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OTTOBRE 2014

     

 

Il Bluff

BLUFFLe regole del gioco vanno rispettate, altrimenti si “bara”!

Bluffare non è corretto!

E’ una cattiveria gratuita nei confronti di chi crede nella giustizia, nei valori sanciti dai nostri padri costituenti.

Il bluff è nella natura non dell’uomo, ma dell’”oltre – uomo” (G.Vattimo -l’oltre – uomo si è liberato dai logori concetti del bene e del male attraverso un’elitaria indifferenza a valori etici che considera morti).

Da lunedì 24/giugno è operativo il controllo della moneta virtuale, dei nostri conti correnti, depositi, carte di credito…

Così, ora, tutti siamo schedati e controllati, è caduto definitivamente il segreto bancario, la privacy, la libertà dell’individuo di usare la moneta senza sentirsi addosso gli occhi del “potere” !

Il contante oggi rappresenta circa il 3% del totale della moneta, ciò significa che il 97% del denaro è elettronico, virtuale: è qui che passa la vera evasione, il grosso della torta.

Dov’è il “bluff”?

Si è voluto far credere che fosse urgente un controllo per frenare l’evasione fiscale, per “salvare l’Italia”, per combattere i “furbi”, ma la perfidia di un convincimento psicologico delle masse in tal senso è persino diabolica!

Già c’è stato un capo di governo italiano, laureatosi giovanissimo e formatosi presso le più importanti banche americane, che ha pazientemente iniziato il suo lavoro strategico di convincimento al “sacrificio”, di urgenza di un controllo per il bene del più “piccoli” ed onesti! La strategia del “differire”: un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché la massa ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo alla collettività per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnata quando arriva il momento.

La politica dell’”attesa”, della “preparazione al dolore”.

Richiesta di sacrificio, accompagnata da “lacrime di coccodrillo”, che ha plasmato, come una goccia costante, le menti dei cittadini.

Oggi si giunge alla “fase due”, quella dell’attuazione del controllo di massa!

In una parola si entra  nell’intimo dell’individuo, nella sua casa, nella sua famiglia, si fanno statistiche sui flussi di spesa e si indirizzano i contribuenti con “prodotti civetta”!

Già! Ma, questa violenza a chi fa bene? Le banche, ormai, manovrano e gestiscono unicamente moneta virtuale e nelle stanze di compensazione si spostano solo numeri si va verso l’estinzione della moneta reale.

Chi gestisce la moneta “virtuale”? Le banche!

Chi ne trae interessi su ogni apertura di carte di credito, di conti correnti, di depositi? Le banche!

Aumenta vertiginosamente l’indebitamento dell’individuo presso il sistema bancario!

Raggiunta la prima parte del “fine”, aspettiamoci il “secondo giro di carte”!

Ma dove sono finiti i capitali dei “pesci grossi”? Beh, quelli, per tempo,  sono già volati nei “paradisi fiscali” dove non ci sono controlli e vige l’anonimato tutelato dal segreto bancario…

Tutto ha avuto origine da un sapiente progetto di qualche anno addietro, di creare moneta virtuale, di educare le masse all’uso della stessa, di inculcare la convinzione della convenienza di un tale sistema “moderno”.

Ma il bello è che questo controllo entrato in vigore il 24/giugno/2013 è retroattivo al 2010!

E’ equo il controllo delle masse “a tappeto”, quando gli evasori costituiscono solo una parte della collettività degli imprenditori?

Cosa evadono il dipendente, il pensionato ed il disoccupato?

Certo che non si può sperare e nemmeno lontanamente pensare che questo “controllo” risolva il problema dell’evasione fiscale.

Se si volesse davvero contrastare l’evasione fiscale, basterebbe rendere illegali i paradisi fiscali, porre sotto controllo le stanze di compensazione internazionali, porre un freno alla deregolamentazione selvaggia che ha avvantaggiato, sotto le spinte neoliberiste, le multinazionali, le corporazions, le grandi banche di investimento, una visione globalista che ha aumentato vertiginosamente la forbice tra una èlite di pochi spropositatamente ricca, ed il resto dell’umanità che progressivamente sta piombando nuovamente verso il buio feudalesimo medioevale e verso la schiavitù.

In Italia sono rimaste solo piccole imprese legate da mille “lacci” come studio di settore, redditest, ecc…e possono evadere ben poco!

Col data-gate si Stato delle dichiarazioni pubblicate sul web, si è raggiunto l’apice.

La vera evasione è quella dei colossi come le multinazionali, holding che attuano un flusso di denaro verso l’estero!

Non sarà un accanimento troppo drastico atto a  distruggere ancora di più l’economia?

Arma letale! Non àncora di salvataggio!

Ma, nessuno si pronuncia riguardo al fatto che funzionari dello Stato fanno sparire milioni di euro.

Che dire del principio della trasparenza?

Perché alcuni dirigenti vengono compensati con “parti variabili dello stipendio” ed il danno erariale causato agli Enti Pubblici si risolve in una bolla di sapone?

Che fine hanno fatto i piani di sicurezza sulla privacy (Dlgs 30/giugno/2003, n.196) che le imprese hanno dovuto obbligatoriamente redigere? Meglio non pensare!

Fino a che essere incudine?

Dio stesso ha dato all’uomo il “libero arbitrio” solo per educarlo a scegliere il meglio, il bene per se stesso, non per essere libero di infierire con la cattiveria sui più deboli, che ha come effetto solo disastri!

Usare il “libero arbitrio” vuol dire gestire con libertà, con democrazia, un “dono divino”.

“Dio non sopporta il bugiardo ed il maldicente. Non tanto per la gravità del peccato, quanto per la malvagità del peccatore.

Infatti, quando il falso diventa crudele, uccide una stima, una vita, una speranza, una innocenza. Non ha pietà del suo prossimo e gli nuoce solo per odio, per vendetta, per avidità, per paura, per invidia, per gelosia, per superbia, per disprezzo. Guai all’impostore che alla menzogna(bluff) aggiunge la cattiveria”!

 

‘O bluff

 

So ‘ccarte busciarde!

E’ ghiuco jucato

‘cu ‘o fummo ‘mmocca

e ‘a neve ‘mpietto!

E’ muneta favuze

ca nunn’accatta ‘a libertà!

E’ comme ‘a ‘na serpe,

ca si t’astregne…

nunn’è ‘pe t’abbraccià!

 

Inedita di: Maria Grazia Zagaria.

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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