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MARZO 2011

 

 

LE QUALITA’ DELL’AMORE

 

AMORE COINVOLGENTE

L'amore coniugale, come ogni altro vero amore, porta ad immedesimarsi nella vita dell'altro,  nei suoi problemi, nella sua realtà. E' movimento empatico che porta l'altro dentro di noi e ci fa non solo condividere ma in qualche maniera sostituirci alla persona amata.

L'amore, in realtà, apre una ferita che non potrà mai essere completamente rimarginata, perchè crea trepidazione, timore, desiderio di bene. Il bene dell'amato è al di sopra di tutto, sostituisce il proprio io, è più forte del proprio bene.

Un modello di amore coinvolgente lo troviamo in Cristo. Con l'incarnazione, Egli si coinvolge nella nostra realtà fino a diventare uno di noi; Lui, il totalmente altro, prende su di sé il nostro male, come se Lui stesso l'avesse fatto,  e si presenta al Padre coperto di vergogna, per essere condannato in vece nostra.

Chi Gli ha fatto fare tutto questo? L'amore, 1'amore coinvolgente.

Peccato che questo discorso è tanto risentito che non ci stupisce più!

Ci meravigliamo se una madre dà la vita per far nascere il suo bambino (cosa  rara,  purtroppo, nella grande civiltà dell'aborto!) e non ci stupiamo più al pensiero che Dio si fa uomo e muore in croce per condividere e distruggere il nostro peccato!

Se una vita coniugale non arriva a questa concretezza, vive solo una parvenza di  comunione. Se non  smettiamo  di meravigliarci dei difetti del coniuge,  vuol dire che non amiamo. I difetti vanno caricati sulle spalle, vanno redenti nel proprio amore.

Ma ci pare che se ci fosse stato un altro  mezzo per sconfiggere il male, Gesù non ce lo avrebbe insegnato? Solo il sangue versato per amore cancella il peccato!

E noi pretendiamo farlo con i nostri discorsi, con le nostre ripicche, con le nostre ipocrite esclamazioni di meraviglia? Il peccato è debolezza e fragilità che ci  portiamo addosso fin dalla nascita, non sono solo scelte deliberate dal nostro egoismo. Il peccato si traduce, nella intera natura umana, quindi anche in ciascuno di noi, in ottusità della mente, in fragilità di sentimenti, in instabilità della volontà, in refrattarietà nei confronti dei veri valori dello spirito, in materialità e in avidità del piacere. Questo l'amaro cocktail che ci ha propinato il peccato!

Il nostro è un organismo debilitato dal  male antico e bombardato da tutti i virus del male moderno, cioè dalle nuove forme di male che il nostro tempo ci pone davanti.

Ogni epoca ripete la storia del peccato originale, lanciando le sue sfide a Dio, pensando di cavarsela senza di Lui o sostituendosi a Lui. E" una grossa illusione, ma come altro si può chiamare la cultura dell'ateismo, del consumismo, dell'aborto, del relativismo, dell'edonismo sfrenato, del libero amore?

Questo non dice,  comunque che siamo condannati, perchè per fortuna Cristo ci  ha dato l'antidoto. Questo antidoto si chiama AMORE MISERICORDIOSO. Il Suo Amore  Misericordioso, prima di tutto, che ci vaccina dal male; il nostro amore misericordioso poi, che ci rende possibile la convivenza.

Voi sapete cosa significa continuare ad amare: basta che trasferiate l'attenzione dal coniuge ai figli. I figli spesso si ribellano, sono indisponibili, s'impuntano, disprezzano almeno verbalmente voi genitori. Eppure voi continuate ad amarli, dimenticate i loro torti, sapete trovare dentro di voi tante motivazioni per non dar peso ai loro atteggiamenti. Questa tolleranza longanime, deve estendersi anche al coniuge, perchè, nonostante la maggiore età richiederebbe un atteggiamento responsabile, in linea con le scelte fatte, è tuttavia anche lui una creatura sottoposta alle stesse dinamiche psicologiche di difesa-offesa, timidezza-aggressività, amore-odio; anche lui è una creatura fragile, la natura umana è veramente tarata e noi dobbiamo, per rimanere nell'amore, abituarci a convivere con i difetti, redimendoli nel nostro amore crocifisso.

Cristo è andato in croce perchè il Suo amore non è stato capito e, a quel punto, il suo amore effusivo di comunione beatificante, si è trasformato in amore oblativo di sostituzione riparatrice.

Questo Gli ha permesso di rimanere nell'amore, senza rompere il Suo legame con noi, scusandoci di fronte al Padre: "Padre, perdonali, perchè non sanno quello che fanno", e mettendo se stesso al nostro posto, per poterci risanare mente, cuore, volontà, anima e corpo con la risurrezione finale e la conferma nello stato di grazia, nella vita del Suo Regno.

Anche la nostra casa ha il suo calvario e i suoi carnefici: nella nostra cecità lo siamo gli uni nei confronti degli altri, ma è importante che il nostro calvario lo saliamo con amore, senza irrigidirci, solo in questo caso ci metteremo sulla scia di Gesù e con Lui salveremo la nostra famiglia dal suo male, ci coinvolgeremo tanto nella sua debolezza e malizia da farla nostra e ripararla con la nostra sofferenza amorosa. Non si sottolineerà mai abbastanza di non disgiungere mai l'amore dal dolore. Se lo facessimo soffriremmo molto di più e quella sofferenza non sarebbe redentiva, renderebbe ancora più grande il male dell'altro e non ci servirebbe per la nostra crescita verso la maturità di Cristo in noi. "Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi, dice S:Paolo nella lettera ai Colossesi (Col. 1, 24), completo nella mia carne ciò che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa".

E cosa manca mai ad un sacrificio perfetto? Manca la forza redentiva dell'amore del suo corpo mistico,  cioè di quel corpo grande costituito da tutti noi, che con il Battesimo e il Matrimonio ci siamo inseriti  in Lui come il tralcio alla vite, ma che deve essere attraversato dalla stessa  linfa divina per poter  portare  frutto.  Altrimenti  il  nostro inserimento in Cristo sarebbe come un innesto riuscito male, quindi inutile, da tagliare e gettare nel fuoco ad ardere. Non è questo ciò che vogliamo,  non è questo ciò che ci proponiamo. E allora facciamo la nostra verifica:

 

- Ti senti attivamente coinvolta/o nella vita del tuo coniuge?

- Paghi con dolcezza il  tuo contributo di sofferenza per redimere il suo male?

- Ti senti  inserito in Cristo come un tralcio che porta frutto?

- Ti senti sorretto/a, perdonata/o e amata/o dal tuo coniuge?

- Ti senti profondamente coinvolto nella vita dei tuoi figli?

 

*********************************************

 

Roma 1960 (Da “Poesie d’amore” di Nazim Hikmet)

 

La tua anima è un fiume, mio amore

scorre in alto tra le montagne

tra le montagne verso la piana

verso la piana senza poterla raggiungere

senza raggiungere il sonno dei salici piangenti

la quiete dei larghi archi di ponte

delle’erbe acquatiche dell’anatre dalla testa verde

senza raggiungere la dolcezza triste delle superfici piane

senza raggiungere i campi di grano al chiaro di luna

scorre verso la piana

scorre in alto tra le montagne

tirandosi dietro le nubi che si fondono e si separano

portandosi di notte le grosse stelle

le stelle delle cime delle montagne

il sole azzurro delle nevi delle montagne

scorre schiumeggiando mescolando nel fondo le pietre nere con quelle bianche

scorre coi suoi pesci che nuotano contro corrente

vigili nelle curve

s’inabissa e s’inalbera

pazza del proprio fragore

scorre in alto tra le montagne

tra le montagne verso la piana

verso la piana inseguendola

senza poterla raggiungere.

 

 
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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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