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APRILE 2014

     

Pasqua 2014 Iolanda Lo Mont

 

RISORTO                    Ogni anno la S. Pasqua ci ricorda che Gesù ha dato la vita per la nostra salvezza e con la risurrezione vince la morte.   Prepariamoci alla S. Pasqua rinnovandoci, mettendoci in discussione. La Chiesa c’invita a pregare, a parlare al Signore e soprattutto ad ascoltarlo: passo passo i doni con cui illumina la nostra vita diventeranno evidenti.

            La preghiera, infatti, è un’occasione preziosa che noi fedeli abbiamo per unirci in intimo dialogo con il Padre, per sentirci protetti, per sentirci figli amati.

            Questa Pasqua non può passare invano, non può essere un rito che più o meno stancamente si ripete ogni anno. Essa deve cambiare il cuore e la vita di ogni discepolo, di ogni comunità cristiana del mondo intero; deve spalancare le porte al Risorto e renderci partecipi della Sua vittoria sulla morte e sul male.

            Nei nostri cuori, insieme al Risorto, entrerà il mondo con le sue attese e i suoi dolori; entrerà questo mondo di inizio millennio, ferito dalle guerre e da tanta violenza, ma anche percorso da un grande anelito di pace. Potremmo dire che questo mondo ferito è presente nel corpo stesso di Gesù, nelle piaghe che sono ancora nel Suo Corpo. Egli le presenta a noi, come le presentò ai discepoli, perché possiamo cooperare con Lui alla nascita di un cielo nuovo e di una terra nuova, dove non ci sarà più né lutto, né lacrime, né tristezza, né morte, perché Dio sarà tutto in tutti.

 

BUONA PASQUA

 

LA NOSTRA VITA Iolanda Lo Monte

            La nostra vita si esplica in un intreccio di rapporti col prossimo e con tutto ciò che ci circonda, in particolar modo con Dio e di riflesso con noi stessi: siamo interdipendenti e complementari. Non è forse bello tutto questo? Non è forse valido motivo per vivere, nonostante tutto? Non suscita speranza, infine, il rapporto con un Dio così grande?

            Ci dobbiamo accontentare con gioia, perché Egli ci ha fatti così: unici, speciali, irripetibili, diversi per farci felici, più felici essendo dissimili. Tra noi non può esserci vero confronto e competizione, possiamo solo comprenderci a vicenda per migliorarci: essere l’uno il complemento dell’altro e amarci di più.

            Agendo in tal modo ne trarrà beneficio anche la nostra salute fisica, perché amore chiama amore. Confidiamo soprattutto nell’infinita sapienza divina, che non fa nulla e non permette nulla senza un giusto motivo; in questo modo la nostra vita sarà migliore e degna di essere vissuta fino in fondo.

 

RESISTENZA E LIBERAZIONE Luciana Canepa 85 anni (Rapallo)

                    Cos’era che spingeva quei ragazzi a dare la loro giovane vita? Loro conoscevano il rischio, non lo facevano per denaro né per gloria e quando con il freddo, con i morsi della fame, con lo struggente desiderio di sentire i loro cari, venivano assaliti da quella malinconia che attanaglia l’anima, solo allora la reazione istintiva del pensare al domani li portava a capire che la tirannide nazifascista doveva terminare, dovevano finire i dolori di quel popolo ridotto allo stremo per quella guerra che, avevano detto, “durerà sei mesi”! La verità fu un’altra… E poi?...

            Perché tanti italiani hanno dimenticato? Perché tanti, troppi non sanno? Perché da subito i libri di scuola hanno taciuto la verità?

            Erano i partigiani quelli che offrivano il loro sangue, la vita nella consapevolezza di sapere che i loro valori avrebbero portato alla libertà, quella che il popolo aspettava dopo gli anni nefasti del nazifascismo.

            Io c’ero, ne ho anche conosciuto di quei “ribelli”, lo vedo e lo sento quel sangue e… mi si stringe il cuore. E allora mi chiedo: “Perché”? Da chi sono voluti i rigurgiti fascisti di quelli che credono di poter riportare la storia indietro! Perché?

 

Nota. Nelle librerie forse potreste trovare “Lettere dei condannati a morte per la resistenza” Compratelo per capirne di più.

 

IERI, OGGI DOMANI Luciana Canepa 85 anni (Rapallo)

                    Ieri - mi arrampicavo senza troppa fatica fino a 3000 m. sulle aspre montagne valdostane.

            Oggi - salvo qualche nuotata estiva, se voglio camminare senza inciampare devo usare il deambulatore. Che delusione!

            Domani - Il domani è già qua, seguo le lezioni per la memoria, leggo, scrivo, mi arrabbio seguendo la politica, ma c’è un ma: il cervello, se quello s’inceppa non c’è nessuna ricetta. E’ questa la mia paura, cadere in questa sventura. Aiuto!

 

Può andare controcorrenteBAIA – EMOZIONI DEL SILENZIO Luciana Canepa 85 anni (Rapallo)

            Il mare si specchia nel cielo.

            La verde cornice abbarbicata

            crea tutt’intorno un quadro di pace,

            di luce, d’amore e … d’incanto che …

            toglie il respiro!

            Mio Dio, quanta grandezza!

 

NOTTE Luciana Canepa 85 anni (Rapallo)

            Sarebbe troppo bello poter dormire

            ma lui, il sonno, non vuol venire,

            basterebbe la carezza del tuo amore

            per poter entrare nella stanza buia della notte

            ma lui non c’è.

            E a te resta solo il viaggio

            ad occhi aperti nel mondo della fantasia

            per sentire sui tuoi capelli

            la mano leggera che li sfiora.

 

Sentita in TV: AMORE

            Come avere una storia duratura?

            Vedere nel tuo partner solo le virtù.

 

NOTTE Luciana Canepa 85 anni (Rapallo)

            Da questa finestra guardo il cielo

            tanti tuoni, ma ancora squarci di sereno

            circondati da nuvole bianche che

            stanno lasciando posto a quelle più scure.

            Questo cielo mi fa ricordare i dipinti del Tiepolo

            che, tra questa immensità, faceva volare gli angeli nell’azzurro,

            che lasciava ricordare la bella giornata appena trascorsa.

 

SAN NICOLAS – VAL D’AOSTA – IL SILENZIO Luciana Canepa 85 anni (Rapallo)

            Il silenzio che trovi nei cimiteri di campagna, dove solo il colore dei fiori sulle tombe ti toglie il turbamento che ti crea questo luogo: anche il sorriso di chi non c’è più ti fa rasserenare.

            Il rintocco della campana ti riporta alla realtà, spezzando quel silenzio che ti attanagliava l’anima. (Chiesa e cimiteri) perché quel campanile svettante verso il cielo riesce a rasserenare tutti i tuoi negativi pensieri?

            Nella costruzione compiuta degli uomini, c’era sicuramente la mano di Dio!     

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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