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MARZO 2013

     

 

 

 

CREDO IN DIO PADRE ONNIPOTENTE

 

Canto: Padre nostro

 

ATTO DI FEDE NELLA PRESENZA DI GESÙ NELL’EUCARISTIA.

 

  • Gesù, Tu sei in mezzo a noi, ostia di salvezza che ci rigenera ogni giorno nel silenzio, nell’umiltà di un piccolo pezzettino di pane. Ma chi ne fa esperienza sa che sei il Pane dei forti, il vino che genera i vergini.
  • Accostandoci a Te veniamo illuminati, fortificati, verginizzati, nutrendoci di te, veniamo trasfigurati in creature del cielo, in piccole arpe che lodano e cantano al loro Dio.
  • Chi sei Tu, Gesù, che operi tali meraviglie? Tu sei l’irradiazione della gloria del Padre, immagine della Sua potenza. Sei il Dio nascosto, che vuole nascondersi dentro di noi, per mettere in noi il germe della risurrezione.
  • Fa’, Signore, che io ti riconosca e ti accolga come l’Ospite atteso, come l’Amico che porta gioia, come lo Sposo che si dona nella totalità e, legandosi alla mia povertà, mi nobilita.
  • Con Filippo ti diciamo: Gesù, mostraci il Padre, mostralo ai nostri cuori stanchi, mostralo alle nostre menti che non vedono il sereno all’orizzonte sociale e forse neanche in quello familiare, mostralo alla tua Chiesa, perché fortificata da Te recuperi la fede dei tempi d’oro del cristianesimo, nei quali i cristiani non temevano la morte perché sicuri che li avrebbe messi tra le braccia del Padre buono.
  • Parlaci del Padre, Gesù, parlaci del suo regno, parlaci del suo Amore Misericordioso, parlaci del suo Cuore, perché rinvigoriti nella fede, possiamo essere capaci di testimoniare che nulla ci separerà dall’amore di Dio in Te, Cristo Gesù, che ce ne dai la possibilità.

 

ASCOLTIAMO LA PAROLA

 

Dal Vangelo di S. Giovanni Apostolo

            Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse”. (Gv 14:8-11)

 

RIFLETTIAMO INSIEME

 

  • Gesù, Filippo non ti aveva riconosciuto, voleva vedere il Padre e non si era accorto che Tu eri la sua espressione percepibile ai sensi, tanto ti sei uniformato a noi che ti abbiamo creduto uno di noi. Parlavi con parole umane, sentivi con sentimenti umani, ti comportavi come un comune mortale ma solo Tu avevi parole di vita eterna, solo Tu avevi potere sulle forze della natura e sulle malattie.
  • “Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?”. Gesù buono, ma come vuoi che noi riusciamo a capire ciò che appartiene solo a Dio? Noi non sappiamo amare di quell’amore che fonde due vite in una in maniera perfetta, siamo povere creature incapaci di lasciarci attraversare la mente e il cuore dal Tuo amore, per poterlo poi dare almeno alle creature legate alla nostra vita da vincoli di sangue. Oggi anche le famiglie vivono relazioni difficili, intolleranti, cariche di egoismo e di spirito di vendetta.
  • Abbi pietà, Gesù, di questa nostra società che vive di “nulla”, di piccoli sentimenti futili, quando non egoistici e dannosi, sentimenti che si logorano col tempo e, assecondati, lasciano dietro di sé violenza, dolore, rancore, odio. Liberaci, Signore, da noi stessi, liberaci dai nostri limiti, che c’impediscono di riconoscerti e perciò di conoscere il Padre.
  • Tu, Gesù buono, sei l’irradiazione della gloria del Padre, il Padre si manifesta in Te e ci esprime il suo infinito amore. Se non ci basta contemplare le tue opere, aiutaci a penetrare nel tuo mistero di Dio incarnato per amore e confitto in croce, “scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Tu, Gesù, sei sapienza di Dio e potenza di Dio” (1Cor 1,23-24.)
  • E Tu, Padre, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili, dell’uomo fatto a tua immagine, degli angeli ministri al tuo servizio. Tu, Re del cielo e della terra, sottometti le nostre menti orgogliose, cambia i nostri cuori induriti nell’amarezza delle contrarietà della vita terrena, donaci luce divina per vedere la strada della Vita e non lasciarci confondere dalla precarietà della situazione umana. Fa’ che possiamo riconoscerti come papà buono e misericordioso, pronto ad aprirci le braccia appena torniamo a Lui, dimenticando ogni nostra ingratitudine e riempiendosi di gioia per il nostro ritorno.

 

Canto: Il Signore è il mio pastore

 

ASCOLTIAMO MADRE SPERANZA

 

            Dio poteva creare un infinito numero di esseri, di differente perfezione e qualità ai quali comunicarsi. Sapendo che il modo migliore di comunicare se stesso era quello di unirsi a qualcuno degli esseri creati, in modo che questi fossero come innestati nella divinità, formando con lei una persona, Egli nella sua infinita bontà scelse questa forma di comunicazione.

            Fra tutte le creature alle quali aveva dato vita, l’onnipotenza di Dio scelse la natura umana che in seguito si sarebbe unita efficacemente alla persona del Figlio e ad essa attribuì l’onore incomparabile dell’unione personale con la Maestà divina, perché potesse godere, in modo straordinario, per l’eternità, i tesori della sua gloria infinita.

            Dopo aver voluto concedere questa grazia alla santa umanità del Signore, la Provvidenza divina decise anche di più, cioè che la sua bontà non fosse riservata solamente alla persona del Figlio amato ma, per mezzo di Lui, si estendesse ad altre creature. Fra le innumerevoli creature elesse gli uomini e gli angeli che insieme a suo Figlio e partecipando delle sue grazie e della sua gloria, lo adorassero e lodassero eternamente. Il culmine di tutta la creazione di Dio, il suo coronamento e pienezza è la Chiesa trionfante, cioè la società degli angeli e dei santi uniti nel grande corpo mistico di Gesù Cristo, essendo Egli, Dio e uomo, il capo ed essi soltanto angeli e uomini. Questo corpo di eletti canterà la grande lode voluta e desiderata dal Creatore. Ognuno degli eletti, angelo o uomo, ha lì il proprio posto e la sua funzione corrispondente alla propria vocazione. Se ciascuno realizzerà il compito assegnatogli si creerà quell’armonia che sarà l’incanto dell’eternità e la beatitudine del cielo.

            Ora a questa società siamo incorporati per grazia, mentre nel futuro lo saremo definitivamente per la gloria e avremo nella vita eterna la nostra ricompensa. Perciò è necessario che già sulla terra ci prepariamo ed esercitiamo a realizzare la lode beatifica.

            Loderemo Dio con maggiore pienezza e perfezione, quanto più sulla terra avremo cercato di impegnare la nostra vita per Dio, in conformità alla sua volontà. La gloria dell’unione si realizza per Cristo, con Cristo e in Cristo e per Lui sia ogni onore e gloria a Dio Padre nell’unità dello Spirito Santo.

            Due progetti divini guidano l’opera della creazione: uno previo ed assoluto, descritto dalla parola gloria di Dio; l’altro specifico affidato alla nostra libertà, realizza il primo in modo particolare ed è espresso dalla parola unione.

            Noi, mediante questa speciale unione con Lui in Gesù Cristo, siamo chiamati a dar lode a Dio. In ciò consisterà la nostra felicità. La creatura non può essere considerata fine ma mezzo per proclamare la gloria di Dio; cioè ogni creatura che esiste deve ricercare l’onore divino raggiungendo l’unione con Lui, poiché l’ultima parola del progetto creatore è la gloria di Dio nell’unione con Gesù Cristo. (La Passione,8-16)

PREGHIERA LITANICA

  • Abbà, Padre, guarda i tuoi figli persi tra le strade del mondo che seguono teorie atee.
  • Padre Santo, abbi pietà e riportali sulla strada della fede.
  • Abbà, Padre, lo Spirito attesta in noi che sei la fonte di ogni vita ma molti ti ignorano.
  • Padre buono, manda il tuo Spirito nei loro cuori perché vedano la Verità.
  • Abbà, Padre, molti ti conoscono ma, istigati dal maligno, ti offendono con parole blasfeme.
  • Padre misericordioso, lava i loro cuori e fa vedere loro il male che fanno alla loro anima.
  • Abbà, molti, schiavi di vizi e peccati, cancellano l’immagine che Tu hai messo nei loro cuori.
  • Padre mite, manda il tuo Spirito nei loro cuori perché li rigeneri, li illumini e li salvi.
  • Abbà, oggi molti non accettano la loro identità sessuale e deformano il tuo progetto divino.
  • Raggiungili, Padre compassionevole e santo e rimetti ordine nella loro vita.
  • Abbà, Padre, molti battezzati non vivono da cristiani e danno scandalo ai deboli di fede.
  • Manda nei loro un raggio potente di luce divina, perché si convertano e siano esemplari.
  • Abbà, Padre, molti adattano il Vangelo alla loro mediocrità, scartando tutto quello che non piace.
  • Donaci, Padre, un cuore nuovo, uno spirito nuovo capace di andare contro corrente.

 

Canto: Simbolum

  • CREDO DEI CHIAMATI
  • Insieme
  •       Noi crediamo che Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto. (Ef.1,4).
  •       Noi crediamo che quelli che Egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo. (Rom.8,9)
  •       Noi crediamo di essere chiamati ad amarci come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei. (Ef.5,25)
  •       Noi crediamo di poter essere fedeli alle nostre promesse matrimoniali nella buona e nella cattiva sorte, non per i nostri meriti ma per la grazia che ci è stata data. (Rit. del Matr.)
  •       Noi crediamo di essere chiamati ad allietare la Chiesa con i figli generati dal nostro amore.                                         
  •       Noi crediamo che a ciascuno Dio ha dato una manifestazione dello Spirito per l'utilità comune.
  •       Noi crediamo di doverci comportare in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto: con tutta umiltà, mansuetudine e pazienza, cercando di crescere in ogni cosa verso di lui. (Ef.4,1-2)
  •       Noi crediamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. (Rm.8,28)
  •  
  • ALLA SCUOLA DEI SANTI
  • Gesù all'anima:

      « Quando crederai il mondo abbandonato ai prepotenti e ai tiranni, e tutto schierato contro la Chiesa, allora sappi che il trono del mostro è minato e che si dissolve in un baleno per una pietruzza dal monte che lo percuote. Lasciami fare perché io armonizzo la libertà e le esigenze della divina gloria, e lascio il corso agli uomini cattivi per poi trarne la divina gloria. Anche nel piccolo lo vedrai, perché certi violenti spariranno dalla sera al mattino e le famiglie riacquisteranno la pace e la prosperità. Adora Dio e lascia a Lui, che tutto vede e dispone e permette, la cura del pacifico ordine del mondo. Lasciati dunque portare anche tu dalle misteriose vie della sua Provvidenza e prega... Oh la preghiera! Prega, prega, prega e sii certo di operare pregando, perché la più potente delle azioni è la preghiera.»   da uno scritto del Sac. Dolindo Ruotolo

 

  • Impigliati come mosche nelle ragnatele degli eventi umani...

      Abbandonarsi a Dio, significa sollevarsi a volo sopra le misere cose terrene, e sfuggire allo strato procelloso della vita per riposare più alto nell'immensa tranquillità dell'amore. Quello che ci nuoce di più nella vita è l'agitazione dello spirito che si dibatte fra le contrarietà della vita, perché non ne vede la soluzione o la vede nei foschi colori del pessimismo. Ci sono delle nature minute, pittimòse, acute, che formano di ogni evento il più comune e il più stupido una tragedia: queste nature stanno sempre col compasso, la riga e il calcolo... infinitesimale per misurare perfino un sospiro, un rumore, uno scricchiolio, e pongono cattedra per decidere se si debba accendere una carbonetta in senso orizzontale o verticale. Sono queste creature tragiche che rendono infelicissima la vita, perché per esse ogni atto è un guaio, ogni progetto è un problema della quadratura del circolo, e non riescono a nulla, anzi si dibattono tra le angustie più nere, che diventano con facilità disperazione. Che pena il considerare le pene di queste creature che per cuocere un chilogrammo di pasta debbono installare un parlamento, e che per misurare ogni azione con precisione non si muovono mai, e fanno tutto marcire, perché non hanno iniziative, e risucchiano lo spirito altrui in un affanno continuo e in una mormorazione perenne. Che pena! Che angoscia il vederle in continue lacrime e lamenti!

      Eppure basterebbe in tutto, da bimbi affettuosi, abbandonarsi a Dio e far decidere a Lui ogni cosa nel desiderio di compiere la sua Volontà. O mio Dio, vita nostra, ordine placido di ogni creatura, libera queste anime dalle preoccupazioni della vita e rendile tue figliuole:

 Da una lettera (inedita) al Com. Pasquale Seccia Napoli, 26 Dicembre 1942.

 

COMUNIONE SPIRITUALE

Gesù mio, credo che Tu sei nel SS. Sacramento.

Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell'anima mia.

Poiché ora non posso ricevervi sacramentalmente,

vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.

…….

Come già venuto io Ti abbraccio, e mi unisco tutto a Te.

Non permettete che io mi separi mai da Te.

 

  • Il mio amore è Tabernacolo vivo del Tuo Amore

      L'anima - Sono confusa, o Gesù, della tua infinita bontà,.... oh come sei buono con me! Io ti ringrazio di avermi donata la vita, di avermi guardata con tanta misericordia, e ti offro interamente me stessa, perché tu faccia di me tutto quello che vuoi. Eccomi, Signore... La mia volontà non è più mia, è tua, il mio amore è tuo, tutto tuo, ed ora è fatto tabernacolo vivo del tuo amore. Tu vivi in me, e tu possiedimi tutta, affinché io non metta ostacoli alla tua adorabile volontà. O misericordioso Signore, non guardare le mie miserie, non tenere conto delle mie ingratitudini, riguarda te stesso in me, e riguarda me in te, acciò svaniscano nella tua luce le mie tenebre, nella tua purezza le mie macchie, nella tua dolcezza le mie asprezze, nella tua umiltà il mio orgoglio, nel tuo amore la mia freddezza. Grazie, Gesù, grazie che sei venuto in me vivo e vero con tanta ricchezza di doni. Grazie. O SS. Vergine Maria, o Madre mia, presentami tu a Gesù e ringrazia tu Gesù per me, poiché io non sono buona a farlo. Io mi consacro a te ed affidata interamente a te, Madre mia, io spero di cominciare una vita nuova, tutta piena di fiducia in Gesù Eucaristia. Perciò io ripeterò spesso nella giornata queste brevi giaculatorie: Gesù mio, pensaci tu! Gesù mio, io confido in te! Gesù mio, assorbimi in te e fa che io viva di te!

      Ti adoro ogni momento, o vivo pan del cielo, gran Sacramento. O Maria, speranza mia, pensaci tu. Signore ti offro tutta me stessa, i miei pensieri, la mia volontà, il mio cuore, la mia vita, le mie pene. Tutto per la tua gloria! Sia fatta la tua volontà e non la mia! Grazie, Gesù, dei miei dolori e delle pene mie, rendimi degna di vivere dei tuoi dolori. Santa Maria, questo fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore! (da Hostia pro Hostia », elevazione eucaristica composta da Don Dolindo Ruotolo)

SPAZIO PER LA PREGHIERA PERSONALE

 

***********************

Concludiamo con una preghiera di Madre Speranza:

          "Dà alla mia debole volontà la forza e la costanza di cui ha bisogno, per non volere né desiderare alcuna cosa al di fuori del compimento della tua volontà". “Si compia, mio Dio, la tua volontà anche se essa mi fa soffri­re molto. Si compia la tua volontà anche se non la comprendo. Si compia la tua volontà anche quando io non la    vedo”.

 

BENEDIZIONE EUCARISTICA

Canto: Abbà, Padre

 

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

 

Canto finale: Santa Maria della speranza

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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