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APRILE 2008

 

 

            “ Siamo andati avanti così rapidamente in tutti questi anni che ora dobbiamo sostare un attimo per consentire alle nostre anime di raggiungerci”. ( M. Ende “La storia infinita”)

 

TRAPIANTI E XENOTRAPIANTI (Rubrica a cura di dada)

            Gli anni ottanta del secolo scorso, che hanno visto i primi trapianti di cuore, hanno segnato una svolta epocale nella storia della medicina, della chirurgia e della biotecnologia.

            Proprio in quegli anni i primi trapianti di cuore avevano creato molto entusiasmo, per poi ridimensionarsi nei tempi immediatamente successivi. A questa svolta della scienza medica si accompagnarono problemi economici, politici, bioetici ecc, che obbligarono i governi ad una revisione delle norme e delle leggi, onde cercare miratamene di regolamentare questa parte della medicina, che stava segnando una svolta molto significativa nella storia umana.

            Ma le norme non bastarono e non bastano, poiché le leggi si prestano ad interpretazioni diverse, che si appoggiano ad interessi variegati. Certamente l’etica è una sola, ma la complessità dell’argomento TRAPIANTI E XENOTRAPIANTI porta come conseguenza grandi difficoltà nel varare delle leggi atte a fronteggiare l’uomo nella sua totalità. Ci si rende consapevoli, in ogni caso che le biotecnologie stanno giungendo ad una svolta inimmaginabile fino a qualche decennio fa, coinvolgendo il mondo scientifico, filosofico, economico e politico nella sua globalità. Con spirito ottimistico e tenendo conto della sacralità della vita, si spera che ci si dovrà muovere necessariamente solo ed esclusivamente nella direzione dell’amore, per il bene dell’intera umanità e non all’insegna dell’autodistruzione, come vorrebbero le organizzazioni criminali, che operano nell’ambito del capitalismo globale. Per questa criminalità tutto è da ridurre a prodotto commerciale, compreso l’uomo; sappiamo che esiste un commercio clandestino di organi, in favore del quale vengono barbaramente sacrificate vite umane, andandole a cercare nei paesi del terzo mondo e fra le categorie più povere e indifese.

            Ma pure nell’ambito della legalità bisogna vigilare, perché c’è penuria di organi per cause molteplici e di natura complessa. Una delle cause di questa scarsità di organi disponibili è che soltanto una piccola percentuale di potenziali donatori è idonea a diventarlo effettivamente; ciò dipende spesso dalla difficoltà ad individuare il donatore, a reperire una commissione per l’accertamento della morte, i medici per il prelievo; ed ancora: ottenere il consenso della famiglia. Il tutto, ovviamente va fatto nel tempo più breve possibile. Tenendo conto delle difficoltà suddette, di fatto soltanto il 40% di possibili donatori può in effetti fornire in tempo utile l’organo necessario al ricevente, e nelle migliori condizioni.

            Un’altra causa, molto incisiva, di penuria di organi è che la richiesta di organi da trapianto supera di molto l’offerta, perché l’età media nei paesi industrializzati si va innalzando e si contraggono, in varie zone del pianeta, i tassi di crescita della popolazione. Esistono pertanto degli studi mirati alle tecniche di ingegnerizzazione di organi e tessuti, per la realizzazione di sostituti biologici, quale alternativa all’impiego di organi naturali; questa pare la strada più promettente e sicura.

 

XENOTRAPIANTI

            Etimologicamente il termine “xeno – trapianto” indica: “la possibilità di innestare da un animale non umano, nel corpo di un essere umano, organi “stranieri”.

            Le principali specie animali che potrebbero essere utilizzate come serbatoio di organi, onde poter realizzare xenotrapianti, sono due: i maiali geneticamente modificati e i primati non umani.

            Si pensa ai maiali geneticamente modificati perché in questo modo si possono ottenere individui privi di specifici agenti infettanti e perché – clonando – si può ottenere una manipolazione genetica, atta a rendere non attivi alcuni geni dell’animale, che provocano un’azione di rigetto molto forte (molto più violento rispetto, per esempio, ai primati non umani). Si pensi che l’inizio di rigetto iperacuto di un organo di suino trapiantato nell’uomo si realizza entro poche decine di minuti dall’innesto e in poche ore si verifica la necrosi dell’organo stesso!

            La creazione di animali transgenici dunque può ridurre il rischio di rigetto. Questo fatto solleva tuttavia due problemi morali: la liceità della loro modificazione genetica a tale scopo, la liceità dell’utilizzo di animali come fonte di approvvigionamento di organi.

            Per notizie più approfondite sull’argomento, invito il lettore ad una ricerca su (“Biotecnologie e futuro dell’uomo” di Maria Luisa Di Pietro e Elio Sgreccia. - Ed. V e P- università).

            Se oggi la principale motivazione che guida le ricerche di ingegneria genetica non è la volontà di fare crescere la scienza, curare le malattie o nutrire gli affamati, ma è il desiderio di assicurarsi guadagni economici, auguriamoci che presto l’uomo possa arrivare alla saggezza ed alla consapevolezza che è la Natura stessa che c’insegna e che, anziché controllarla, bisogna osservarla e trarne insegnamento e guida.

            Scienza, filosofia e politica dovranno uniformarsi a questa consapevolezza e guidare l’uomo verso la felicità e non verso l’accumulo nevrotico di beni materiali, tanto effimero quanto distruttivo della dignità umana.

 

TRAPIANTO DI ORGANI: UN'EMERGENZA MORALE (Zichichi)

 

            II problema del trapianto di organi sta diventando una Emergenza Planetaria. Si va da notizie inconfutabilmente vere a notizie difficili da controllare. Sono però notizie entrambe di estrema gravita.

            Tra quelle vere c'è la concezione di un «fratellino» allo scopo di avere un organo da trapiantare per salvare il fratello già nato e in pericolo di vita. Tra quelle difficili da controllare c'è il commercio di bambini del Terzo Mondo (America Latina, Africa, Asia) che vengono fatti letteralmente sparire per essere usati come donatori di organi.

            Alla base di questa tragica Emergenza, c'è il progresso tecnologico, grazie al quale è diventato realtà un vecchio sogno: la Terapia Sostitutiva di un organo vitale che non funziona più. Quell'organo si sostituisce o con uno naturale, ovvero con uno artificiale. Lo stato attuale della sostituzione di organi sfiora nel mondo il livello degli ottocentomila casi. Il primo organo che, nella macchina-uomo, è stato possibile usare al posto di un organo malato, è il rene. Nel settanta per cento dei casi si tratta di rene artificiale. Con il pancreas, l'ottanta per cento dei casi è artificiale. Nel caso di cuore, midollo, cornea e fegato, si tratta di trapianti con organi naturali.

            Prendiamo il caso del rene. Pur essendo un organo artificiale usato su vasta scala, l'attuale terapia non riabilita completamente il paziente. Questo per diversi motivi. Anzitutto, in quanto l'organo artificiale sostituisce solo la funzione depurativa. E poi, ci sono casi in cui si inizia troppo tardi con la cura. E altri che nascono dalla scarsa biocompatibilità dei materiali impiegati. Come mai si è così lontani dal traguardo? Risposta: la Ricerca Tecnologica nel settore degli organi artificiali è stata poco incoraggiata, nel mondo: la multidisciplinarietà della Ricerca Applicata è un'impresa ardua e complessa. Ha bisogno di iniziative in grado di mettere insieme competenze in campi estremamente lontani tra di loro. In mancanza di iniziative «ufficiali», questo difficile raccordo è stato possibile grazie al Centro Majorana di Erice e al Worid Lab, Istituzioni in cui scienziati, di competenze diverse (Fisica e Medicina), hanno dato vita a una collaborazione che ha oggi prospettive di grande sviluppo, a patto che i governi di tutti i paesi si impegnino in questo settore di interesse vitale per il futuro della nostra Civiltà. La ricerca di nuovi materiali; lo studio di proprietà finora non capite per insiemi di sistemi che simulino le funzioni di un organo; la realizzazione di strumenti che permettano misure con grande sensibilità delle quantità cruciali di un organo; sono attività che devono essere fortemente incoraggiate. I risultati finora ottenuti sono a livello di collaborazione interdisciplinare tra specialisti e scienziati legati da vincoli di amicizia. Non per un programma finanziato ad hoc con forti investimenti. Sempre prendendo il rene come esempio di cosa succede alla ricerca e allo sviluppo tecnologico di un organo artificiale, le prospettive non mancano. Si sta studiando la messa a punto di reni artificiali miniaturizzati, indossabili. È però necessario lo studio di materiali sempre più bio-compatibili. Gli esempi potrebbero continuare.

            La costruzione di organi artificiali e i problemi legati alle loro applicazioni terapeutiche devono diventare temi su cui richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica. Infatti, la soluzione di questo nuovo drammatico problema della sostituzione di un organo vitale nella macchina-uomo non può essere trovata ampliando la strada degli organi naturali. La strada giusta è quella degli organi artificiali. Quella degli organi naturali è destinata prima o poi a diventare un'Emergenza morale di vaste proporzioni. Siamo appena ai primi passi. E sono già scoppiate tante polemiche. Ancora una volta si è confusa la Scienza con la Tecnica e l'ideologia con la morale.

            Studiare le applicazioni delle grandi conquiste scientifiche per costruire o per alterare il codice genetico a fini perversi è Ricerca Tecnologica contro l'uomo. Intervenire sul codice genetico per evitare malattie ereditarie, studiare le strade possibili che una scoperta scientifica apre allo scopo di costruire un organo vitale della macchina-uomo, è Ricerca Tecnologica che esalta l'amore per la vita. La Ricerca Tecnologica mirata a costruire organi artificiali, sempre più sofisticati e al limite della perfezione, si iscrive nel compito primario delle attività umane intese a dar prova di quanto sia grande il valore della vita.

            Noi vorremmo che un impulso nuovo venisse dato a questi studi. Ma non è tutto. Ottocentomila trapianti d'organo è già un livello che pone problemi non solo assistenziali e di Ricerca, ma anche di Didattica. Infatti, il decorso post-operatorio è atipico per i pazienti in Terapia Artificiale.

            È per questi motivi che, nell'ambito della Worid Federation of Scientists è stata creata la Intemational Faculty for Artifìcial Organs, INFA: una struttura didattica risultante dalla collaborazione tra le Università di Bologna, Chicago, Gand, Glasgow, Houston, Monaco, Osaka, Parigi, Rostock, Salt Lake City e Sapporo. L'obiettivo primo è quello di promuovere e stimolare attività di studio e di didattica delle Biotecnologie degli Organi Artificiali, tanto nei paesi industrializzati quanto in quelli in via di sviluppo. L'Università di Bologna è stata scelta quale sede centrale dell'INFA per le sue tradizioni e per l'elevato livello dell'attività di Ricerca e di Didattica già svolta nel settore degli Organi Artificiali, grazie al Professore Vittorio Bonomini che, in collaborazione con altre Istituzioni, quali il Centro Ettore Majorana di Erice, è riuscito a dare all'Italia un ruolo di primo piano in questo settore così importante della Ricerca Medica. Gli elementi essenziali che stanno alla base della Internatìonal Faculty sono anzitutto l'apertura ai laureati in varie discipline scientifiche (Medicina, Ingegneria, Fisica). E poi, il carattere clinico-applicativo degli insegnamenti. Infine la mobilità di discenti e docenti.

            Una nota di chiusura. Se le conquiste scientifiche fossero state subito indirizzate su studi applicativi per Tecnologie a favore dell'uomo, il problema degli organi artificiali sarebbe al passo con la Scienza. E invece no. E’ stata la Tecnologia di guerra ad avere avuto sempre priorità su tutto. Ecco perché, al passo con la Scienza sono le bombe e non gli organi artificiali. Paradossale ma vero.

 

 

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I PRECETTI GENERALI DELLA CHIESA

 

  1. Partecipa alla messa la domenica e le altre feste comandate e rimani libero da impegni di lavoro.
  2. Confessa i tuoi peccati almeno una volta all’anno.
  3. Ricevi l’Eucaristia almeno a Pasqua.
  4. In giorni stabiliti dalla Chiesa astieniti dal mangiare carne e osserva il digiuno.
  5. Sovvieni alle necessità della Chiesa.

 

 

 
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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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