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NOVEMBRE 2006

     

 

ALLA SORGENTE DELL'AMORE

Eros, philia, agape

 

Canto d'inizio: Ai tuoi piedi

 

Atto di fede nella presenza di Gesù:

•  Gesù, siamo alla tua presenza. Tu sei qui in mezzo a noi per esprimerci il tuo amore e colmarci di doni.

Questa sera ti portiamo tutte le persone che non sanno amare, quelle che si depravano nel vizio della lussuria, quelle che s'illudono di trovare la loro felicità soddisfacendo i sensi, perché Tu, Redentore nostro, le purifichi nel torrente della grazia che sgorga dal tuo Cuore trafitto. Sono tante, Signore, e sono il tuo tormento.

Vorremmo saperti consolare, ma anche noi non siamo liberi dalla nostra natura corrotta e forse non possiamo essere motivo di gioia per Te.

Ma, a compenso di tanto disordine, mettiamo davanti al tuo altare anche i tanti sposi santi, vittime dei disordini del coniuge, che sanno santificare la loro umiliazione; i tanti coniugi fedeli, le tante coppie che vivono in castità per malattia o la lontananza, fedeli al loro patto coniugale.

Tu conosci tutte le situazioni che hanno bisogno di essere guarite dal tuo Amore Misericordioso, provvedi, Signore, dona a tutti noi un cuore nuovo, un cuore puro, un cuore capace di amare nella buona e nella cattiva sorte; donaci soprattutto la grazia di saperti amare e di saperci amare con fedeltà.

 

ASCOLTIAMO LA PAROLA

 

  Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio ; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

  Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.

   Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio ; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio . (Mt 5:27-32)

 

ATTO PENITENZIALE

 

•  Padre Santo, Tu ci hai dato due comandamenti per disciplinare l'istinto erotico: ci hai detto non solo di non commettere atti impuri, di non cedere a nessun sentimento illecito, addirittura di non desiderare la donna o l'uomo di altri. Oggi questi precetti sono trascurati, il corpo viene profanato nella sua sessualità con modi di vivere trasgressivi, con abbigliamenti provocatori, usando il corpo come oggetto di piacere immediato, senza chiedersi se ciò che si fa è lecito o illecito; si offende così la propria dignità e si umilia quella del coniuge e dei figli. Pochi vivono il corpo come tempio dello Spirito Santo. Perdonaci, Signore! Perdona a questa nostra società che si deprava nel vizio, perdona ai tanti schiavi del piacere, che fanno soffrire la propria anima, ignorano Te, Padre buono, che vedi la tua creazione snaturata.

 

•  Perdona, Signore, a questa nostra società.

 

•  Gesù, Tu hai riparato il peccato impuro, accettando l'umiliante denudazione; “Per una creatura delicata e verginale non c'è supplizio più sofferto che il vedersi esposta, in tale nudità, agli occhi di una moltitudine che, avida, la guarda, con cupidigia sfacciata. Quella nudità, è vero, non offuscò minimamente la tua dignità, Gesù. La tua sublime e verginale bellezza ti avvolse, o Figlio della santissima Vergine, Re dei vergini” (Cfr. Mdr. Speranza “La Passione”).

Gesù, di fronte a Te chiniamo la fronte vergognosi. Perdonaci le nostre mancanze di modestia, la nostra leggerezza nell'educare i piccoli al pudore, i nostri discorsi maliziosi, le battute a ambigue, che rivelano lo scarso senso di dignità con cui viviamo la nostra sessualità. Rendici santi, Signore, nel corpo e nello spirito.

 

•  Rendici santi, Signore, nel corpo e nello spirito.

 

•  Spirito di Dio, Tu che sei Amore tenero, delicato, attento, premuroso, Tu che sei Consigliere ammirabile, Principe della pace, Tu che tessi legami di intima comunione tra il Padre e il Figlio e lavori nei cuori che te lo permettono, per creare e sostenere legami d'amore fedele, sincero, santo, perdonaci le nostre infedeltà nell'amicizia, le nostre ambiguità nei rapporti reciproci, le nostre critiche alle spalle dei fratelli, le nostre supposizioni maliziose, che denunciano ciò che si agita nel nostro cuore. Non permettere che questa nostra superficialità nel parlare e nell'agire ci sia ascritta a condanna, ottienici la misericordia divina e la grazia della vera conversione.

 

•  Spirito Santo, aiutaci a tenere a freno la nostra lingua, a vigilare sui nostri sensi, purifica con il tuo fuoco i pensieri della nostra mente.

 

Canto: Spirito di Dio, consacrami.

 

VI HO CHIAMATO AMICI

 

  “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”. (Gv 15:12-17)

A COLLOQUIO CON GESU'

 

•  Gesù, ma come fai a mendicare la nostra amicizia? Ma non lo sai che noi non sappiamo amare? L'amicizia è un sentimento nobile, esige fiducia, confidenza, familiarità, capacità di comunicarsi quanto si agita nell'intimo…. L'amico sa essere generoso, altruista, sempre pronto a sostenere l'amico in difficoltà…. Ma Tu sai, Gesù, che noi non siamo così né con Te né tra di noi. Se ci rivolgiamo a Te, lo facciamo solo per chiedere, ma non vogliamo condividere la tua tensione amorosa verso i fratelli ingrati, non vogliamo condividere la tua croce, temiamo la sofferenza e la rinfacciamo a Te. anche quando ce la siamo procurati con le nostre scelte sbagliate.

 

•  Eppure, “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.

 

•  Gesù, Tu ci tratti da amici, ci manifesti i tuoi sentimenti, ci esprimi la tua tenerezza con il perdono, la tolleranza, la pazienza…. Non ci tratti da gente ingrata come meritiamo, continui a dichiararci il tuo amore, non ci tratti da servi ingrati, ma ci ami teneramente. Anche quando ci allontaniamo da Te, Tu non di allontani da noi. Gesù, quando impareremo ad amarti come Tu ci ami? Quando impareremo ad amarci, come Tu ci ami?

 

•  Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.

 

•  Gesù, non meritiamo il tuo amore, ma ti chiediamo ugualmente di non stancarti di noi. Continua ad essere Amore Misericordioso. Abbiamo bisogno di sentirci amati, anche se non sappiamo riamarti con uguale amore. La tua amicizia ci rende meno difficile la vita, non ci sentiamo soli ed abbandonati, sappiamo che su di Te possiamo contare, anche se prima di arrenderci al tuo santo volere, ci logoriamo nella ricerca di soluzioni umane mai soddisfacenti.

 

•  Non voi avete voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.

 

•  Noi, Gesù, ti conosciamo poco e non ricambiamo il tuo amore, ma tanti nostri fratelli non ti conoscono per niente e vivono la solitudine del cuore, fino ad arrivare alla disperazione. Fatti conoscere anche da loro, trasfondi in loro i tuoi sentimenti, forse sapranno amarti più di noi, usciranno dalla loro apatia, non si lasceranno logorare più dall'ansia, non avranno più paura. Avere Te per amico dovrebbe farci tripudiare di gioia, dovrebbe farci vivere con serena fiducia, dovrebbe permetterci di abbandonarci tra le tue braccia come dice il salmo 130

 

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore

e non si leva con superbia il mio sguardo;

non vado in cerca di cose grandi,

superiori alle mie forze.

Io sono tranquillo e sereno

come bimbo svezzato in braccio a sua madre,

come un bimbo svezzato è l'anima mia.

Speri Israele nel Signore,

ora e sempre. (Sal:130)

 

AMORE OBLATIVO

 

  “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore” . (Gv 10:11-16)

 

PARAFRASANDO LA PARABOLA

 

  Sì, figlio, io sono il buon Pastore e tu sei la mia pecorella teneramente amata. Non ti offendere se ti chiamo “pecorella”, tu non vivi più la cultura contadina e non sai quale rapporto c'è tra queste umili e miti creature e il loro pastore. Tu vivi la cultura della violenza, la cultura del super uomo, del manager, del datore di lavoro prepotente e ambizioso, che schiaccia i suoi dipendenti sotto la boria della sua presunta superiorità. Perciò in un mondo dove i lupi la fanno da padroni, essere una pecora equivale ad essere una povera vittima sprovveduta. Povero figlio, che non ti senti amato e rispettato!

  Ma io torno a dirti, dopo duemila anni, che io sono il buon Pastore e conosco tutte le mie pecorelle, conosco anche te, ti leggo nel cuore tutte le tue angosce, tutte le tue paure, tutti i tuoi desideri irrealizzati, tutte le tue delusioni. Vi conosco tutti e vi chiamo per nome, col nome che io solo leggo nel vostro cuore e che sarà il nome che vi identificherà per l'eternità.

  - Se hai fame, io ti conduco ai pascoli buoni, addirittura ti do da mangiare il mio Corpo;

  - se hai sete ti faccio accostare al mio petto squarciato, da cui zampilla il sangue del perdono e l'acqua della grazia;   

  - se sei stanco ti conduco all'ovile sicuro, dove puoi riposare al riparo dai lupi che vagano nella notte. Cos'è mai la mia Chiesa se non il tuo ovile?

  Quando ti conduco per le vie del mondo, sappi che ti precedo, che vado innanzi a te perché i nemici non ti aggrediscano: possono tornare ad uccidere me ma non uccideranno te, perché io do la vita per te, mia pecorella teneramente amata. Solo tu, se vuoi, puoi metterti in pericolo allontanandoti volontariamente da me, ma se ti sento piangere vengo a cercarti nei dirupi dove ti sei cacciata e, come ho detto a Madre Speranza, ti metto sulle mie spalle, ti tolgo con cura e delicatezza le spine dalla testa: i pensieri malvagi con cui ti ha sedotto il nemico; ti tolgo le spine dal cuore, che ha provato il brivido scabroso delle passioni disordinate e non sa più assaporare la dolcezza della pace, la delizia dell'innocenza e poi ti affido alla mia Chiesa, perché ti tolga le spine dalle zampe, che t'impediscono di camminare sulla via della santità e perché, come Madre, ti fortifichi con la Parola e la grazia sacramentale.

  Sappi, pecorella cara, che ti amo più di me stesso: per te ho dato la vita e la darei di nuovo anche per una sola pecorella che si ostina a fuggire da me.

  Non ti allontanare anche tu, ti prego, mi daresti un dolore immenso, rinnoveresti il tradimento di Giuda, faresti sanguinare ancora il mio cuore.

  Dimmi che mi ami, dimmi che non mi lascerai, dimmi che ti fidi di me, fammi felice, pecorella cara.

 

RISPONDIAMO A GESU'

(Ognuno, liberamente, risponde a Gesù)

Ad ogni risposta cantiamo:

•  Tu mi conduci, Signore, nel regno della vita.

 

*******************************

 

Canto: Il Signore è il mio pastore

 

IMPEGNO COMUNITARIO

 

•  Promettiamo a Gesù di impegnarci durante tutto il mese a pregare per qualche pecorella smarrita di nostra conoscenza e chiediamo a Maria di avvalorare la nostra preghiera, presentandola lei stessa a Gesù.

 

•  Maria, Mediatrice di grazia e di perdono, oggi vogliamo mettere nelle tue mani l'impegno a pregare durante tutto il mese per una pecorella smarrita di nostra conoscenza.

 

•  Ti prego, Madre santa, prega per la conversione di (dire mentalmente il nome).

 

•  Invoca su di lei lo Spirito Santo, perché risvegli il suo cuore, narcotizzato dal disordine morale.

 

•  Madre santa, salva (dire mentalmente il nome) con la potenza della tua intercessione.

 

•  Sappiamo che tu non abbandoni i tuoi figli anche se peccatori; sappiamo che tu, meglio di noi, sai pregare e ottenere da Gesù la grazia della conversione.

 

•  Mediatrice di ogni grazia, ascoltaci.

 

•  Noi siamo peccatori, ma tu sei la tutta santa, la tutta bella, l'Immacolata stella del cielo, la donna del sì totale e fedele a Dio, anche nelle situazioni più pericolose e difficili.

 

•  Ottieni a noi e alle persone che amiamo la conversione e la salvezza.

 

•  Dio non ti nega niente, perché tu non hai negato niente a Lui.

 

•  Insegnaci, Madre santa ad amare come hai amato Tu.

 

•  Grazie, Mamma, per la tua bontà, grazie, per il tuo amore, grazie, per la costanza con la quale ti appassioni per la nostra salvezza. Grazie, perché non rifiuti di dichiararti nostra madre, anche se ingrati e trascurati. Grazie, perché non ti stanchi di noi e intercedi per noi presso tuo Figlio.

 

Canto:    Salve, Regina, Madre di misericordia,

    vita, dolcezza e speranza nostra, salve. Salve Regina.

    A te ricorriamo, esuli figli di Eva.

    A te sospiriamo, piangenti in questa valle di lacrime.

    Avvocata nostra, volgi a noi gli occhi tuoi,

    mostraci, dopo questo esilio, il frutto del tuo seno, Gesù.

    Salve Regina, Madre di misericordia,

     o clemente, o pia, o dolce Vergine, Maria. Salve Regina.

    Salve Regina, salve! Salve!

    

•  Per ottenere la conversione di questa creatura che amiamo, facciamoci aiutare anche dall'intercessione di S. Michele Arcangelo.

 

Gloriosissimo Principe delle celesti milizie, Arcangelo S. Michele,

difendi (N. N.) nella battaglia contro le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia.

Vieni in aiuto a questo fratello (o sorella), che fu creato da Dio

e riscattato con il sangue di Cristo Gesù, suo Figlio.

Prega dunque, il Dio della Pace

perché questo fratello tenga schiacciato satana sotto i suoi piedi,

affinché non lo renda schiavo di sé e non rechi danno alla Chiesa.

Presenta all'Altissimo con le tue le nostre preghiere,

perché discendano su di noi le Sue divine misericordie.

Incatena satana e ricaccialo negli abissi da dove non possa più sedurre le anime.

Amen. (Da preghiere di esorcismo)

 

Canto eucaristico: Dov'è carità e amore

 

•  Ti chiediamo, Gesù presente nell'ostia santa, di benedire noi e tutte le persone care; in particolare ti chiediamo una speciale benedizione per i nostri fratelli che vagano lontano da Te, schiavi del disordine e del peccato. Manda loro il tuo Spirito, che li convinca a ritornare alla casa del Padre. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

•  Sia benedetto Dio, Padre santo e onnipotente, che ci ama di amore infinito.

•  Sia benedetto Gesù, che ha santificato l'amore umano.

•  Benedetto lo Spirito che non ricusa di effondere i suoi raggi sui nostri cuori.

•  Benedetta Maria, che, come tenera Madre, veglia su di noi.

•  Benedetti gli Angeli, lodano Dio e intercedono per la nostra salvezza.

•  Benedette tutte le creature che hanno saputo e sanno amare con cuore puro.

•  Benedetti quanti si dedicano a diffondere sulla terra l'amore di Dio.

•  Benedetti tutti i poveri peccatori, che si lasciano riconquistare dall'amore di Dio.

•  Benedetti tutti noi se sapremo andare a Dio o con l'innocenza o con la penitenza.

 

Canto finale: Magnificat


 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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