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DICEMBRE 2010

     

 

CON MARIA IN ATTESA DI GESU’

 

Canto: Maria, tu che hai atteso

 

ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’

 

  • Gesù, ti adoro nell’Ostia santa. So che l’ostensorio nasconde e rivela la tua presenza, ma ancor più ti vedo, con gli occhi dell’anima, concreto e adatto ai miei sensi nel seno della Vergine dell’attesa, Maria di Nazareth, la Donna della Speranza.
  • Che prodigio di grazia hai compiuto, Padre Santo! E Tu, Gesù con quale prontezza hai ubbidito, nascondendo la tua divinità, nel piccolo embrione umano, che lo Spirito aveva generato nel seno della Vergine, la Donna annunziata dall’origine dell’umanità, Colei che avrebbe schiacciato il capo del serpente infernale e avrebbe riacceso la speranza per l’uomo peccatore.
  • “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; per coloro che stavano nella terra tenebrosa, una luce è spuntata”. (Is. 9,2)
  • “Una stella nascerà da Giacobbe, una cometa si leverà da Israele” (Numeri 24,17)
  • “Ecco: una Vergine concepirà e partorirà un Figlio, il cui nome sarà Emmanuele”. (I s. 7,14)
  • “E tu, Betlemme Efrata, sei piccola fra le città di Giudea ma da te uscirà Colui che sarà il dominatore in Israele e la sua origine è dal principio dei giorni eterni”. (Michea 5,1)
  • “Ci è nato un Bambino, ci fu dato un Figlio e sarà chiamato col nome di: Consigliere Ammirabile, Dio forte, Padre del secolo futuro, Principe della pace. E il Suo Regno crescerà e la pace non avrà mai fine” (Is. 9)
  • “Sorgi e risplendi, o Gerusalemme, perché la tua luce è venuta, e la gloria del Signore sopra di te è spuntata! Perché, ecco, le tenebre copriranno la terra e l’oscurità i popoli, ma sopra di te risplenderà il Signore, e la sua gloria si vedrà in te. E le genti cammineranno alla tua luce, e i re allo splendore che nascerà da te”. (Is.60,1-3)
  • Così hanno parlato i Profeti e il seno di Maria è stato l’anfratto della roccia in cui ti sei nascosto per spiare i passi dell’amata! E l’amata era l’anima mia!
  • Gesù, ma tanto mi ami? Ma non vedi che sono assente, distratto, indifferente? Cosa ti muove verso di me? Tu, come lo Sposo del Cantico dei cantici hai piedi di cerva per affrontare scogli e dirupi, io ho piedi pesanti di umanità, di fango, di calcolo…
  • Attirami dietro a Te, Signore, correremo sulle strade del mondo ad annunciare che l’Amore è sceso sulla terra, e per le strade del cielo per riempire gli spazi infiniti di gloria, lode e amore al Padre che ti ha mandato, a Te, Gesù, che sei venuto, allo Spirito Santo che ti ha generato nel seno purissimo di Maria.
  • Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, com’era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. E gloria a Maria, la Madre vergine, che ti ha accolto e ti ha dato a noi, poveri peccatori. Amen.

 

ASCOLTIAMO LA PAROLA

 

            In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».

Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. (Lc 2:1-20)

 

(Contempliamo in silenzio la grotta di Betlemme)

 

PREGHIERA LITANICA

 

  • Maria, il tuo “Sì” ha aperto il cielo.
  • Purifica e presenta a Dio il nostro sì.
  • Maria, il tuo “Sì” ha portato il cielo dentro di Te.
  • Accogli e purifica il mio sì, perché il cielo scenda anche dentro di me.
  • Maria, il tuo “Sì” ti ha reso “arca santa, tabernacolo dell’Altissimo.
  • Lavora il mio cuore, perché diventi tabernacolo di Gesù.
  • Maria, il tuo “Sì” ha suscitato in te la carità operosa.
  • Mamma del cielo, disponi anche il mio cuore alla carità senza limiti.
  • Maria, il tuo “Sì” ha custodito nel silenzio il dono di Dio.
  • Rendimi anima di raccoglimento e di preghiera.
  • Maria, Tu hai atteso con fede l’adempimento delle profezie.
  • Aiutami a perseverare nell’attesa della venuta del Figlio tuo.

 

MEDITIAMO CON MADRE SPERANZA

 

La misericordia divina del nostro Dio si decise all’incarnazione del suo divin Figlio, al vedere che l’uomo aveva peccato essendo stato tentato dal demonio, che per invidia desiderò vendicarsi di Dio attraverso l’uomo, sua creatura e sua immagine; Dio fece sua la causa dell’uomo per riparare; i discendenti di Adamo incorsero nei danni causati dal peccato, non per Sua volontà, ma per la volontà che espressero in Adamo. Il Signore non volle che per colpa di uno perissero tanti né che fosse distrutto il fine dell’universo, dovendo l’universo servire l’uomo peccatore.

(Pausa di riflessione)

  • Grazie, Padre, per il dono immenso della tua misericordia verso l’uomo peccatore.

 

Dio poteva creare un infinito numero di esseri, di differente perfezione e qualità ai quali comunicarsi. Sapendo che il modo migliore di comunicare se stesso era quello di unirsi a qualcuno degli esseri creati, in modo che questi fossero come innestati nella divinità, formando con lei una persona, Egli nella sua infinita bontà scelse questa forma di comunicazione.

(Pausa di riflessione)

  • Grazie, Padre, per volerci innestare in Te come i tralci alla vite.

 

Fra tutte le creature alle quali aveva dato vita, l’onnipotenza di Dio scelse la natura umana che in seguito si sarebbe unita efficacemente alla persona del Figlio e ad essa attribuì l’onore incomparabile dell’unione personale con la Maestà divina, perché potesse godere, in modo straordinario, per l’eternità, i tesori della sua gloria infinita.

(Pausa di riflessione)

  • Grazie, Padre, per aver scelto la natura umana, così fragile e debole, per unirla a Te.

 

Dopo aver voluto concedere questa grazia alla santa umanità del Signore, la Provvidenza divina decise anche di più, cioè che la sua bontà non fosse riservata solamente alla persona del Figlio amato ma, per mezzo di Lui, si estendesse ad altre creature. Fra le innumerevoli creature elesse gli uomini e gli angeli che insieme a suo Figlio e partecipando delle sue grazie e della sua gloria, lo adorassero e lodassero eternamente.

(Pausa di riflessione)

  • Padre, insegnami ad adorarti e lodarti come conviene a Te, al Figlio tuo e allo Spirito.

 

Il culmine di tutta la creazione di Dio, il suo coronamento e pienezza è la Chiesa trionfante, cioè la società degli angeli e dei santi uniti nel grande corpo mistico di Gesù Cristo, essendo Egli, Dio e uomo, il capo ed essi soltanto angeli e uomini.

(Pausa di riflessione)

  • Padre, non permettere che per la mia stoltezza sia escluso dalla Chiesa trionfante.

 

Questo corpo di eletti canterà la grande lode voluta e desiderata dal Creatore. Ognuno degli eletti, angelo o uomo, ha lì il proprio posto e la sua funzione corrispondente alla propria vocazione. Se ciascuno realizzerà il compito assegnatogli si creerà quell’armonia che sarà l’incanto dell’eternità e la beatitudine del cielo. Ora a questa società siamo incorporati per grazia, mentre nel futuro lo saremo definitivamente per la gloria e avremo nella vita eterna la nostra ricompensa. Perciò è necessario che già sulla terra ci prepariamo ed esercitiamo a realizzare la lode beatifica.

(Pausa di riflessione)

  • Padre, fin da ora voglio unirmi agli angeli e dire: Santo, santo, santo, Signore, Dio dell’universo, i cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

 

Loderemo Dio con maggiore pienezza e perfezione, quanto più sulla terra avremo cercato di impegnare la nostra vita per Dio, in conformità alla sua volontà. La gloria dell’unione si realizza per Cristo, con Cristo e in Cristo e per Lui sia ogni onore e gloria a Dio Padre nell’unità dello Spirito Santo.

(Pausa di riflessione)

  • Padre, insegnami a far sempre la tua volontà come si compie al Tuo cospetto in cielo.

 

Due progetti divini guidano l’opera della creazione: uno previo ed assoluto, descritto dalla parola gloria di Dio; l’altro specifico affidato alla nostra libertà, realizza il primo in modo particolare ed è espresso dalla parola unione. Noi, mediante questa speciale unione con Lui in Gesù Cristo, siamo chiamati a dar lode a Dio. In ciò consisterà la nostra felicità. La creatura non può essere considerata fine ma mezzo per proclamare la gloria di Dio; cioè ogni creatura che esiste deve ricercare l’onore divino raggiungendo l’unione con Lui, poiché l’ultima parola del progetto creatore è la gloria di Dio nell’unione con Gesù Cristo.

(Pausa di riflessione)

  • Padre di Gesù e Padre mio, non permettere che io sia escluso dal numero degli eletti.

 

            Nella realizzazione dell‘incarnazione fu grande la gioia: quella del Padre per averci dato il Figlio che ama più di tutte le cose; quella del Figlio nel vedersi uomo, poiché amava gli uomini come debitori; quella dello Spirito Santo per aver compiuta la maggiore opera d’amore; quella della santissima umanità di Gesù Cristo nel vedersi elevata alla grandezza di essere divino; quella della Santissima Vergine al vedersi elevata alla dignità di Madre di Dio; e quella dell’intima carità di Dio, che avendo diritto a un corpo immortale e impassibile, come corpo non formato per l’uomo, lo prese mortale e passibile. (Madre Speranza).

(Pausa di riflessione)

  • Grazie, Gesù, per aver condiviso la nostra natura umana.

 

Canto: Maranatha

 

            Vediamo ora gli esempi di virtù che Gesù ci diede nell’incarnazione: volle farsi bambino, essere concepito nel ventre di una donna, per farsi più simile a noi, attirarci maggiormente al suo amore; volle darci l’esempio di umiltà e attirarci ad essa; volle darci l’esempio di mortificazione e pazienza, stando per nove mesi nell’oscuro carcere del ventre, la qual cosa fu per Gesù di molta mortificazione, avendo Egli il pieno uso della ragione.

(Pausa di riflessione)

  • Gesù, donaci l’umiltà del cuore per essere simili a Te, che sei mite ed umile di cuore.

 

            Gesù ebbe un corpo reale e vero, non apparente, ed ebbe un’anima razionale e perfetta, dotata d’intelligenza, volontà e memoria; fu pieno di immense grazie e virtù, cioè d’immensa purezza, per cui non peccò né poté peccare, né incorrere in errore o imperfezione alcuna; ebbe santità superiore a quella di tutti gli uomini e gli angeli; beatitudine per la quale vedeva la divina Essenza; i tesori della sapienza e della scienza di Dio, per conoscere tutte le cose passate, presenti e future, come conveniva a Colui che doveva essere il giudice di tutti; ebbe potere di fare miracoli; potere di eccellenza per perdonare i peccati, cambiare i cuori, ordinare sacramenti e distribuire grazie; capo degli angeli e degli uomini nella chiesa militante e trionfante e capo dei predestinati.

(Pausa di riflessione)

  • Gesù, esercita il tuo dominio sulla mia povera anima e liberala da ogni male.

 

            E per tutti questi doni, l’anima di Gesù si esercitò in atti eroici di virtù: amore ardente verso Dio, riconoscenza profonda a Lui, umiliazione nella presenza di Dio, offerta pronta a obbedirGli in tutto, dolore grandissimo nel vedere gli uomini persi per il peccato e a Dio offeso, offerta al Padre di morire, nonostante conoscesse la grandezza dei futuri tormenti, per vincere il demonio, salvare l’uomo e santificare il Padre, (Madre Speranza).

(Pausa di riflessione)

  • Grazie, insegnami a offrirmi con Te, per Te, in Te al Padre, per la salvezza delle anime.

 

Canto: Il deserto fiorirà

 

SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE

 

  • Ad ogni invocazione diciamo: Vieni, Signore Gesù, vieni per Maria.

 

Concludiamo con la preghiera a Maria, Donna conviviale.

 

            Santa Maria, donna conviviale, alimenta nelle nostre Chiese lo spasimo di comunione. Per questo Gesù le ha inventate: perché, come tante particole eucaristiche disseminate sulla terra, esse abbiano a introdurre nel mondo, quasi con una rete capillare di pubblicità, gli stimoli e la nostalgia della comunione trinitaria. Aiutale a superare le divisioni interne. Intervieni quando nel loro grembo serpeggia il demone della discordia. Spegni i focolai delle fazioni. Ricomponi le reciproche contese. Stempera le loro rivalità. Fermale quando decidono di mettersi in proprio, trascurando la convergenza su progetti comuni. Convincile profondamente, insomma, che, essendo le comunità cristiane punti-vendita periferici di quei beni di comunione che maturano in pienezza solo nella Casa trinitaria, ogni volta che frantumano la solidarietà, vanno contro gli interessi della Ditta.

            Santa Maria, donna conviviale, guarda alle nostre famiglie in difficoltà. Vittime degli uragani prodotti dai tempi moderni, tante hanno fatto naufragio. Molte, in crisi profonda di comunicazione, stanno andando alla deriva. Ebbene, se ti accorgi che la tua immagine pende su di un talamo nuziale che non dice più nulla, staccati da quella parete divenuta ormai fredda, e riconvoca alla tua tavola lui e lei. Ti preghiamo, infine, per tutti i popoli della terra, lacerati dall' odio e divisi dagli interessi. Ridesta in loro la nostalgia dell'unica mensa, così che, distrutte le ingordigie e spenti i rumori di guerra, mangino affratellati insieme pani di giustizia. Pur diversi per lingua, razza e cultura, sedendo attorno a te, torneranno a vivere in pace. E i tuoi occhi di madre, sperimentando qui in terra quella convivialità delle differenze che caratterizza in cielo la comunione trinitaria, brilleranno finalmente di gioia.

(don Tonino Bello).

Canto eucaristico: Dio s’è fatto come noi

 

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

 

Canto finale: Santa Maria della Speranza


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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