IL COMBATTIMENTO  SPIRITUALE
              Efesini 6,10-12
               
              Per il resto,  attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi  dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra  battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i  Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro  gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
               
              LA VITA È LOTTA
              S.  Paolo ci esorta ad attingere forza dal Signore poiché la vita è lotta,
              
                - lotta per  sottomettere le nostre passioni, 
- lotta per  vincere le suggestioni del nemico che, per invidia, vuole la nostra  perdizione, 
- lotta per andare  contro corrente in una società non solo scristianizzata ma anche depravata nel disordine morale  più aberrante, lotta difficile, perché tutto questo viene proposto come  civiltà, progresso, cultura, libertà.
Per  ciò che riguarda le nostre passioni, queste sono alimentate dalle tre concupiscenze che abbiamo ereditato  dal peccato di Adamo: e sono:
              
                - Piacere,
- Avere,
- Potere
Per  questo dobbiamo fortificarci perché i nemici ci insidiano da più fronti e i loro  alleati li distribuiscono dentro e fuori di noi con maestria, quella maestria  che Dio aveva loro dato per fare del bene agli uomini, loro la usano per  allontanarli da Dio e travolgerli nella loro perdizione. Usare i doni di Dio contro Dio è appunto diabolico.
              Quando  gli angeli ebbero la loro prova prima di essere confermati in grazia, da tutti  i cori angelici ci furono defezioni per cui Lucifero si fece il suo esercito di “disperati potenti”, i quali, resi  cattivi dalla loro scelta scellerata, erano e sono disposti ad operare al  servizio di Satana secondo le loro specificità, e quindi ad  ingannare gli uomini in relazione alle loro  debolezze. 
              Ognuno  di noi è più propenso ad uno dei vizi capitali:
              
                - Superbia,
- Avarizia,
- Lussuria,
- Ira
- Gola
- Invidia
- Accidia
San  Paolo parla di Principati e Potestà, di dominatori del mondo di tenebra, parla  di spiriti del male che agiscono su di noi per invidia, perché noi possiamo  salvarci, mentre loro hanno rinunciato per sempre alla visione beatifica di  Dio. Che sorte tremenda!
              Essere  consapevoli delle forze del nemico ci può aiutare a prepararci alla difesa.  Quando si deve fare una battaglia si misura la potenza del nemico per non  essere sopraffatti, si studiano le sue strategie, i possibili tranelli, le zone  fragili che abbiamo.
               
              CONOSCERE IL  NOSTRO DIFETTO DOMINANTE
              Per  noi è sommamente importante conoscere il nostro difetto dominante o vizio  capitale, perché proprio quella è la zona fragile che il nemico userà per  catturarci e travolgerci nel suo male.
              La superbia, dice Madre Speranza, è un  grande male che ha sette sfaccettature: 
              
                - la vanagloria, o desiderio disordinato di essere conosciuti, stimati e lodati dagli altri; 
- la iattanza, atteggiamento di chi si loda  attribuendosi qualità che non ha o esagerando quelle che ha; 
- l'ambizione o desiderio di gloria e vanità; 
- la presunzione che consiste nell'attribuirsi  grandi qualità che in realtà non si hanno e comportandosi in maniera temeraria  come se in realtà si possedessero;
- l'ipocrisia, o il fingersi buoni, in possesso  di virtù senza averle; 
- l'attaccamento al proprio giudizio, preferendolo a  quello degli altri, anche se Superiori, in cose in cui ci si dovrebbe  sottomettere; 
- il disprezzo degli altri, avendo pochissima  considerazione prima degli inferiori, poi dei pari, quindi dei Superiori, e  perfino di Dio.
L’avarizia è  il desiderio di accumulare beni utili e inutili e magari non usarli per paura  di usurarli; è comunque un desiderio insaziabile di avere cose, affetti e  opportunità per sé. E’ una forma di  idolatria del proprio io, a cui vogliamo offrire continuamente i nostri tributi.
              La  lussuria è il desiderio sfrenato di piaceri carnali, di  benessere, di gratificazioni che allietano il corpo anche se mortificano  l’anima; questo difetto porta alla  depravazione.
              L’ira, ci  rende incapaci di tollerare qualunque cosa esca dal previsto, dal prestabilito,  qualunque cosa disturbi i nostri progetti e, se non controllata porta anche all’omicidio.. 
              La  golosità è legata al piacere del cibo che più è  accontentato, più diventa esigente. La gola, se non moderata,  è un appetito mai sazio, capace di creare dipendenza e malattie.
              L’invidia, difetto diabolico, consiste nel soffrire perché altri stanno meglio di noi,  sono più considerati, godono più di noi di salute, benessere e amicizie. Molti delitti si fanno per invidia
              L’accidia sembra  il difetto dei pigri ma in realtà è un  freno a mono sempre tirato: non si è mai disposti a niente, si rimanda  sempre tutto ad altri momenti che finiscono per non arrivare mai. In realtà chi ha questo difetto non realizza quasi  niente e spesso cade in depressione per inedia.
              Ovviamente i demoni  conoscono i vizi capitale e sono specialisti nel potenziarli in chi vedono che  li possiede. I demoni, in realtà, non hanno altro potere che quello che noi  diamo loro, assecondando le tentazioni. La tentazione di per sé non è un male,  altrimenti Gesù non si sarebbe sottoposto ad essa, il male sta  nell’assecondarla con l’assenso della nostra volontà. 
              Per questo Gesù ci ha  detto di rafforzare la nostra volontà con la preghiera, la penitenza e il  digiuno. Se ci alleniamo a non soddisfare i nostri desideri, piano piano questi  non ci assillano più.
               
              Il  mondo, altro nemico di cui ci parla Gesù è composto dai  corrotti da satana, che diventano suoi emissari. Se uno diventa schiavo di  qualsiasi vizio, diventa dipendente, il dipendente  obbedisce al padrone, che in quel caso è il  demonio che lo ha corrotto. Quindi tra gli uomini ci sono dipendenti di ogni  tipo di male, che cercano alleati per sentirsi appoggiati dai compagni di  vizio.
              Così abbiamo:
              
                - i dipendenti dalla droga,
- i dipendenti dall’alccool
- i dipendenti dal gioco,
- i dipendenti dal sesso disordinato,
- i dipendenti dall’avarizia,
- i dipendenti dall’accidia ecc.
Tutti questi dipendenti  lavorano al servizio dei loro aguzzini, che sono esigenti e non danno sosta e  cercano sempre nuovi alleati. Bisogna essere molto attenti a saperli  riconoscere, altrimenti anche noi perderemo la nostra libertà.
              La  libertà consiste nell’essere in grado di gestire le proprie pulsioni,  orientandole al nostro vero bene e, se abbiamo amore  verso Dio, anche a soddisfare il desiderio di chi vuole il nostro vero bene.
              TENTAZIONI  TRAVESTITE
              Solo un grande amore  verso Dio ci può liberare dal male che ci circonda da tutte le parti e in tutte  le versioni. Perché il male, spesso si  presenta sotto forma di un bene di cui pensiamo di aver diritto perché ci riteniamo  persone corrette.
              La  superbia travestita ci fa pensare proprio che Dio non può  chiederci niente perché noi siamo irreprensibili.
              La  lussuria travestita, ci porta a farci degli sconti,  staccando il piacere dal dovere.
              L’avarizia  travestita, ci fa ritenere giusto accumulare per il domani che  non sappiamo se l’avremo e magari a sfrutta il lavoro dei dipendenti con una  scarsa retribuzione.
              L’ira  si traveste facendoci ritenere giusto usare della  nostra autorità in famiglia e fuori con rigore eccessivo ed esasperante.
              La  gola travestita, ci fa pensare che i peccati di gola  non siano peccati, che possiamo cedere alle intemperanze salvo poi a pagarle  con malattie legate agli eccessi.
              Con  l’invidia travestita il demonio comunica, a chi gli dà  ascolto, i suoi sentimenti per cui soffrono perché altri stanno meglio, sono  più agiati, si possano permettere più piaceri. L’invidia non ha  giustificazioni, se s’insinua in noi dobbiamo impegnarci a purificare la mente  e il cuore.
              Anche  l’accidia sembra un difettuccio veniale, si associa alla  pigrizia per cui si rimanda sempre il bene che si potrebbe fare a un dopo che  non arriva mai e quindi si perde il dono prezioso del tempo, di cui dovremo  rendere conto al Signore.
               
              ASCOLTIAMO  MADRE SPERANZA
                          Camminare  vero la santità è certamente una continua lotta, però via via che, mediante un  impegno costante conseguiamo delle vittorie, il nostro nemico si scoraggia e le  nostre passioni si placano, salvo in alcuni momenti di prova permessi da Dio  per elevarci a più alta perfezione. Così, poco a poco arriveremo a godere di  una relativa calma, presagio della vittoria definitiva.
              Il  mondo nemico di Dio.       
              Dato che il mondo è  nemico di Dio, noi, dobbiamo fare tutto il contrario di ciò che esso ci  propone. Il mondo di cui parlo non abbraccia tutte le persone che vivono sulla  terra, ma soltanto quelle che si oppongono a Gesù e sono schiave della triplice  concupiscenza. Sono, tra gli altri, i peccatori impenitenti che amano il  peccato perché amano il piacere. Pertanto noi, per essere graditi a Dio,  dobbiamo fuggire il mondo e le sue vanità. Evitiamo le relazioni con il mondo e  le cose mondane, nelle quali saremo sempre fuori posto. 
                          Non  dimentichiamo che la testimonianza della buona coscienza e la soddisfazione di  servire Dio valgono molto più dell’ebbrezza di tutti i piaceri. Evitiamo con  cura le occasioni che di continuo ci presenta il mondo; necessariamente  dobbiamo in esso operare, ma cerchiamo di preservarci dal suo spirito vivendone  estranei; chiediamo al buon Gesù ciò che Egli chiese all’eterno Padre per i  suoi discepoli: di non toglierli dal  mondo ma di preservarli dal male.
                          Il  mondo, sempre assetato di concupiscenze, susciti in noi solo tedio e  ripugnanza, il nostro atteggiamento e il nostro modo di agire siano per il  mondo e per i mondani espressione di condanna dei loro vizi e disordini. Per  ottenere questo è necessario che non dimentichiamo mai che siamo stati chiamati ad essere la luce del mondo.  Luce per tutti quelli che ci avvicinano e vedono le nostre buone opere, effetto  della grazia e della virtù che Dio infonde nell’anima che, per amor suo e della  sua gloria, disprezza il mondo e le sue vanità e si consacra a Dio e  all’esercizio della carità.
              Il  demonio      
                          Per progredire  nella santità bisogna lottare, non solo contro la carne e il sangue, ma anche  contro gli spiriti maligni. La divina Provvidenza permette che siamo tentati  dal demonio in forza del principio generale che Dio governa le anime non  soltanto direttamente ma anche per mezzo delle cause seconde, lasciando alle  creature una certa libertà di azione. Però ci avverte di stare attenti e ci  manda i suoi Angeli e in particolare il nostro Angelo Custode, perché ci  difendano, potendo noi sempre contare sul potente aiuto della SS. Vergine e di  Dio stesso per trionfare sul demonio, confermandoci nella virtù e acquistare  meriti per il cielo.
                          Questo  mirabile agire di Dio ci dimostra quanto è grande il valore della nostra  salvezza e santificazione, giacché ad esso sono totalmente interessati il cielo  e l’inferno e si scatenano tanto dura battaglia attorno e anche dentro la  nostra anima.
                          Sì,  la battaglia è dura, ma sappiamo con certezza che il demonio non può mai agire  direttamente sulle nostre facoltà superiori, intelligenza e volontà, perché Dio le ha riservate per sé come suo  santuario. Solo Dio può penetrare fino in fondo alla nostra anima e muovere la  nostra volontà senza farci violenza. 
                          Il  potere del demonio si esercita soltanto sopra il corpo, sui sentimenti  esterni e interni, specialmente sull’immaginazione e la memoria, come pure  mediante le passioni che risiedono nell’appetito sensitivo. In questo modo può  intervenire soltanto indirettamente sulla nostra volontà, che in vari modi  viene sollecitata dalla sensibilità a dare il suo consenso. Tuttavia resta pur  sempre libera di acconsentire o di resistere alla passione. D’altra parte,  anche se è tanto intenso sopra le nostre facoltà sensibili e il nostro corpo,  il potere del demonio è anche limitato da Dio che non gli permette di tentarci  e di tormentarci oltre le nostre forze. Se confidiamo umilmente in Dio e  invochiamo il suo aiuto, possiamo essere certi della nostra vittoria nell’opera  della nostra santificazione.
              La nostra concupiscenza
                          Non  dobbiamo credere che tutte le tentazioni che ci sopravvengono sono opera del  demonio; tante volte sono provocate dalla nostra concupiscenza eccitata dalle  abitudini passate e dalle imprudenze presenti. E’ difficile riconoscere quando  la tentazione è diabolica dato che basta la nostra concupiscenza a tentarci  fortemente. Tuttavia possiamo dire senza dubbio che quando la tentazione è  repentina, violenta e dura il demonio ha buona parte in essa.
              Mezzo per vincere le tentazioni
                          Il mezzo più efficace per combattere  le tentazioni diaboliche e la preghiera umile e confidente; umiliamoci perciò  davanti a Dio e confessiamoci impotenti a vincere senza il suo aiuto e, pieni  di fiducia, rivolgiamoci a Lui sperando nella efficacia della sua grazia.  Ricordiamo sempre che il demonio si fa forte con il debole e molto debole con  il forte, e che la nostra forza sta nella preghiera e nell’unione intime  con Dio. Uniti al buon Gesù, camminiamo in questo esilio lottando contro il  demonio, il mondo e la concupiscenza, sicuri che questa lotta ci conferma nella  vita spirituale e ci fa progredire in essa.