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FEBBRAIO 2019

     

 

RICEVI IL CROCIFISSO DELL’AMORE MISERICORDIOSO

 

Canto eucaristico: Davanti al Re

 

ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’

  • Gesù, Tu ti presenti a noi dall’alto della Croce, con le braccia aperte nel dono totale di Te e dell’accoglienza misericordiosa di tutti noi.
  • Quell’Ostia che fa da sfondo alla tua Croce, ci dice che questo sacrificio si rinnoverà su questa terra, nell’Eucaristia, fino al Tuo ritorno.
  • E’ il sacrificio che ha salvato quelli che sono passati a vita eterna, salva noi, ancora pellegrinanti quaggiù, salverà quelli che verranno a popolare la terra nei secoli futuri.
  • Ti chiediamo, Signore, che nessuno rifiuti questo tuo dono; Ti ringraziamo per noi e anche per tutti quelli che non Ti ringraziano e benedicono.

 

ASCOLTIASMO LA PAROLA

 

Dalla lettera di S. Paolo Ap. Ai Filippesi (Fil 2,1-5)

Se dunque c'è qualche consolazione in Cristo, se c'è qualche conforto, frutto della carità, se c'è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, 2rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. 3Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. 4Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri. 5Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.

Dalla lettera di S. Paolo Ap. Ai Galati (Gal 5,16-26)

16Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. 17La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. 18Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. 19Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, 20idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. 22Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23contro queste cose non c'è Legge. 24Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. 26Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.

 

RIFLETTIAMO INSIEME

 

  • La consolazione dell’Apostolo è la santità dei fedeli, meglio ancora se questa santità è generale, comunitaria. In tal modo si respira un clima di pace che fa bene all’anima.
  • Le rivalità, la vanagloria non devono esistere nella comunità, dove ognuno deve dare il meglio di sé per la gloria di Dio. Ogni forma di egoismo deve essere sanato dalla carità operosa verso il prossimo: questi sono i sentimenti di Gesù, questi devono essere i nostri sentimenti.
  • Per custodire in noi i sentimenti di Cristo, occorre vivere sotto l’azione dello Spirito Santo, solo così i richiami della carne saranno superati dagli impulsi dell’anima, che avrà così la supremazia sul corpo e i valori spirituali vinceranno le nostre resistenze inferiori.
  • Ciò che la carne desidera è la soddisfazione delle sue esigenze e la ricerca del piacere lecito e illecito, vivendo sempre con sobrietà, limitandosi nella quantità e nella qualità. I sentimenti umani, portati all’esasperazione da una natura mai sazia, arrivano al peccato, se non vi poniamo un limite con l’autodisciplina.
  • Le forme di peccato sono tante quante sono le nostre forme di inclinazioni al male, ognuno di noi ha il suo difetto dominante dal quale prendono vita tutti gli altri che sono d’ appoggio. Ad esempio alla lussuria si accompagnano spesso l’ingiustizia, l’infedeltà, la menzogna, ecc., alla superbia si accompagna l’ira, la smania di potere, ecc.
  • Anche le opere dello spirito sono tante quanti sono gli aspetti dell’amore, perché l’amore le contiene e le esprime secondo le necessità: pace, gioia, dominio di sé, fedeltà, generosità, spirito di servizio, sono tutti aspetti dell’amore, che l’anima esprime  se è orientata al bene.
  • Riguardo all’amore non c’è legge, dice S. Paolo, perché chi ama non infrange gli ordini di Dio, non opprime il prossimo, non invidia, non permette che nel suo cuore penetrino sentimenti di gelosia, di tradimento, di sopraffazione ecc.
  • Vigiliamo alla porta del nostro cuore e potremo portare degnamente sul petto il Crocifisso dell’amore Misericordioso, come segno del nostro amore, del nostro orientamento di vita e anche con la riconoscenza di chi sa di non esserne degno ma sa anche di aver commosso il Cuore di Gesù proprio per la propria povertà e miseria. Grazie, Gesù.

 

Canto: resta con noi, Signore la sera

                                                                                                                                       

PREGHIERA LITANICA

 

  • Gesù, Amore Misericordioso, nei nostri tabernacoli te ne stai solo e abbandonato, noi stessi non troviamo nella giornata un momento per farti una visitina e dirti che ti vogliamo bene.
  • Perdonaci, Signore per la nostra trascuratezza, per la nostra tiepidezza, per la nostra mancanza di affetto verso di Te.
  • Gesù, non solo ti abbandoniamo nei tuoi tabernacoli ma ti abbandoniamo anche nel nostro cuore: magari dopo averti ricevuto nell’Eucaristia, ti lasciamo solo non ti facciamo compagnia, impegnati come siamo a fare altre cose, per noi più importanti
  • Perdonaci, Gesù e ti chiediamo confusi: resta con noi anche se noi non restiamo con Te. Ti promettiamo che saremo più attenti, vogliamo consolarti, non vogliamo lasciarti solo.
  • Gesù, quando stiamo con Te abbiamo sempre l’orologio in mano, le faccende del quotidiano ci assillano e non pensiamo che il modo migliore per riuscire a fare tutto e bene è farlo con Te.
  • Gesù, donaci la sapienza del cuore, donaci la pace, donaci il dominio di noi stessi per non lasciarci angosciare dai piccoli problemi del quotidiano e riuscire ad affrontare le giornate facendo tutto per amore e con  fiducia in Te.
  • Gesù, noi non riusciamo a vivere e valorizzare il presente, perché siamo assillati dal futuro, ci affanniamo a prevenire il male e magari non facciamo il bene, che sarebbe l’unico modo per prevenire il male.
  • Abbi pietà, Signore,  della nostra debolezza, allontana dalla nostra mente i fantasmi che immaginiamo nel domani, aumenta la nostra fiducia in Te, sicuri che con Te niente e nessuno ci potrà turbare e quello che Tu permetterai sarà il nostro vero bene. Amen.

 

ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA

 

Gesù non poteva restare tra noi con un'immagine più adatta e significativa. Il crocifisso è la raffigurazione più bella, delicata, sublime e comprensibile a tutti. Per questo Egli rimane costantemente appeso alla croce e in tale immagine percorre il mondo. In ogni luogo s'innalza la croce con l'immagine del Crocifisso e non c'è nulla di più bello e commovente.

Gesù è amabile e attraente da bambino nel presepio, ma è molto più incantevole e commovente sospeso sulla croce. La sua totale rinuncia perfino del necessario, attrae; sulla croce l'hanno cercato e trovato i santi, i cristiani e le anime consacrate. Basta uno sguardo alla croce per comprendere il linguaggio di Gesù: è il linguaggio dell'amore che tutti capiamo subito. Ha il capo chino per il bacio, il cuore ferito in segno di amore, le braccia aperte per abbracciarci e tutto il corpo offerto per salvarci.

L'immagine di Gesù in croce deve essere la preferita e la più eloquente di tutte. La croce è per noi virtù e potenza di Dio. Per poter partecipare della vita, virtù e potenza salvatrice della croce è necessario partecipare al dolore e al peso che essa comporta, in vari modi: portando nel cuore la croce di Gesù con amore e compassione; accettando la nostra croce e portandola con gioia per amore di Dio; inchiodando alla croce la nostra volontà con l'obbedienza, la castità e la povertà, crocifiggendo le cattive inclinazioni.

Contempliamo l'Amore Misericordioso morente e vedremo che lo sguardo innamorato dei suoi occhi velati e la bocca arsa per la sete ci chiedono compassione e amore che non possiamo negargli e dobbiamo impegnarci perché tutti lo amino.

Educhiamo tutti, bambini e anziani a ciò che Gesù chiede dalla croce con lo sguardo innamorato, perché la compassione non la chiede per sé: siamo noi che ne,abbiamo bisogno.

(La Passione, nn. 372-379)

Gesù non muore come un qualunque figlio di Adamo che viene meno come povero peccatore, con debolezza e fragilità, dopo una lunga e sofferta agonia. Egli muore di propria volontà: «Nessuno mi toglie la vita, ma la offro da me stesso poiché ho il potere di offrirla e di riprenderla di nuovo».

Anche per te arriverà l'ultima ora. La tua morte non segnerà nessun avvenimento storico negli annali del mondo, né causerà grande turbamento fuori della tua comunità o della Congregazione. Ma per te sarà il momento più importante della vita. Quando giungerà la tua ora? Non lo so; sappiamo però che, come i fiumi nascono dai monti, così le grazie scaturiscono dalla croce. Perciò la grazia di una morte serena, l'ultima e la più grande di tutte le grazie, ci può venire soltanto dalla croce.

Prendi dunque il tuo crocifisso, bacialo molte volte al giorno con grande amore e fervore e dal profondo del cuore digli: «Gesù mio, solo per te voglio vivere, per te voglio morire; voglio essere tuo in vita e in morte». (La Passione, nn. 474-476)

 

CONSOLARE GESU’

 

Gesù a Maria Valtorta: Ecco perché l’angelo del mio dolore mi ha prospettato la speranza di tutti i salvati per il mio sacrificio come medicina al mio morire.

I vostri nomi! Ognuno m’è stato una stilla di farmaco infuso nelle vene per ridare loro tono e funzione, ognuno m’è stato vita che torna, luce che torna, forza che torna. Nelle inumane torture, per non urlare il mio dolore di Uomo, e per non disperare di Dio e dire che Egli era troppo severo e ingiusto verso la sua Vittima, Io mi sono ripetuto i vostri nomi. Io vi ho visti. Io vi ho benedetti da allora. Da allora vi ho portati nel cuore. E quando è per voi venuta la vostra ora di essere sulla Terra, Io mi sono proteso dai Cieli ad accompagnare la vostra venuta, giubilando al pensiero che un nuovo fiore di amore era nato nel mondo e che avrebbe vissuto per Me.

Oh! miei benedetti! Conforto del Cristo morente! La Madre, il Discepolo, le Donne pietose erano intorno al mio morire, ma voi pure c’eravate. I miei occhi morenti vedevano, insieme al volto straziato della Mamma mia, i vostri visi amorosi, e si sono chiusi così, beati di chiudersi perché vi avevano salvati, o voi che meritate il Sacrificio di un Dio.

 

Canto: Ti saluto o croce santa

 

S. FRANCESCO ODE L’URLO D’AMORE CHE VIENE DALLE FERITE DI GESU’

 

Come ha fatto il giovane Francesco ad udire l’urlo d’amore che ci arriva dalle ferite di Gesù crocifisso? Un urlo di amore, che ha cambiato la sua vita, come quella di Caterina da Siena, di Madre Teresa di Calcutta, e di tanti altri.

Ma perché noi non sentiamo questo urlo d’amore?

Queste domande se le pose S. Em. il card. Angelo Comastri in un’omelia indimenticabile, intensa e appassionata. Per insegnarci ad ascoltare questo urlo d’amore, il Cardinale ha voluto ripercorrere l’esperienza del giovane Francesco. Ha constatato come l’Assisiate abbia precocemente compreso la vanità degli idoli; gli idoli di sempre, avere, potere, apparire, piacere, idoli che da sempre sono incapaci di darci al felicità. Il Cardinale ha poi sintetizzato l’esperienza di Francesco a San Damiano in due aspetti. “Francesco, Francesco, va’ e ripara la mia casa!”. Nell’incontro col Crocifisso Francesco ha compreso che l’uomo ha il potere di distruggere la casa di Dio: è la sua libertà! E’ la tragedia di tanti giovani, che distruggono la propria vita nella banalità, fino alla crudeltà più insensata. Francesco ha poi compreso che il Crocifisso è la”fotografia” del potere di Dio: il potere di amare fino alla morte! Questa è l’unica vera immagine di Do, rivelata in Cristo; chi la ignora, può compiere qualunque orrore “nel nome di Dio”. Ma questo amore sta alla porta e bussa, attende una risposta, una risposta d’amore. Come? Totale, senza mezze misure: Francesco cominciò a smettere di adorare se stesso! Quando? Subito!

Le parole del Cardinale erano ispirate da una profonda passione per Dio e per l’uomo e dal vivo desiderio di condividere la gioia dell’incontro con Cristo; parole improntate alla concretezza del pastore, che esorta a percorrere la via della carità quotidiana, verso coloro che ci sono accanto ogni giorno: “Accostiamo le nostre orecchie alle ferite di Cristo crocifisso; accostiamo il nostro cuore a chi, accanto a noi, aspetta, forse da tanto, da troppo tempo, un gesto d’attenzione, di tenerezza”. Il Cardinale ha voluto concludere raccontando di uno dei suoi ultimi incontri con Madre Teresa di Calcutta: pochi mesi prima della morte, la Madre, invitata a riconsiderare gli impegni divenuti gravosi per le sue condizioni di età di e salute, rispose: “Devo fare il bene finché c’è tempo”: non sprechiamo il tempo! Facciamo del bene! E ci presenteremo a Dio con una “valigia piena d’amore”.

 

PREGHIERA DI S. FRANCESCO DAVANTI AL CROCIFISSO:

Altissimo, glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio.

E dammi fede dritta, speranza certa e carità perfetta,

senno e conoscenza, Signore,

 e che faccia lo tuo santo volere. Amen.

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

 

SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE

 

Ad ogni invocazione diciamo: Gesù, risveglia in noi l’amore per Te.

 

*****************************

Concludiamo con la preghiera di Angelo Comastri a Gesù Crocifisso:

 

O Gesù, mi fermo pensoso ai piedi della Croce: anch'io l'ho costruita con i miei peccati!
La tua bontà, che non si difende e si lascia crocifiggere,

è un mistero che mi supera e mi commuove profondamente.
Signore, tu sei venuto nel mondo per me, per cercarmi, per portarmi l'abbraccio del Padre.
Tu sei il volto della bontà e della misericordia: per questo vuoi salvarmi!
Dentro di me ci sono le tenebre: vieni con la tua limpida luce.
Dentro di me c'è tanto egoismo: vieni con la tua sconfinata carità.
Dentro di me c'è rancore e malignità: vieni con la tua mitezza e la tua umiltà.
Signore, il peccatore da salvare sono io: il figlio prodigo che deve tornare, sono io!
Signore, concedimi il dono delle lacrime per ritrovare la libertà e la vita,
la pace con te e la gioia in te. Amen.

 

Canto eucaristico: Ai tuoi piedi

 

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen

 

Dio sia benedetto

Benedetto il Suo Santo Nome

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo

Benedetto il nome di Gesù

Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore

Benedetto il Suo preziosissimo Sangue

Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito

Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima

Benedetta la Sua Santa e Immacolata Concezione

Benedetta la Sua gloriosa Assunzione

Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre

Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo

Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi

 

Canto finale: Salve Regina

 

 

 

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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