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FEBBRAIO 2020

     

SEMPRE ALLA PRESENZA DI GESU’

 

Canto eucaristico. Il tuo popolo in cammino

 

ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’

 

  • Gesù, spesso anche noi, come i discepoli di Emmaus, non ti sappiamo riconoscere in chi ci cammina accanto. Il pregiudizio ci fa sempre sospettare del fratello e non sappiamo vedere la sacralità che c’è in lui.
  • I sentimenti, travolti dagli eventi, che non riusciamo ad inquadrare in un piano logico, assorbono la nostra mente e lasciano spazio solo all’angoscia..
  • Eppure, lo sappiamo che Dio non può morire e Tu, Gesù, resti con noi sempre, perché senza di Te non possiamo far nulla.
  • Signore, aumenta la nostra fede nella Tua Parola, perché ci sia di conforto e avvalori il nostro piccolo quotidiano.

ASCOLTIAMO LA PAROLA

 

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,13-34)

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.4Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!».

 

RIFLETTIAMO INSIEME

            L’angoscia li rendeva tristi e sfiduciati, eppure già sapevano della risurrezione dalle donne che avevano visto il sepolcro vuoto.

            E Tu, paziente, non offeso, sempre padrone delle tue emozioni, con un grande autocontrollo, ti accompagni a loro, entri nelle loro lamentazioni: “Speravamo!” ma che speranza è mai questa che non sa aspettare il terzo giorno?

La nostra speranza, Gesù, è come la loro, noi, come loro, non vogliamo che il nostro cammino passi per il Calvario, la sofferenza non ci piace, non ci piace l’umiliazione, non ci piace la sconfitta e la tua, Gesù, sembrava una grande sconfitta, oggi diremmo. “La sconfitta storica”. Facevi miracoli, risuscitavi i morti, comandavi ai venti ed essi si placavano ma poi, quando i tuoi nemici, il mondo di allora, riuscì a mettere le mani su di Te, Tu non ti potesti salvare dalla loro malizia e ti lasciasti trascinare da Erode a Pilato, dai sacerdoti del tempio come un pupazzo senza batteria!!! “Speravamo!” La delusione era grande! Il Sommo Sacerdote si era stracciato le vesti all’udire la tua bestemmia: “Tu sei il Figlio di Dio?” ti aveva chiesto, “Io sono!” la tua risposta.

La verità spesso appare come bestemmia e Tu, Gesù, consapevole della tua missione, ti  lasciasti nelle loro mani: Ti toglieranno la vita, lo sai, verseranno tutto il tuo sangue, ma proprio per questo sei venuto e vuoi versarlo, è il detergente unico che toglie la macchia del peccato e Tu vuoi metterlo a nostra disposizione … Nell’Alto è tutto chiaro, è la Tua Ora! Ma i tuoi non ti capiscono … Gesù, ma perché siamo tanto ciechi? Ma perché facciamo tanta difficoltà a capirti?, perché vediamo solo l’immediato e non siamo capaci di penetrare i veri significati delle tue e delle nostre azioni? Possiamo stupirci dei due discepoli di Emmaus?

Ti chiediamo solo, affiancati anche a noi e spiegaci le scritture, spiegaci per quali vie passa il tuo sacrificio d’amore e fa’ ardere anche il nostro cuore, perché finalmente si desti e ti riconosca allo spezzar del Pane e nelle tante maniere in cui Tu ti celi e ti riveli. Amen.

 

Canto: Davanti al Re

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO

Ricordiamo che la santità è fatta di apertura abituale alla trascendenza, che si esprime nella preghiera e nell’adorazione. Il santo è una persona dallo spirito orante, che ha bisogno di comunicare con Dio. E’ uno che non sopporta di soffocare nell’immanenza chiusa di questo mondo, e in mezzo ai suoi sforzi e al suo donarsi sospira per Dio, esce da sé nella lode e allarga i propri confini nella contemplazione del Signore. Non credo nella santità senza preghiera, anche se non si tratta necessariamente di lunghi momenti o di sentimenti intensi.

San Giovanni della Croce raccomandava di «procurare di stare sempre alla presenza di Dio, sia essa reale o immaginaria o unitiva, per quanto lo comporti l’attività». In fondo è il desiderio di Dio che non può fare a meno di manifestarsi in qualche modo attraverso la nostra vita quotidiana: «Sia assiduo all’orazione senza tralasciarla neppure in mezzo alle occupazioni esteriori. Sia che mangi o beva, sia che parli o tratti con i secolari o faccia qualche altra cosa, desideri sempre Dio tenendo in Lui l’affetto del cuore».

Ciò nonostante, perché questo sia possibile, sono necessari anche alcuni momenti dedicati solo a Dio, in solitudine con Lui. Per santa Teresa d’Avila la preghiera è «un intimo rapporto di amicizia, un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo d’essere amati». Vorrei insistere sul fatto che questo non è solo per pochi privilegiati, ma per tutti, perché «abbiamo tutti bisogno di questo silenzio carico di presenza adorata». La preghiera fiduciosa è una risposta del cuore che si apre a Dio a tu per tu, dove si fanno tacere tutte le voci per ascoltare la soave voce del Signore che risuona nel silenzio.

In tale silenzio è possibile discernere, alla luce dello Spirito, le vie di santità che il Signore ci propone. Diversamente, tutte le nostre decisioni potranno essere soltanto “decorazioni” che, invece di esaltare il Vangelo nella nostra vita, lo ricopriranno e lo soffocheranno. Per ogni discepolo è indispensabile stare con il Maestro, ascoltarlo, imparare da Lui, imparare sempre. Se non ascoltiamo, tutte le nostre parole saranno unicamente rumori che non servono a niente.

Ricordiamo che «è la contemplazione del volto di Gesù morto e risorto che ricompone la nostra umanità, anche quella frammentata per le fatiche della vita, o segnata dal peccato. Non dobbiamo addomesticare la potenza del volto di Cristo». Dunque mi permetto di chiederti: ci sono momenti in cui ti poni alla sua presenza in silenzio, rimani con Lui senza fretta, e ti lasci guardare da Lui? Lasci che il suo fuoco infiammi il tuo cuore? Se non permetti che Lui alimenti in esso il calore dell’amore e della tenerezza, non avrai fuoco, e così come potrai infiammare il cuore degli altri con la tua testimonianza e le tue parole? E se davanti al volto di Cristo ancora non riesci a lasciarti guarire e trasformare, allora penetra nelle viscere del Signore, entra nelle sue piaghe, perché lì ha sede la misericordia divina.

L’incontro con Gesù nelle Scritture ci conduce all’Eucaristia, dove la stessa Parola raggiunge la sua massima efficacia, perché è presenza reale di Colui che è Parola vivente. Lì l’unico Assoluto riceve la più grande adorazione che si possa dargli in questo mondo, perché è Cristo stesso che si offre. E quando lo riceviamo nella comunione, rinnoviamo la nostra alleanza con Lui e gli permettiamo di realizzare sempre più la sua azione trasformante.

 

PREGHIERA LITANICA

  • Gesù, la nostra fede è come quella dei due discepoli di Emmaus: tu ci cammini accanto attraverso la preghiera liturgica, la parola, i Sacramenti, i fratelli, ma noi, sopraffatti dalla tristezza, non ti riconosciamo.
  • Gesù, spezza anche per noi il tuo Pane e vieni ad abitare in noi, per sentirci finalmente sazi e riconoscerti.
  • Strada facendo Tu spiegavi loro le scritture e riscaldavi il loro cuore.
  • Spiegale anche a noi, perché, riscaldati dalla tua Parola, possiamo vedere il cammino che Tu ci vai tracciando e scorgere all’orizzonte la luce della vita senza fine.
  • Gesù, i due discepoli t’invitarono a sostare nella loro casa e prepararono per Te una cena.
  • Anche noi, Gesù, t’invitiamo nel nostro cuore: “Resta con noi, Signore, perché si fa sera e il buio ci spaventa. Resta con noi e cena con noi”.
  • Gesù, Tu accettasti l’invito e ti sedesti a mensa con loro; ma anche oggi accetti l’invito e siedi a mensa con noi.
  • Che bello, Gesù, avere Te alla nostra mensa, vieni ad abitare stabilmente con noi, perché senza di Te il giorno sembra senza sole, la notte senza stelle, il cibo non ha sapore e il cuore si rattrista.
  • I due di Emmaus, dopo aver ricevuto da Te il Pane, ti riconobbero e Tu scomparisti ai loro occhi, ma sentirono la tua presenza operante dentro di loro.
  • Anche noi, come loro, non vediamo la tua presenza, ma quando sei in noi eucaristico, sentiamo ardere il cuore e pensieri santi ci scaldano il cuore.
  • Gesù, Tu fai sempre così: ci chiedi qualcosa e quando te la diamo ci accorgiamo che Tu hai riempito il nostro cuore. I discepoli ti avevano preparato una cena, ma Tu donasti loro il vero cibo che rigenera e fortifica.
  • Gesù, resta con noi, non lasciarci soli, non lasciarci neanche in compagnia dei tuoi angeli, resta Tu con noi, luce dei nostri occhi, fiamma che scalda il nostro cuore, pace della nostra anima, gioia del nostro cammino.

 

Canto: Spirito di Dio, scendi su di noi

 

ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA

Siccome la perfezione è un lavoro lungo che richiede perseveranza, sacrificio e grande amore a te, sento, Gesù mio, un gran bisogno di ricorrere a te, fonte di ogni grazia e di stare unita a te, perché il mio cuore s'incendi nel fuoco ardente del tuo amore.

Mi dici, Gesù mio, di ricordare che la tua presenza è base della santità, fondamento della perfezione e radice di ogni virtù; e io ti dico, Gesù mio, di non stancarti di farmi vedere quello che sei per me; io non voglio vivere che per te. Da quando hai scelto il mio cuore come tua dimora, non ho desiderato altro che pensare a te. El Pan 18,826.1296

L’anima religiosa che crede di poter arrivare alla perfezione senza impegnarsi ad acquistare lo spirito di umiltà, senza preghiera e sacrificio, vive in errore. Dopo non molto tempo di vita religiosa, si sentirà esclamare: "Sono stanco della lotta della vita. Io non posso avanzare nella perfezione; è inutile che mi sforzi. Non è per mancanza di proposito perché tanto più faccio, tanto peggio mi trovo, e così mi accontenterò di non offendere Dio con il peccato mortale. Vedo che non ho forze tali da poter arrivare ad essere santo". Povero religioso! Certo, senza preghiera, senza mortificazione, senza pietà e umiltà, il suo lavoro rende ben poco per lui stesso e per il prossimo. È un povero paralitico che si muove a stento. El Pan 15,143

Non dimentichiamo che soltanto l'orazione raccoglie tutte le nostre facoltà per unirle al nostro Dio: immerge l'intelletto nella considerazione delle realtà divine, orienta la volontà alla gloria del nostro Dio e al bene delle anime, getta il cuore nell'intimo del cuore di Dio, da cui continuamente assimila affetti santificanti. Le facoltà sensibili ci aiutano anch'esse a concentrare l'immaginazione e la memoria nel nostro Dio, nel buon Gesù e nella SS. Madre.

Nella preghiera l'anima, a poco a poco, si assimila al suo Dio. Infatti, quando gli rendiamo omaggio e gli presentiamo le nostre suppliche, Egli si china verso di noi e ci concede le sue grazie, che producono in noi una felice trasformazione.

Ricordiamo bene che il desiderio della perfezione costituisce il primo impulso verso il nostro Dio e il primo passo verso la santificazione. La conoscenza di Dio, infatti, ci attrae a Lui e ci aiuta ad affidarci a Lui per amore. La conoscenza di noi stessi ci fa vedere la necessità che abbiamo di Dio e ravviva in noi il desiderio di riceverlo, affinché Egli colmi il vuoto che sentiamo. Non dimentichiamo che nella preghiera l'anima espone a Dio tutte le proprie necessità. Nella preghiera l'anima è facilmente trasportata a conversare con Dio, e lì, vicino a Lui, impara ad amare e a soffrire soltanto per Lui e per dar gloria a Lui solo. El Pan 16,169-172

 

SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE

 

Ad ogni invocazione diciamo: “Resta con noi, Signore.

 

********************************

Concludiamo con la preghiera Resta con noi, Signore  

Tu che vieni come luce per accompagnarci lungo un cammino di fatica e di speranza.
Resta con noi, Signore,
quando i dubbi contro la fede ci assalgono e lo scoraggiamento atterra la nostra speranza.

Resta con noi, Signore,
Quando l'indifferenza raffredda il nostro amore, e la tentazione sembra troppo forte.

Resta con noi, Signore,
Quando qualcuno deride la nostra fiducia, e le nostre giornate sono piene di distrazioni.

Resta con noi, Signore,
Quando la sconfitta ci coglie di sorpresa e la debolezza invade ogni desiderio.

Resta con noi, Signore,
Quando ci troviamo soli, abbandonati da tutti, e il dolore ci porta alle lacrime disperate.

Resta con noi, Signore,
Signore, nella gioia e nel dolore, nella vita e nella morte,

Resta con noi!

 

Canto eucaristico: Resta con noi, Signore la sera

 

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

 

Dio sia benedetto …

 

Canto finale: Salve Regina

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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