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MAGGIO 2007

     

ALLEANZA NELLE LEGGE

 

Canto: Davanti al Re

 

Atto di fede nella presenza di Gesù nell'Eucaristia

 

•  Mosé sul Monte Sinai vide il tuo Fuoco e preso da desiderio s'incamminò per sapere di cosa si trattasse. La voce del Padre gli disse: “Togliti i calzari in segno di rispetto, perché il suolo che calpesti è santo”. A me non dici di guardarti con tremore, ma mi chiedi di avvicinarmi a Te e di lasciarmi purificare dal Fuoco del tuo Amore Misericordioso. Più fortunato di Mosé, io posso accostarmi e chiamarti per nome, posso chiamarti Padre, Fratello, Amico. Ora sei Tu che stai alla porta del mio cuore con trepidazione e attendi che io ti apra. Signore mio e Dio mio, Tu hai avvicinato le distanze, ma io le ho allontanate, restando indifferente al tuo Fuoco che brucia e non consuma.

•  Risveglia, Signore, il mio cuore addormentato e stordito dai tanti richiami, risveglia la mia anima, rendimi attento alla tua voce, stendi la tua mano su di me e proteggimi da me stesso, dalla mentalità del mondo distratto, dal nemico infernale.

•  Davanti a Te, metto anche tutte le persone a me care: i figli, i parenti, gli amici… guarda anche loro con occhio benigno, risanali dall'indifferenza religiosa, risveglia anche la loro coscienza, salvali dalla mediocrità. Siamo tuoi figli, Signore, muoviti a pietà, ravviva la nostra fede, riscalda il nostro cuore con il tuo Fuoco, fa' questo dono anche a tutti i nostri cari.

•  Raggiungi anche i cuori dei più lontani da Te, manda loro il Tuo Spirito, che sa parlare ai loro cuori e sa aprire davanti ai loro occhi vie nuove, vie di luce, vie sante.

•  Ti preghiamo anche per tutte le anime che si trovano in Purgatorio, in particolare per le anime più abbandonate, quelle per le quali nessuno prega: col Fuoco del tuo amore purificale e portale con Te nel tuo Regno di luce e di pace. Amen.

 

ASCOLTIAMO LA PAROLA

 

  Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio.

  Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo. Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano. Ora và! Io ti mando dal faraone. Fà uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti?». Rispose: «Io sarò con te. Eccoti il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su questo monte».

   Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi». Dio aggiunse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione . ( Es 3:1-15)

 

RIFLETTIAMO INSIEME

  Dio ci chiama mentre stiamo intenti alle nostre faccende: Mosè pascolava il gregge, noi magari ci rechiamo al lavoro, sbrighiamo le faccende domestiche… viviamo l'ordinario.

  Ed ecco che Dio vi immette lo straordinario, lo specifico.

  La fiamma che arde e non consuma può stare sul monte o nel nostro cuore ma è sempre la stessa e noi la riconosciamo per quell'interesse che desta dentro di noi.

  Quando l'avvertiamo è l'ora di mettersi in ascolto, perché Dio vuole parlarci. Egli, che vede le miserie del suo popolo, non può resistere senza intervenire e sceglie te come scelse Mosé e ti dice: “Va', va' dal “Faraone” di turno e chiedi la liberazione del mio popolo.

  Il “Faraone di turno” oggi ha preso dimensioni enormi: parla e dà ordini attraverso i mezzi di comunicazione sociale, attraverso gli idoli che ci siamo costruiti, attraverso i partiti o i gruppi di opinione.

  Mosé era balbuziente e niente di imperfetto si poteva presentare davanti al Faraone; noi non siamo balbuzienti ma non sappiamo cosa dire, perché le idee sono confuse, oggi è la nostra mente che balbetta. Anche noi, come Mosé, diciamo: “Chi sono io per presentarmi ai miei colleghi, al mio capo, ai miei stessi figli?”

  Ma Dio ripete anche a noi: “Io sarò con te”

  E con tale alleato temiamo ancora? Vogliamo restare nella nostra povera quotidianità, senza accogliere lo straordinario che ci viene offerto?

  Possiamo farlo, Dio non obbliga, Dio invita, ma rimarremo nella nostra povertà.

  Diciamo che ci mancano le forze, che ci manca il tempo, che ci manca… la parola?...

  Ci manca sempre qualcosa quando si tratta di obbedire a Dio. Ma se Dio è con noi, cosa ci manca? Abbiamo paura di compromettere la nostra salute? Ma Dio può fortificarci. Diciamo che ci manca il tempo? Ma Dio da 24 ore al giorno da vivere nell'amore, per prepararci all'eternità nella gloria. Pensiamo che ci manca la parola? Ma non ha detto Gesù: “Quando andate nel mio nome non vi preoccupate di ciò che direte, perché lo Spirito Santo parlerà in voi?”

  Qualcosa però ci manca davvero: ci manca la buona volontà, ci manca la disponibilità a metterci in gioco, ci manca la fiducia in Lui… ci manca la fede, ci manca l'amore. Siamo più sicuri quando siamo noi a programmare la vita, che quando è Lui a programmarcela.

  E' questo il nostro sbaglio: non ci lasciamo guidare, vogliamo prendere noi il timone della nostra barca. E' la stessa superbia di Eva e prima ancora di Lucifero: “Non serviam!”!   

 

PREGHIERA DI PENTIMENTO

 

•  Signore, quante volte sei passato vicino a me e mi hai chiamato! Quante volte ho sentito la tua voce ma ho fatto finta di non aver capito! Eppure Tu volevi parlarmi, volevi servirti di me per qualche missione speciale, come quella affidata a Mosè. Ma io avevo altro da fare, non potevo interrompere i miei programmi, non potevo darti retta…. E Tu sei passato oltre…

•  Signore, perdonami e rendimi attento alla tua voce.

•  Tu vedevi tante situazioni di sofferenza e volevi soccorrerle attraverso me, dovevo solo prestarti le mie mani, i miei piedi, la mia parola…. Anch'io le vedevo quelle sofferenze, ma ero impegnato in altro e non potevo fermarmi, non potevo interrompere i miei piani e sono andato oltre, deludendo Te, i miei fratelli e la mia povera anima!

•  Signore, dammi un cuore che vede, una volontà capace di impegnarsi.

•  Il tuo nome, Signore, è “Io sono”. Tu sei il presente, per Te è sempre ora di interrompere i progetti dei superbi per soccorrere gli umili, Tu sei l'eterno, per Te non c'è il domani, per te nulla può essere rimandato. Signore, fammi capire questa verità, perché io non commetta la stoltezza di rimandare il bene che posso fare oggi, pensando che avrò un domani.

•  Dio grande, ho già perso troppo tempo, aiutami a non perderne altro, non sia che arrivi l'ultimo mio giorno e mi trovi con le mani vuote e con il cuore freddo.

 

Canto: Ai tuoi piedi

 

ALLEANZA NELLA LEGGE

 

  Poi il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate. Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima al monte. Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla cima del monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano a pascolare davanti a questo monte».

  Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando: « Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione ».

  Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fà di noi la tua eredità».

  Il Signore disse: «Ecco io stabilisco un'alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te.

                        (Es 34:1-10)

A TU PER TU CON DIO

 

•  Signore, Tu ci hai dato i comandamenti come un via santa, la via che porta al Regno.

•  Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta.

 

†    Il Signore disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate   santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo.

 

•  Dio mio, cosa significa essere santi?

 

†    Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei sabati. Io sono il Signore, vostro Dio. Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio. Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di comunione, offritela in modo da essergli graditi. …. Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.

 

•  Signore, Tu c'insegni a godere dei beni che ci dai, ma non vuoi che arriviamo all'egoismo, ci ricordi che siamo fratelli e ci stimoli a lasciare al povero la possibilità di provvedere a se stesso, sia pure spigolando, o cogliendo i racimoli residui, il che è più dignitoso per lui che ricevere senza fare nulla per uscire dal suo problema.

 

†    Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri. Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo. Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.

 

•  Dio, Tu sei Amore e c'insegni a comportarci come figli e fratelli. Tu sei bontà e misericordia e ci educhi a non approfittare della debolezza altrui, al contrario vuoi che ci sentiamo responsabili del loro limite per provvedere al loro bene.

 

Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.

 

•  Signore, la maldicenza è un peccato che Tu detesti. Perciò ci comandi di sradicarla dal nostro cuore e di mettervi il germe forte della bontà, della carità che tutto copre, tutto spera, tutto sopporta.

 

Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore .

 

•  Dio di misericordia e di bontà, Tu vuoi fare di me un puro di cuore. Insegnami l'arte di purificare il cuore. Manda su di me il tuo Spirito a lavorare tra le pieghe nascoste della mia anima, dove si annida l'egoismo e sradicalo, te ne prego.

 

Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia…. Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio.

 

•  Oggi, Signore, sul terreno incolto dell'indifferenza religiosa e sul terreno duro dell'ateismo, la magia, la divinazione e lo spiritismo, sono tornati fortemente alla ribalta. C'è tanta confusione anche tra i cristiani, molto relativismo, molta pretesa di avere anche per i problemi esistenziali un semplice pulsante da schiacciare per sapere come regolarsi. Che illusione! Salvaci, Signore!

.

Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.

 

•  Tu, Dio della vita, ci affidi i figli perché li educhiamo secondo la loro dignità di figli di Dio, di futuri abitanti del Regno. Forse sono pochi quelli che avviano esplicitamente i figli alla prostituzione, ma molti sono quelli che lo fanno attraverso l'esempio, vivendo un amore “ballerino”, superficiale, impudico, adultero. Finirà mai questo scandalo? Aiutaci, Signore!

 

Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.

 

•  Dio grande, Tu ci chiedi di non derubarti del tempo che vuoi trascorrere insieme a noi, come un Padre che vuole vedere i figli intorno alla sua mensa. Signore, dacci un cuore di figli, facci desiderare l'incontro con Te. Spirito di pietà, scendi nei nostri cuori!

 

Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.

 

•  I capelli bianchi ci dovrebbero mettere in ginocchio. Tu che guardi con pietà il povero e il debole, non puoi benedire l'indifferenza, l'abbandono degli anziani, la mancanza di premure. Se non ci educhiamo alla pietà familiare, la ruota della vita ci ripagherà con la stessa moneta.

 

Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto. Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio.

 

•  E' chiaro, in questo comando, che non sei il Dio di un piccolo popolo, ma il Dio unico, che ci rende tutti fratelli. Il “Villaggio globale” non l'abbiamo inventato noi, uomini del terzo millennio, ma lo portiamo nel DNA della nostra natura umana. Aiutaci, Signore, a diventare ciò che siamo nel tuo pensiero creatore.

Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto. Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore ». ( Lev 19:1-37)

 

•  “L'avere”! Di quante ingiustizie ci rende responsabili! Oggi ci sono altre bilance molto più sofisticate di quelle che funzionano con i pesi e le misure, ma l'animo dell'uomo è sempre lo stesso, finché non impara da Te l'arte di amare.

 

PREGHIERA D'IMPEGNO

 

•  Ad ogni comandamento che il Signore ci dà ripetiamo le parole che sanciscono l'alleanza:

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Dio allora pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Non uccidere.

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Non commettere adulterio.

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Non rubare.

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo». (Es 20:1-17)

•  Tutto ciò che il Signore ha detto, noi lo faremo.

 

(Momento per la preghiera personale)

 

Canto eucaristico: Pane del cielo

 

•  Benedetto il Padre che ci ha tracciato una via di salvezza con i comandamenti.

•  Benedetto Gesù che ha fatto sempre la volontà di Dio.

•  Benedetto lo Spirito che ci avverte quando usciamo dalla via santa.

•  Benedetta Maria che intercede come Mediatrice per la nostra salvezza.

•  Benedetto Giuseppe modello di ogni uomo giusto davanti a Dio.

•  Benedetti quelli che mettono al primo posto Dio e onorano Lui tutta la vita.

•  Benedetti quelli che sanno santificare le feste.

•  Benedetti quelli che onorano il padre e la madre assistendoli nelle loro necessità.

•  Benedetti quelli che non offendono i fratelli e perdonano le loro fragilità.

•  Benedetti quelli che non profanano il loro corpo con l'impudicizia.

•  Benedetti quelli che non dicono il falso e testimoniano la verità.

•  Benedetti quelli che non desiderano cose o persone che appartengono ad altri.

 

Canto finale: Risuscitò

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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