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MAGGIO 2009

     

 

“PACE A VOI, SONO PROPRIO IO”

 

Canto: Resta con noi, Signore la sera

 

ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESU’

 

  • Gesù, Tu apparisti agli Apostoli radunati in preghiera e riflessione, per toglierli dalla tristezza, come fa una tenera Madre. Oggi, presente realmente nell’Eucaristia, in corpo, sangue, anima e divinità, queste parole di conforto le dici a noi. Quanto sei buono, Gesù, quanto sei grande, quanto sei santo!
  • Nonostante le nostre freddezze e ingratitudini, ci doni la tua pace, che mette ordine e armonia nei nostri cuori e, per aiutare la nostra fede, ci dici: “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io; guardate il mio Cuore, potrete vederlo attraverso lo squarcio prodotto dalla lancia del Centurione. Ora avete un rifugio in cui trovare riparo nelle prove della vita, nelle angosce, nelle tribolazioni”.
  • E’ un mare di pace che niente e nessuno può turbare. Quando la tempesta sembra travolgere tutto, spezzare certezze umane, mandare in frantumi sogni e speranze, lì troverete la forza per ricominciare, il perdono che permette ai vostri progetti di trasformarsi in realtà.
  • Gesù, permettici di penetrare in quella porta aperta e poi chiudila bene, perché possiamo dimorare nel tuo Cuore e non uscirne mai più.

 

INVOCAZIONE ALLA SANTISSIMA TRINITA’

 

  • Padre della vita, benedici tutti noi col bacio del tuo amore, stringici forte a Te, non abbandonarci, sostienici nelle prove, difendici dal maligno.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
  • Spirito d’Amore, Fuoco che unisce la Trinità santissima, discendi su di noi e colmaci col tuo amore. Fa’ che i nostri cuori siano pieni di Te, aiutaci a portare la Parola, fa’che diventiamo i profeti per questi ultimi tempi, apostoli del mio Amore Misericordioso. Vieni, Spirito, tocca i nostri cuori, le nostre labbra, i nostri occhi, le nostre mani, i nostri piedi, affinché siamo ricolmi della tua misericordia.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
  • Gesù, fratello nostro e nostro Redentore, insegnaci ad amare senza limiti come ci hai amato Tu, insegnaci a soffrire in spirito di riparazione, senza lamentarci, insegnaci a fare la volontà del Padre, costi quel che costi.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
  • Santissima Trinità, Potenza divina, Famiglia pura, Vortice d’amore, Fuoco infinito, discendi sulle nostre famiglie e ricolmale del tuo Amore. Sii Tu la nostra vera famiglia, il nostro unico rifugio, la tenda dove possiamo ripararci contro i nemici che ci verranno incontro, sii la nostra protezione. Lì possiamo trovare Gesù, il Padre e lo Spirito.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
  • Trinità Santa, vortice d’amore, ti ringraziamo per il dono dell’Eucaristia e ti chiediamo perdono per tutti quelli che la profanano ricevendola in peccato.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
  • Trinità Santa, che guidi il mondo con sapienza e amore, unisci i cuori di chi è sordo alla tua Parola.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
  • Trinità Santa, non permettere che questa Terra, santificata dal piede divino e purificata dal suo sangue redentore, si corrompa e si ribelli a te, suo Dio e Signore.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
  • Trinità Santa, luce inaccessibile, santuario dell’Amore, visita la nostra Famiglie religiosa e rendila quel fiume d’Amore Misericordioso, che dove giunge risana e riporta vita.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
  • Trinità Santa, Famiglia divina, visita tutte le piccole famiglie umane e rendile veri santuari dove si vive un amore intriso di perdono e di desiderio di riconciliazione, fa’ che diventino piccole comunità d’amore.
  • Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo

 

Canto: Spirito di Dio, consacraci

ASCOLTIAMO LA PAROLA

 

Dal Vangelo secondo Luca (Lc. 24,36-48)

            Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: Pace a voi!». Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

            Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni.

 

RIFLETTIAMO CON MADRE SPERANZA

Gesù, nella sua realtà umana e divina, scende nel limbo dove i santi, che non godevano ancora la visione beatifica, attendevano di essere liberati nell’ora della redenzione. Scendendo personalmente in quel carcere a liberarli, mentre avrebbe potuto farlo con un semplice atto della volontà o servendosi degli angeli, manifesta la sua carità e umiltà.

Dopo aver infranto ogni impedimento in virtù del suo sangue, entra trionfalmente nel limbo con gli angeli. Con la sua presenza illumina tutte le anime lì raccolte e grande è la sua gioia di averle liberate e aver mantenuto la promessa fatta al buon ladrone.

In adempimento delle scritture Gesù affrettò l’ora della resurrezione, per consolare la Madre afflitta e gli amici, per aiutare i discepoli infedeli e per rallegrare il mondo con la sua luce.

Egli comunica la gloria ai suoi amici, facendoli risorgere in un corpo glorioso e manifesta la sua onnipotenza, suscitando la speranza che risorgeremo a vita nuova se saremo suoi amici.

 

PREGHIERA DI INTERCESSIONE

 

  • Gesù, scendi nel limbo delle nostre anime in attesa e donaci la gioia di vivere con Te, per Te, in Te. Dona questa gioia a tutte le anime dei sacerdoti, dei religiosi e religiose, di tutti i coniugi, di tutti i giovani, di tutti i bambini. Appari vivo e vittorioso ai carcerati, ai drogati, a tutti gli schiavi delle loro passioni, agli ammalati, a sinistrati da varie calamità e miserie. Per tutti sia la tua pace, per tutti sia la gioia dell’esperienza  del Risorto.

 

Con la Resurrezione l’eterno Padre ricompensa l’umiliazione del Figlio con una gloria immensa, i suoi dolori con gioie inesprimibili, la sua povertà con una signoria universale. E Gesù a sua volta ricompensa i suoi in proporzione di quanto hanno fatto per Lui: la santissima Vergine con un’immensa beatitudine; la Maddalena con la consolazione; san Pietro, pentito, con l’incoraggia-mento; coloro che lo credevano perduto cambiando in gioia il loro cordoglio.

Gesù si rende visibile alla sua santissima Madre; gli angeli appaiono alle sante donne. Nella sua infinita carità, per quaranta giorni dalla resurrezione, Gesù come buon Pastore e Padre amoroso, si rende visibile varie volte ai suoi discepoli per raccogliere le pecore disperse e consolare gli afflitti.

Gesù si manifesta alla santissima Vergine che profondamente afflitta per le sofferenze del Figlio, e da tre giorni in altissima contemplazione diceva fra lacrime di commozione: «Alzati, mia gloria; svegliati dal sonno della morte». Le appare risplendente di bellezza con innumerevoli angeli e le anime liberate dal limbo, che la ringraziano per aver collaborato alla redenzione. Si trattennero in dolci colloqui e si abbracciarono teneramente, con gioia di Dio e felicità della Vergine. Gesù rivela alla Madre amatissima i misteri di Dio e le promette che sarebbe tornato.

 

PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO

 

  • Gesù, ti ringrazio perché sei apparso anche alla mia anima e l’hai tratta dalla morte del peccato e dall’insidia della disperazione. Ti ringrazio perché con la tua risurrezione hai riacceso nel mio cuore la speranza. Ti ringrazio perché hai confermato la mia debole fede perché hai acceso nel mio cuore la fiamma viva della carità. Rendimi coerente, Signore, perché sia Pasqua per sempre anche per me.

 

La mattina della domenica Maria Maddalena e le altre pie donne, con premura e senza timore delle guardie e della pesante pietra, si recano al sepolcro per ungere il corpo del Signore. Giunte al sepolcro vedono la pietra ribaltata e un angelo splendente annuncia loro la resurrezione e ordina di riferirlo agli apostoli; in particolare a Pietro, affinché non si sentissero abbandonati. Entrate nel sepolcro altri due angeli confermano tutto provando che la perseveranza ottiene maggiori consolazioni.

La Maddalena si distingue per il fervore, le lacrime, l’ansia di trovare Gesù. Così, mentre le altre donne, Pietro e Giovanni che erano giunti al sepolcro avvisati da lei, tornano indietro, lei rimane accanto al sepolcro cercando il corpo del Signore. Si affaccia varie volte perché la visione degli angeli, creature come lei, non basta ad asciugare le sue lacrime. Gesù premia il suo amore, ma per ravvivare il suo desiderio di vederlo, le si manifesta di spalle e vestito da ortolano. Le chiede: «Perché piangi?», quasi a farle notare la poca fede nel piangere come morto Colui che è vivo e glorioso.

Non avendolo riconosciuto, la Maddalena gli risponde: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto, che io andrò a prenderlo». L’amore e il dolore la fanno parlare solo dell’Amato, dimentica di sé, e le fanno promettere più di quanto può fare. Tutto questo è prova di amore. Gesù allora le si rivela dicendo: «Maria». Subito passando dalla tristezza alla gioia e illuminata, lo chiamò con devozione e amore: «Maestro mio!». Si getta ai suoi piedi per baciarli, ma Gesù non glielo permette perché aveva avuto poca fede e per farle capire che da ora in poi doveva unire all’amore maggior rispetto.

Gesù le dice: «Va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” facendo comprendere che la Resurrezione non aveva cambiato il suo rapporto con loro e che continuava a chiamarli fratelli.

La Maddalena raggiunge in fretta le donne - perché l’amore fa volare - e racconta ciò che aveva visto, ravvivando in esse il desiderio di vedere Gesù. Il Signore per ricompensare il loro lavoro della notte appare loro, dicendo: «Salute a voi!». Felici gli si avvicinano, lo adorano e gli baciano i piedi; la Maddalena può fare ora ciò che prima il Signore le aveva negato. Egli dà loro questo incarico: «Dite ai miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno». Manifesta la sua tenerezza chiamandoli fratelli e li convoca in Galilea affinché possano godere con maggiore tranquillità della sua presenza, liberi dal timore che in Gerusalemme avevano dei giudei. Nello stesso modo Gesù ha allontanato anche noi dalla confusione del mondo per farci godere meglio la sua presenza. Impariamo dalla Maddalena e dalle pie donne ad amare Dio, ad essere premurosi ed umili.

 

PREGHIERA PER CHIEDERE L’UMILTA’

 

  • Gesù, le donne ti vedono perché sono umili e servizievoli: l’umiltà apre il cuore alla Parola, la carità lo infiamma e dà ali ai piedi per andare in cerca di Dio nei fratelli morti alla grazia. A volte, avvicinando i fratelli, ci sembra di accostarci ad una tomba fredda, ma lo Spirito, invocato dall’amore che arde nei nostri cuori, può risuscitarlo e noi possiamo avere la gioia di riconoscerlo vivo e risorto; ed è festa, la festa della pecorella ritrovata, della dramma ritrovata, del figlio che ritorna. Donaci, Gesù, di queste gioie.

 

Gli apostoli, duri nel loro giudizio, non credono alle donne; è eroico infatti credere ciò che non si vede. Quantunque non si deve sempre credere a tutto quello che si sente dire.

Pietro e Giovanni, simboli della vita attiva e contemplativa, corrono al sepolcro per vedere con i propri occhi ciò che si diceva. Pietro da solo, in disparte vede il Maestro e si getta ai suoi piedi piangendo il suo peccato, e ottiene la sicurezza del perdono e salutari consigli. Egli riferisce l’apparizione agli altri apostoli, i quali dando credito alla sua autorevole parola, esclamano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».

 

PREGHIERA LITANICA

 

  • Gesù, quando il mio cuore è stretto dall’angoscia,  vieni e donami la tua pace.
  • Quando le circostanze disorientano la mia vita,                    vieni e indicami il cammino.
  • Quando le avversità sembra vogliano sconvolgere tutto,       vieni a metter ordine nella mia vita.
  • Quando ci sentiamo traditi negli affetti                                  vieni a rigenerarci nel perdono.
  • Quando la vita ci regala momenti di serenità,                        vieni a condividerli con noi.
  • Quando la nostra casa si allieta per una novità,                    vieni a gioire con noi.
  • Quando i nostri figli raggiungono i traguardi sognati,             vieni, Signore, benedirli.
  • Quando la vita si avvia sul viale del tramonto,                      vieni a sostenerci nella fatica.
  • Quando il nostro cuore esulta per averti incontrato,              resta con noi, Gesù, nella nostra casa.

 

NON SIA TURBATO IL VOSTRO CUORE

A tu per tu con Gesù

†    Figli, se sapeste quanto vi amo, scoppiereste di gioia. Perché è turbato il vostro cuore? Il turbamento viene dal nemico, che vuole rompere l’armonia che c’è tra me e voi, tra l’uno e l’altro di voi.

  • Gesù, queste tue parole mi danno la pace, ma io non so conservarla a lungo, alla prima difficoltà l’angoscia mia assale: temo per i miei cari, per me, temo le malattie, le sciagure, le incomprensioni, la disistima degli uomini.

†    Ma non temi il peccato che è l’unico vero male da evitare a tutti i costi. Tutto ciò che riguarda gli accadimenti. malattie, sciagure, tracolli finanziari, vanno prevenuti con una vita sobria e prudente; l’armonia tra voi va conquistata con l’esercizio delle virtù a volte in maniera anche eroica, ma il peccato dipende solo da voi ed è l’unica cosa che può turbare la pace dell’anima. Figli, tenete lontano da voi il peccato, fuggitelo come si fugge davanti ad una fiera inferocita,

  • Gesù, siamo fragili e svagati come bambini incoscienti, mandaci i tuoi angeli a tenerci lontani dai pericoli dell’anima e del corpo, mandali a lottare con noi contro il nemico infernale sempre in agguato.

†    I miei angeli sono sempre con voi, invocateli, metteteli al servizio del vostro amore e vi serviranno con amore, felici di potersi presentare a me, carichi delle vostre buone opere.

 

SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE

  • A ogni invocazione diciamo:           Gesù, facci risorgere con Te.

 

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  • Concludiamo la preghiera con il Padre nostro.

 

Canto eucaristico: Pane del cielo

 

BENEDIZIONE EUCARISTICA

 

Canto finale: Regina coeli

 

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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