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MARZO 2014

     

A cura di Antonella

 

Nel mese di febbraio, due sono stati i momenti pubblici nei quali il Papa ha avuto occasione di parlare della famiglia e noi non ce li lasceremo sfuggire, perché la parola del Papa è preziosa sempre e anche perché l'impressione è che giornali e televisioni riecheggino solo quegli interventi che, secondo loro, si prestano ad interpretazioni intese a stravolgere le posizioni della Chiesa cattolica: insomma, i cosiddetti media riferiscono con grande rilievo solo quegli interventi del Papa che giudicano rivoluzionari - e questo soprattutto quando si tratta di famiglia o di problemi etici.

            Parleremo quindi di ciò che il Papa ha detto il 14 febbraio scorso rispondendo alle domande rivoltegli dai fidanzati in piazza San Pietro e alcuni giorni dopo rivolgendosi ai Cardinali riuniti in Concistoro.

***

Il giorno di san Valentino in piazza San Pietro erano presenti circa 30.000 giovani provenienti da tutto il mondo, a dimostrazione del fatto che i ragazzi non sono indifferenti alla fede: essi sapevano già in partenza che il Papa avrebbe rivolto loro parole forti per esortarli a stringere legami profondi e duraturi, in contrasto con l’ideologia oggi imperante che spinge all’individualismo e al consumismo “usa e getta” anche dei sentimenti. Eppure si sono recati a San Pietro, pronti ad ascoltare le parole del Vicario di Cristo.

            La prima domanda che i fidanzati hanno rivolto al Papa riguardava proprio il concetto dell’amore “ per sempre”:

  • Santità, in tanti oggi pensano che promettersi fedeltà per tutta la vita sia un’impresa troppo difficile; molti sentono che la sfida di vivere insieme per sempre è bella, affascinante, ma troppo esigente, quasi impossibile. Le chiederemmo la sua parola per illuminarci su questo.

Ecco la risposta di papa Francesco:

            <...è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive….è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. … E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla“cultura del provvisorio”! >

            Non ci soffermeremo sulla seconda domanda perché nella sua risposta il Papa ripete concetti già esposti in più occasioni e che hanno trovato eco anche in questo giornalino. Passiamo direttamente alla terza domanda che è stata la seguente:

  • Santità, in questi mesi stiamo facendo tanti preparativi per le nostre nozze. Può darci qualche consiglio per celebrare bene il nostro matrimonio?

Ed ecco le parole del Papa in risposta:

            <... Fate in modo che sia una vera festa - perché il matrimonio è una festa - una festa cristiana, non una festa mondana….ciò che renderà pieno e profondamente vero il vostro matrimonio sarà la presenza del Signore che si rivela e dona la sua grazia. È la sua presenza che offre il “vino buono”, è Lui il segreto della gioia piena, quella che scalda il cuore veramente.

Al tempo stesso, però, è bene che il vostro matrimonio sia sobrio e faccia risaltare ciò che è veramente importante. Alcuni sono più preoccupati dei segni esteriori, del banchetto, delle fotografie, dei vestiti e dei fiori... Sono cose importanti in una festa, ma solo se sono capaci di indicare il vero motivo della vostra gioia: la benedizione del Signore sul vostro amore. Fate in modo che, come il vino di Cana, i segni esteriori della vostra festa rivelino la presenza del Signore e ricordino a voi e a tutti l’origine e il motivo della vostra gioia.

            Ma c’è qualcosa che tu hai detto e che voglio prendere al volo, perché non voglio lasciarla passare. Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni, potrei dire un lavoro artigianale, un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi. Questo si chiama crescere insieme. Questo non viene dall’aria! Il Signore lo benedice, ma viene dalle vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal modo di vivere, dal modo di amarvi. Farci crescere! Sempre fare in modo che l’altro cresca. Lavorare per questo... E i figli avranno questa eredità di aver avuto un papà e una mamma che sono cresciuti insieme, facendosi - l’un l’altro - più uomo e più donna!>

***

Alcuni giorni dopo, il 20 febbraio, si è svolto un Concistoro (= riunione del Collegio Cardinalizio) straordinario, che il Papa ha voluto fosse dedicato alla famiglia, quasi come un’introduzione ai lavori del Sinodo dei vescovi che il prossimo ottobre si riunirà per affrontare il tema “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Dando il via ai lavori del Concistoro, il Papa ha pronunciato un breve intervento che riporto integralmente perché è molto significativo: esplicita il pensiero di papa Francesco sulla famiglia e fornisce quasi delle linee guida di cui i vescovi dovranno tener conto nel prossimo Sinodo.

            Dopo aver rivolto un saluto ai Cardinali presenti, il Papa ha detto:

            <In questi giorni rifletteremo in particolare sulla famiglia, che è la cellula fondamentale della società umana. Fin dal principio il Creatore ha posto la sua benedizione sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si moltiplicassero sulla terra; e così la famiglia rappresenta nel mondo come il riflesso di Dio, Uno e Trino.

            La nostra riflessione avrà sempre presente la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà umana così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e speranze, di fatiche e sofferenze, come tutta la vita. Cercheremo di approfondire la teologia della famiglia e la pastorale che dobbiamo attuare nelle condizioni attuali. Facciamolo con profondità e senza cadere nella “casistica”, perché farebbe inevitabilmente abbassare il livello del nostro lavoro. La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità. Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà, con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena d'amore.>

***

            Sia parlando con i fidanzati che rivolgendosi ai Cardinali, il Papa ha avuto espressioni molto belle e chiare sulla famiglia: non nasconde i problemi e le difficoltà che questa istituzione deve affrontare nel mondo di oggi, ma allo stesso tempo ci incoraggia a non indietreggiare e a non lasciarci travolgere dalla cultura oggi imperante, quella dell’individualismo egoistico e del consumismo più sfrenato. Noi che siamo una piccola-grande comunità di famiglie - e non per niente ci definiamo Comunità d’amore! - dobbiamo sentirci sostenuti da queste parole e impegnati a testimoniare la bellezza della famiglia soprattutto con la vita di tutti i giorni, sostenendo a nostra volta con la preghiera i vescovi che ad ottobre saranno chiamati a riflettere sulla pastorale familiare.

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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