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APRILE 2021

     

“AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI, COME IO HO AMATO VOI”

 

Canto eucaristico: Pane del cielo

 

  • Gesù buono, solo Tu ami di amore perfetto perché l’unico interesse che hai è quello di renderci felici, al sicuro nel tuo alveo trinitario. Il tuo amore è emanazione della tua vita divina nelle tue creature, vita che è bontà, bellezza, beatitudine.
  • Gesù buono, noi siamo povere creature immerse in questa terra che ci occupa, ci preoccupa, ci assorbe tempo ed energie, lasciandoci angosciati e quasi senza prospettive per il futuro. Gesù, ci rimani solo Tu, punto fermo che non vacilla, vogliamo ancorarci saldamente a Te, che ci conforti assicurandoci che non siamo soli: “Io sarò sempre con voi”.
  • Gesù, aumenta la nostra fede, la certezza che Tu sei con noi nella Parola, nei fratelli, nell’Eucaristia, ma soprattutto insegnaci a trovarti in noi, insegnaci a cogliere la tua voce nel nostro intimo e trovare pace e sicurezza di saperci inseriti nel tuo amore.

 

ASCOLTIAMO LA PAROLA

Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 13,12-17.33-35)

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti,, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Figlioli, ancora per poco sono con voi, voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». 

 

RIFLETTIAMO INSIEME

            Maestro nostro, Signore Gesù, Tu c’insegni l’amore umile, l’amore premuroso, l’amore servizievole, l’amore esemplare e ti siamo grati, ma Tu hai detto a Pietro che se non gli avessi lavato i piedi non avrebbe potuto venire con Te … allora abbiamo capito che quel lavaggio dei piedi, oltre al messaggio dell’umiltà e del servizio vicendevole, aveva anche un valore diverso. Gli Apostoli avevano fatto il bagno, stavano con Te, il peccato grave lo avevano allontanato dalla loro vita, ma i piedi camminano sulla polvere, le relazioni quotidiane tra uomini imperfetti li sporcavano e ci sporcano, ci impolverano più o meno e allora anche quella polvere deve essere pulita prima di celebrare i santi misteri, come dice il sacerdote all’inizio dell’Eucaristia.

            Quel lavaggio di piedi, allora, sta a significare l’atto penitenziale richiesto prima di iniziare la liturgia eucaristica.

            Tu dici che i piedi dobbiamo lavarceli a vicenda, perché non solo dobbiamo chiedere il perdono per i nostri sbagli, ma dobbiamo anche perdonare gli sbagli altrui per poterci accostare al Santo dei santi, che dà la vita per noi nel mistero eucaristico.

Tu, Gesù, non solo ci sei Maestro nell’umiltà, ma ci sei Maestro nel perdono; è vero, gli Apostoli avevano fatto il bagno stando con Te e si erano allontanati dal peccato grave, ma c’era anche Giuda che il bagno non l’aveva fatto ed era deciso a proseguire nel suo proposito di tradire il Maestro e Tu la lezione l’hai data anche per lui: quell’Eucaristia era l’ultima possibilità che aveva per allontanarsi dal male, ma in lui ha vinto il rispetto umano: aveva dato la sua parola ai sacerdoti del sinedrio e temeva di non esser puntuale nei loro riguardi, tanto che Tu, vedendolo agitato gli hai detto: “Vai!” Una costrizione non sarebbe stata valida e non avrebbe significato una conversione da parte di Giuda. Questo ci fa capire che siamo responsabili del nostro destino eterno. Dio ci parla, ci dà occasioni di conversione ma se noi non ci decidiamo a seguire le ispirazioni della grazia, Dio non ci costringere, perché liberamente dobbiamo scegliere il bene.

 

PREGHIERA LITANICA

  • Signore Gesù, Tu, sommo ed eterno Sacerdote, hai stretto una nuova ed eterna alleanza con Dio sancita con il tuo Sangue.
  • Noi ti ringraziamo per il dono dei sacerdoti, che si prendono cura delle nostre anime. Rendili santi come Tu sei santo.
  • Signore Gesù, vittima divina che ci ottieni misericordia e perdono
  • Accetta la nostra piccola vita e uniscila al tuo olocausto, perché acquisti valore di riparazione per noi stessi e per i sacerdoti del mondo intero.
  • Signore Gesù, che starai sempre di fronte al Padre, con le braccia aperte, nel gesto dell’offerta vittimale, per intercedere in nostro favore,
  • Donaci la grazia di confessare sempre, con vero pentimento, i nostri peccati, per ottenere misericordia
  • Signore Gesù, Tu, Profeta di speranza, che annunci la “Buona novella” di salvezza, messaggio di consolazione, che ci apre orizzonti di beatitudine nel tuo amplesso trinitario.
  • Fa’ che niente e nessuno ci divida da Te, nostro Salvatore e Redentore, non la nostra incoerenza, non il mondo, non il maligno.
  • Signore Gesù, Re dell’universo, che hai fatto della croce il tuo trono di salvezza, la tua cattedra universale di sapienza.
  • Rendici capaci di accettare la nostra piccola croce, per regnare eternamente con Te.

 

Canto: Il Signore è il mio Pastore

 

Dalla lettera di S. Paolo Ap. Ai Corinti (1Cor 13:1-8)

            Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.

ESAMINIAMOCI ALLA PRESENZA DI GESU’

 

  • Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna-
  • Signore, io parlo di Te, mi onoro di essere cristiano, vado in chiesa tutte le domeniche, ti ricevo nell’Eucaristia, ma non tollero chi non la pensa come me, chi non mi onora per le mie presunte virtù, chi mette in dubbio le mie opinioni … Sono un cembalo che tintinna?
  • E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
  • A volte mi sembra di saper rispondere a tutti i dubbi che i miei fratelli mi espongono, mi sembra di essere al disopra della massa incolta, di conoscere la scienza del vivere, mi sembra anche di avere una fede granitica che non teme di crollare per venti e bufere … ma forse ho elevato il mio io sul piedistallo della superbia orgogliosa, forse sono molto autoreferenziale … forse faccio di Dio il trono sul quale voglio elevare la mia pochezza ….
  • E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
  • Mi sembra di essere generoso, di essere sensibile ai bisogni altrui, mi sacrifico pure per gli altri, ma non c’è forse nel mio intimo il desidero nascosto di emergere sulla massa? di essere considerato migliore, più sensibile, più attento? … “Vanità delle vanità”, direbbe il Qoèlet, ma la vanità è una delle forme che prende la superbia … e allora?
  • La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
  • Pazienza, bontà, affabilità, compiacenza nel bene altrui, umiltà, rispetto, altruismo, autocontrollo, perdono, amore per la giustizia e la verità … Gesù buono, ma queste non sono le mie qualità, nel mio intimo avverto un pullulare di sentimenti contrastanti, la mia mente è davvero un tribunale dove passo a processo tutte le azioni dei miei fratelli … Signore Gesù, abbi pietà di me, concedimi per grazia ciò che mi manca per virtù.
  • La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
  • Signore Gesù fa’ che io non svanisca insieme alle mie false virtù e alla mia presunta grandezza. Aiutami a convertirmi finché sono ancora in tempo.

 

ASCOLTIMO ILL MAGISTERO

 

Papa Francesco – Regina Coeli 19.5.2019

Il Vangelo di oggi ci conduce nel Cenacolo per farci ascoltare alcune delle parole che Gesù rivolse ai discepoli nel “discorso di addio” prima della sua passione. Dopo aver lavato i piedi ai Dodici, Egli dice loro: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34). Ma in che senso Gesù chiama “nuovo” questo comandamento? Perché sappiamo che già nell’Antico Testamento Dio aveva comandato ai membri del suo popolo di amare il prossimo come sé stessi (cfr Lv 19,18). Gesù stesso, a chi gli chiedeva quale fosse il più grande comandamento della Legge, rispondeva che il primo è amare Dio con tutto il cuore e il secondo amare il prossimo come sé stessi (cfr Mt 22,38-39). Allora, quale è la novità di questo comandamento che Gesù affida ai suoi discepoli? Perché lo chiama “comandamento nuovo”? L’antico comandamento dell’amore è diventato nuovo perché è stato completato con questa aggiunta: «come io ho amato voi», «amatevi voi come io vi ho amato». La novità sta tutta nell’amore di Gesù Cristo, quello con cui Lui ha dato la vita per noi. Si tratta dell’amore di Dio, universale, senza condizioni e senza limiti, che trova l’apice sulla croce. In quel momento di estremo abbassamento, in quel momento di abbandono al Padre, il Figlio di Dio ha mostrato e donato al mondo la pienezza dell’amore. Ripensando alla passione e all’agonia di Cristo, i discepoli compresero il significato di quelle sue parole: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri». Gesù ci ha amati per primo, ci ha amati nonostante le nostre fragilità, i nostri limiti e le nostre debolezze umane. È stato Lui a far sì che diventassimo degni del suo amore che non conosce limiti e non finisce mai. 

 

Canto: Donaci, Signore un cuore nuovo

 

ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA

  • Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli. Egli, che è il Figlio di Dio, si cinse con un panno e si chinò davanti agli apostoli. Colui davanti al quale si prostrano gli angeli, prese l'aspetto di servo e lavò i piedi con le sue mani creatrici di mille bellezze, insegnandoci con l'esempio ciò che aveva detto con le parole: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore». Coloro a cui lava i piedi sono dei poveri peccatori e Giuda che lo aveva già tradito.
  • Il dialogo intercorso durante la lavanda dei piedi ci presenta la resistenza di Pietro, confuso perché si considerava indegno. Gesù però lo avvertì dicendogli che, se non si lasciava lavare i piedi, non avrebbe avuto parte con Lui e sarebbe rimasto fuori della sua amicizia. Con ciò il Signore c'insegna che non vuole la disobbedienza neppure sotto forma di umiltà.
  • Dopo questo avviso Pietro per amore obbedì ed esclamò: «Signore, non soltanto i piedi, anche le mani e il capo». Ma Gesù gli replicò: «Chi è puro ha bisogno di lavare solo i piedi», per dirci che coloro che vivono in grazia per il battesimo e la penitenza hanno solo bisogno di purificarsi dagli affetti terreni.
  • Abbiamo la purezza di coscienza che il Signore ci chiede? Egli vorrebbe che le nostre coscienze fossero libere anche dai peccati veniali e dall'attaccamento alle cose terrene.
  • Gesù disse: «Ho desiderato ardentemente mangiare questa Pasqua con voi», per mostrarci con quale fervore dobbiamo ricevere il sacramento dell'Eucaristia, per lo straordinario beneficio che ci arreca.
  • Egli celebrò la Cena legale dell'agnello pasquale perché, come quell'agnello veniva offerto in sacrificio di ringraziamento a Dio per aver liberato gli Ebrei dalla schiavitù dell'Egitto, così nella santa Messa si sarebbe sacrificato il vero Agnello in ringraziamento a Dio per averci liberati dalla schiavitù del demonio e del peccato.
  • Dobbiamo disporci a ricevere l'Agnello immacolato mortificando i piaceri, con purezza d'intenzione, con amore e fervore.
  • Gesù scelse la notte della sua Passione per manifestarci la grandezza del suo amore. Infatti, proprio mentre gli uomini tramano di farlo morire, Egli pensa a preparare loro un convito per manifestare il desiderio di rimanere con loro. E mentre si cerca di cacciarlo dal mondo per invidia, Egli trova il modo di restarvi per amore. (La Passione).

 

SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE

 

Ad ogni invocazione diciamo: Donaci, Signore un cuore nuovo

 

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Dice Gesù: “Non desiderare altro, Figlia mia, che amarmi e soffrire per riparare le offese che ricevo dal mio amato clero. Adoperati con tutte le forze per cercare solo la mia Gloria  anche se ciò comporterà il disprezzo di Te stessa.”

Dice Madre Speranza: “Gesù mio, concedi continuamente alla mia volontà la forza e la costanza necessaria per non desiderare, né cercare altra cosa all'infuori di te e non desiderare altro che fare e compiere la Tua divina volontà, anche se mi costa, non la capisco o non la vedo”. 

 

Canto eucaristico: Davanti al Re

 

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

 

Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore Benedetto il Suo preziosissimo Sangue Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare Benedetto lo Spirito Santo Paraclito Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima Benedetta la Sua Santa e Immacolata concezione Benedetta la Sua gloriosa Assunzione Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi.

 

Canto finale: Salve Regina


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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