerimonia è stata emozionante poiché dentro di me ho rivissuto la celebrazione  della mia promessa di matrimonio, tutto questo coincide con il motto di Madre Speranza “Tutto per Amore", con il matrimonio cioè con la nostra unione abbiamo creato una famiglia, questo concetto lo abbiamo rinsaldato con l'adesione alla famiglia dell'Amore Misericordioso nel mondo.

Tutto questo é stato possibile grazie alla pazienza di Suor Rifugio che ci ha formato e fatto comprendere che siamo strumenti nelle mani del Signore per divulgare il suo Amore Misericordioso nel mondo, lei è stata il nostro faro e la nostra luce con il supporto dei componenti l'Equipe che come tanti lumini ci hanno illuminato sul percorso da intraprendere, poi la disponibilità al dialogo del coordinatore Claudio Luciani ci ha fatto sentire a casa nostra, e soprattutto  con lui ho condiviso vari momenti delle giornate del Convegno, poiché era sempre presente, anche nella massima discrezione sempre disponibile ad ogni chiarimento e con semplicità ci è stato sempre vicino a fare da supporto, per me e mia moglie è stato meglio di un fratello, pur se a volte, in disparte, ma sempre presente al momento che c’era una urgenza e/o la richiesta di una spiegazione.

Concludo nel dire che questo cammino intrapreso sui passi di Madre Speranza, lo affronterò con gioia affinché mi porti a mettere in pratica e condividere la spiritualità della Famiglia dell’Amore Misericordioso verso il prossimo. 

 

E questa è lì esperienza di Fiorella

 

Come già anticipato ieri nella chat, vi confermo di aver sperimentato l’autentico amore fraterno, le premure le attenzioni che ci avete riservato mi hanno dimostrato che famiglia si può essere!! 

I vostri volti sorridenti erano per noi: i vostri  occhi  ci accarezzavano affettuosamente mentre ci avviavamo in processione per fare la promessa! Alberto ed io  procedevamo lentamente   lungo la navata della basilica per arrivare davanti all’altare e mi  sembrava di tornare al giorno delle nozze! E’ stato un secondo matrimonio, ma questa volta ci sposavamo  indissolubilmente come coniugi alla famiglia dell’Amore Misericordioso che è espressione di Gesù!

Arrivati davanti all’altare, dopo uno sguardo e un  sorriso fra noi, ci siamo separati per metterci in semicerchio e pensavo a quanto fosse incredibile tutto ciò, anni prima avevamo cominciato a frequentare il santuario e le messe nella basilica, ma chi avrebbe mai pensato che mi sarei trovata all’altare per essere accolta nella famiglia dell’Amore Misericordioso con tutti gli onori? Ho avuto proprio la percezione di venire accolta come una persona onorevole, per ricevere un dono … si accende un’intuizione  tra stupore e consapevolezza:  la parabola del figliol prodigo!

In quei pochi momenti capisco tutto ma non con la mente che è libera dai ragionamenti, pensieri e sensi di colpa! Mentre tutto si svolge davanti all’altare, quei pochi momenti sono intensi e sembra fermarsi il tempo, io sento di essere il figlio che torna e invece del castigo trova il premio. Un Padre Madre amorevole, una profonda tenerezza è su di me e il mio cuore si strugge. Ma un’altra diapositiva si sovrappone ora: io sono anche l’altro figlio, anche lui prodigo, quello che non capisce la gratuità, e percepisco altro. Se prima era amore per un figlio dalla vita disordinata ma che aveva sofferto, ed era più facile amarmi, ora è amore sofferto, mi pare, più difficile non saprei come esprimerlo ... forse amore crocifisso … amore  per un figlio incapace di  compassione e di perdono per il prossimo, ma che ama solo chi gli corrisponde!

Percepisco che Lui mi conosce e mi mette davanti ciò che sono  e non ciò che credo di essere, “sento” realmente come sono ma non lo percepisco con il ragionamento  o con autocritica o con autocommiserazione, no è una condizione che supera il limite umano … difficile da dire … ed è come se sentissi un “vieni qua” mi sento avvolta da un abbraccio  senza tempo e senza fine …

Poi guardo avanti  e solo ora mi accorgo che  sr. Rifugio  è inginocchiata,  prende i ceri delle persone che via via salgono sull’altare, ci sono già diversi ceri a terra ma solo adesso vedo la scena,  come li sistema con cura, li sposta con una tale delicatezza che penso quei ceri siamo noi! Ci presenta a Gesù ci riporta a Lui! Attimi colmi di amore e non posso più trattenere la commozione e riprovo il sentimento struggente di prima nel vedere in sr. Rifugio la manifestazione dell’amore gratuito, della carità vera che nulla chiede e tutto dona, dell’umiltà reale: farsi ultima fra gli ultimi!

Dio mi ha mostrato, dopo avermi accolto una prima volta con compassione, una seconda volta con amore sofferto, ciò che dovremmo essere per piacere a Lui e concorrere al Suo grande disegno di salvezza!

Devo aggiungere che la commozione era forte e che vedere tutti i fratelli sorelle coccolarci con lo sguardo mi emozionava assai, ma sr. Rifugio mi ha fatto tornare le lacrime! Perché la mia malattia autoimmune ha colpito le ghiandole lacrimali che non secernono più lacrime, salvo in alcune occasioni di preghiera forte, domenica quando il mio sguardo incrociava sr. Rifugio dai miei occhi uscivano lacrime!!!

Grazie Gesù, grazie Madre Speranza, grazie famiglia!!

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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