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DICEMBRE 2008

     

SOSTA OBBLIGATA Rossana

            Sono in ospedale e non è certo il posto per riposare o forse per dormire. Sono in una stanza con 4 signore più o meno della mia età. Vedo la sofferenza altrui e la mia, paragonata alla loro, mi sembra niente. Ho dovuto trascorrere tre giorni in ozio totale, mi sembrava che il tempo si fosse fermato; l’unico svago è stata la Santa Messa e la visita di un’ora e mezza a Suor Mediatrice.

            Domenica, mentre in comunità si svolgeva la riunione formativa, mi è balenata un’idea: Perché non scrivere qualcosa, riflettere su questo momento di sosta obbligata? Proprio perché si corre sempre, mi è venuto spontaneo scrivere queste righe.

            Fermarsi, per la vita frenetica che conduciamo, sembra impossibile; sostare e decidere quale strada intraprendere, ancora meno. Non c’è più equilibrio, lottiamo con il tempo, lo vorremmo anche fermare,  ma ciò non è possibile.

            L’uomo d’oggi ha intrapreso una strada che si presentava comoda, spaziosa, allettante, dove intravedeva anche castelli incantati… una specie di paradiso, un paese dove scorre latte e  miele…  e, con una energica virata ha diretto lì la sua macchina nuova, il suo nuovo scooter bello e lucente…

            Corre tanto per paura di perdere il treno del progresso scientifico, il guadagno facile, il piacere, il “paradiso dietro l’angolo”…  ma è solo un’illusione, dietro l’angolo c’è solo insicurezza, ansia e decadimento di valori. La via imboccata non è quella giusta: in essa non vi è alcuna certezza. La certezza  la può dare solo Colui che è la Via, la Verità e la Vita.

            Noi cristiani la troviamo nelle parole di Gesù, quando dice ai suoi discepoli: “Perché temete, gente  di poca fede?” e Pietro riflette: “Ma chi è Costui al quale obbediscono anche i venti e i mari?”

            Dopo la tempesta sedata, anche i discepoli si fermarono a riflettere e trovarono la via giusta e ripresero con gioia ad andare, sia pure tra sforzi, delusioni e scarsità di mezzi.

            La vita cammina come una barca che affronta a giorni il mare calmo, a giorni il mare in tempesta,  ma se al timone c’è Colui che ha dato la vita per noi, perché temere?

            Ognuno di noi deve camminare con due piedi: i nostri progetti e il Piano di Dio.

            Cristo ci ha promesso che non ci deluderà mai, anzi ci cerca con amore instancabile, come la pecorella smarrita, per portarci al sicuro. Noi pretendiamo che Dio agisca secondo le nostre vedute,   ma  noi non conosciamo il progetto e siamo come quel saldato che disse a Washington: “Speriamo che Dio sia dalla nostra parte” E il generale di rimando: “Speriamo che noi siamo dalla parte di Dio”.

            Dio non è un talismano, che può essere usato superficialmente e in modo interessato, per risolvere  i nostri problemi. Il vuoto che a volte la vita crea può essere anche salutare, se ci permette, attraverso la riflessione, di comprendere almeno in parte il progetto di Dio su di noi.

            Sant’Agostino diceva che il suo cuore era inquieto finché non riuscì a riposare in Dio.  Allora l’uomo in genere deve cercare di fermare il suo agire confuso e frettoloso e creare un po’ di silenzio intorno e dentro di sé e dire: “Signore, ho bisogno di Te, Tu solo hai parole di vita eterna!” Amen.

 

*****************************

 

PREGHIERA AL DIVINISSIMO SANGUE DI GESÙ

 “Divinissimo sangue di Gesù, che sgorghi per noi dalle vene del Dio umanato,

scendi come rugiada di redenzione sulla terra contaminata e sulle anime

che il peccato rende simili a lebbrosi.

Ecco, io ti accolgo, Sangue del mio Gesù, e ti spargo sulla Chiesa,

sul mondo, sui peccatori, sul Purgatorio.

Aiuta, conforta, monda, accendi, penetra e feconda, o divinissimo succo di vita.

Né ponga ostacolo al tuo fluire l’indifferenza e la colpa.

Ma anzi, per i pochi che ti amano, per gli infiniti che muoiono senza di Te,

accelera e diffondi su tutti questa divinissima pioggia,

onde a Te si venga fidenti in vita, per Te si sia perdonati in morte,

con Te si venga nella gloria del tuo Regno” Cos’ sia.

 

Preghiera rivelata dal Signore Gesù a Maria Valtorta, con il desiderio di diffonderla e di farla conoscere.

 

Salmo 126 (125)

Canto del ritorno

 

           Signore Dio, Re degli eserciti, che nella tua misericordia, ti ricordi delle sofferenze dei prigionieri perseguitati, per ricondurli a Sion verso la salvezza e alla loro dimora, dai vita alla nostra volontà, come i torrenti che scendono dal Negheb. Allora sulla nostra bocca tornerà il sorriso e anche noi eleveremo canti di gioia verso il Cielo.

           Grandi cose hai fatto, Signore, per loro, ricolmandoli di felicità e di gioia e, dopo sacrifici ed amarezze di ogni sorta, ritornarono con giubilo verso la sperata libertà. Nell’andare li tormentava il pianto, mentre nel tornare ringraziavano Dio, che aveva dato loro la vittoria!

           “Chi semina nel pianto, mieterà con giubilo”. Questa è la prova della vita per ognuno di noi!

 

Salmo 127 (126)

Fiducia in Dio

 

            Grazie, mio Signore, per la tua costante e paterna misericordia nel suggellare nella nostra anima e nel nostro cuore le basi fondamentali, con i tuoi carismi e virtù, che servono a costruire la ferrea volontà, e realizzare così se stessi, per il bene del prossimo.

            In ogni angolo della terra, l’impronta del Creatore, assicura ai nostri occhi la Sua presenza, il Suo aiuto; contrariamente, la negligenza dell’uomo potrebbe distruggere la vita che germina ovunque silenziosa!

            Costruttore infallibile, si prodiga con infinito amore per i figli che vivamente ascoltano il Padre, e, nella quiete del sonno, custodiscono le Sue parole nella serenità e nella pace!

            Beati coloro che compiono la volontà di Dio, in particolare gli sposi, cari al Suo Cuore, che accettano senza calcoli i figli della loro giovinezza, imprimendo in essi il sigillo del Suo amore, compensandoli con il frutto prezioso del grembo materno, che per grazia, si feconda per allietare la vita dei coniugi, nella casa costruita sulla Roccia, dove nessuna calamità potrà annientare la loro felicità.

            Nella vecchiaia non conosceranno tramonto, ma un’aurora che porta verso la vera luce della vita, per ricevere la palma della gloria!

 

Salmo 129 (128)

Invocazioni contro i nemici di Israele

 

            Mio Signore e mio Dio, chi è colui che possa dire: dalla giovinezza fino ad oggi, la serenità ha prevalso lungo il cammino della mia esistenza?

            Nessuno può vantarsi, perché tutto ciò che ci circonda è sotto lo sguardo attento di Dio, che dà impulso ad ogni cosa.

            Nessuno può illudersi: il tempo sa temperare ogni persona irragionevole, anzi constatiamo che la vita, a riguardo, è come un banco di prova, per un giudizio finale gravoso per gli sfiduciati.

            Ma proprio nella rinuncia totale di se stessi, anche se il dolore percuote e ferisce la nostra vita, il nostro cuore, la nostra anima, la nostra mente, ancorati nella pienezza della fede e nella costante preghiera, troviamo in Dio Creatore la vera libertà, il vero aiuto, che rinfranca l’anima nella luce della speranza!

            Giusto è il Signore, ha spezzato la tirannia e punito la cattiveria degli empi: tutti coloro che odiano e denigrano Sion, saranno come erba senza vita, che secca al tramonto del sole, senza portare beneficio alcuno, perché non degni dello sguardo del Signore benedicente e dell’umanità.

            Ti ringrazio, Signore, perché la mia vita l’hai tessuta secondo il tuo volere e a questo ho sempre ubbidito, perché grandi sono le tue opere!

 

                                                                                                        Zali Carolina

 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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