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MAGGIO 2004

     

MAMMA! Anna
"Mam-ma" Sono le prime due sillabe pronunciate balbettando sin dalla primissima infanzia. Sempre, poi, nel corso della vita ci accompagnano, in situazioni sia felici che dolorose. Alla fine dei nostri giorni sempre e ancora si pronuncia la parola "Mamma".
In queste due sillabe si racchiude una vita, un mondo vissuto con gioie e dolori.
Ma chi pensa a queste mamme che si trovano, malgrado loro, a svolgere un ruolo così importante sul palcoscenico della vita, senza una preparazione, indifese, allo sbaraglio? Questo ruolo così importante, le porterà ad avere la responsabilità della formazione di un nuovo essere, che influirà su di loro per tutta la vita.
Con quanta ansia e trepidazione ci si accorge di avere in grembo una vita e quanti sogni si costruiscono su di essa! I nove mesi di attesa sono tutti impostati su come crescere e allevare questa creatura. L'attesa sembra eterna… Poi la gioia di avere tra le braccia quel piccolo essere è indescrivibile. Tutto l'universo ruota intorno a loro.
Il piccolo uomo cresce e man mano prende posto nella società: il suo primo giorno di scuola, la sua Prima Comunione, i suoi primi amori, le prime scoperte sessuali… i suoi timori, le sue paure dovute all'inesperienze… La mamma è sempre lì, vigile, attenta; una presenza discreta ma costante.
Ma che fatica l'accompagnamento nel passaggio della pubertà, con la contestazione che caratterizza quegli anni; il rifiuto e il distacco è cosa naturale, accompagnato dalla ribellione per tutto ciò che rappresenta il quotidiano. Sono anni difficili ma formativi, perciò necessari.
Poi si rientra in seno alla famiglia, tornando ad apprezzarla, a darle il giusto valore. Ormai il carattere è formato, si ha una propria responsabilità nel prendere le proprie decisioni…
E la mamma? Ora non si ritiene più il perno necessario su cui far girare la propria esistenza, ma quei valori morali che ha insegnato sono rimasti. Non sempre lei ha agito nel giusto modo e il giudizio di noi figli è duro e implacabile, non la perdoniamo…. Povera mamma!

A quelle mamme violate, violentate, incomprese, annullate nella loro personalità per amore di quella maternità, per quel nome concernente le due sillabe, che la costringono a piegarsi annullandosi, a loro va il mio pensiero e solidarietà.
Proseguo con un pensiero rivolto alle mamme coraggio, che vedono morire i propri figli a causa della droga e violenze sociali; a quelle che ogni giorno si annullano per amore loro, a quelle rifiutate o rinchiuse negli ospizi, a quelle costrette ad abbandonare i loro figli fin dalla nascita, a quelle che mai hanno conosciuto la propria madre e restano con questo desiderio irrealizzato e non hanno un modello a cui riferirsi, a quelle spose che non hanno mai potuto appagare il sogno della maternità, a quelle che la vita gliele ha strappati prematuramente dalle braccia, a quelle che hanno figli con handicap e li seguono con amore costantemente, a quelle che non ce hanno più figli, a quelle che hanno rimorso perché non si sono sentite capaci di accoglierli ed educarli nel giusto modo, a tutte le future mamme e a quelle che non sono più fra noi.
Un pensiero più affettuoso e rispettoso è per quelle giovani donne che si sono fatte carico di bambini disadattati, aprendo per loro "case - famiglia" e si stanno prodigando per dar loro, nel limite del possibile, affetto e stabilità psicologica e materiale. A loro grazie e un augurio grande, affinché possano riuscire nel loro intento.
Un augurio speciale a quella mamma che, spingeva la carrozzina del figlio cerebroleso e con tanto amore gli parlava, spiegandogli le opere esposte lì nel museo dove presto servizio.
Tanti auguri a tutte queste mamme, in particolar modo a quelle dimenticate dai figli e disconosciute da essi.


 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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