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MARZO 2014

     

 

“SIATE SANTI PERCHE’ IO, IL SIGNORE DIO VOSTRO SONO SANTO”

 

Dal libro del Levitico (Lv 18, 1-5. 19, 1-2)

            Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: “Io sono il Signore, vostro Dio. Non farete come si fa nella terra d'Egitto dove avete abitato, né farete come si fa nella terra di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi. Metterete invece in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio. Osserverete dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali, chiunque le metterà in pratica, vivrà. Io sono il Signore”».

            Il Signore disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo”».

 

            In questi libro del Levitico il Signore si presenta a noi che siamo il suo popolo; si rivolge a Mosé ma parla a tutti noi, come un genitore farebbe con suo figlio, per farci capire cosa fare e cosa non fare, trasmettendoci i suoi valori e invitandoci a seguirlo. In questo brano Dio si mostra a noi nella sua totale santità e invita anche noi ad essere santi, perché figli di un Padre perfetto. La santità di Dio non deve essere per noi un limite, al contrario deve spronarci ad essere come Lui. La santità non è opera umana, non significa compiere opere straordinarie ma vivere in comunione con Cristo. Tutto questo comporta molto impegno da parte nostra. Questo brano ci fa capire che l’unica via per essere santi è stare alla sua presenza, vivendo una vita di preghiera, cercando ogni giorno il suo volto per amarlo e dedicargli del tempo. Abbiamo un esempio di santità in Maria: da Lei dobbiamo imparare l’amore, la preghiera e la carità. Anche Madre Speranza ci dice che per non sbagliare dobbiamo stare con Gesù, riconoscendo i nostri peccati e in questa maniera potremo diventare santi. La Madre Speranza non ha fatto altro che seguire Gesù. Siate misericordiosi e se sarete misericordiosi diventerete santi.

Maria Amato (Comunità di Succivo)

 

            Fin dalle prime pagine del libretto di formazione di quest’anno si parla di santità. Il libretto, infatti, è intitolato “Siate Santi”. Quest’anno 2014, il 31 maggio ci sarà la beatificazione di Madre Speranza. Questa donna ha dedicato tutta la sua vita al Signore, mossa dallo Spirito Santo ha servito i poveri, i sofferenti, le persone umiliate, gli oppressi, i peccatori più incalliti, vedendo in tutti loro il volto di Gesù Cristo. La misura della santità è data dallo stare o no alla presenza di Dio, nel camminare con gli altri e non nel rinchiudersi in un ascetismo farisaico.

            Nella pagina del Levitico il Signore dice a Mosé di parlare agli Israeliti di non avere rapporti sessuali fuori del matrimonio ma tendere alla santità osservando le prescrizioni della Legge, perché è Lui che parla, l’Alto, l’Eccelso, l’eternamente Santo che però non abbandona colui che contrito ed umiliato ritorna a Lui. In questa maniera ci invita alla conversione, dicendo: “Voi dunque sarete perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli”. (Mt 5,48).

            Per essere perfetti bisogna essere caritatevoli con il prossimo cui tutto è ordinato, carità vera senza ipocrisia, come deve essere tra fratelli membri di una stessa famiglia, quella di Dio con la forza del suo amore. La carità perfetta è amare gli altri come sono non come noi li vorremmo, senza giudicarli, senza condannarli, senza criticarli ma ascoltandoli con amore. Dobbiamo farci servi gli uni degli altri come ha fatto Gesù e come fa tutt’oggi, donandosi a noi nel suo Corpo e nel suo Sangue. La nuova vita ricevuta nel Battesimo deve influire su tutta la nostra condotta, sempre più uniti al Signore, del cui amore “i rinati” hanno provato la dolcezza.

Maria Franzese (Comunità di Succivo)

 

Comunione con Dio

            La santità è la meta di ognuno e occorre cercarla e raggiungerla nello stato di vita in cui Dio ci ha voluti. Per vivere santamente è necessario essere in comunione con Dio, entrare in un intimo rapporto di amicizia con Lui, intrattenersi spesso da solo a solo con Dio nell’adorazione. Per questo ho stabilito del tempo per essere del Signore, entrando in preghiera come figlia di Dio, che si apre ad accogliere l’amore con cui sono amata, perché voglio corrispondergli amandolo sempre di più. Ma so che l’amore con cui lo amo è quello che lo Spirito Santo effonde nel mio cuore, infatti tutto è grazia da parte di Dio. Allora la preghiera diventa per me un mistero, una grazia, un dono, un rapporto di alleanza concluso con Lui nella profondità del mio cuore. Non voglio allontanarmi allora dalla preghiera, pur ammettendo che spesso mi distraggo e questo mi svela quello a cui sono attaccata e questa presa di coscienza mi deve necessariamente portare a raccogliere il cuore, a concentrare tutto il mio essere su di Lui, ad offrirgli il mio cuore perché lo purifichi e questo ogni giorno, perché ogni giorno il male ci tenta affinché la santità non dimori in noi.

Mariella Santillo (Comunità di Succivo)

 

            Il tema di quest’anno è la santità e il libro di formazione ci fornirà ogni mese una serie di indicazioni e una virtù da praticare. Quest’anno finirà ma il cammino verso la santità durerà tutta la vita. Voglio chiedere perciò al Buon Gesù di aprirmi bene le orecchie del cuore per farne tesoro.

            Nel brano del Levitico il Signore invita Mosé e quindi gli Israeliti a seguire le sue leggi e prescrizioni, li chiama ad essere santi come Lui è Santo, dicendo a loro ed anche a noi: “Siate santi perché io, il Signore Dio sono santo”. La santità sembra inaccessibile, irraggiungibile! Certo, non è una cosa che si può raggiungere dall’oggi al domani, in realtà la santità è un cammino non affatto facile, la strada da percorrere è tortuosa e difficile, si può inciampare facilmente; é, come dice la Madre Speranza, un cammino di lotta contro se stessi, contro il nostro io. Quindi è necessaria la purezza del nostro cuore, liberandoci da ogni cosa che ci possa allontanare da Gesù.

            L’amore che ci dona Gesù ci spinge a ricambiare, ma per amare Lui dobbiamo amare i fratelli e comportarci con loro come farebbe Lui. Molto spesso non ci riusciamo a causa dei nostri peccati. Per iniziare questo cammino verso la santità dobbiamo cercare di essere misericordiosi, quindi perfetti e santi come Gesù. Dobbiamo cioè camminare nell’amore e crescere nella fede. Ma bisogna precisare che la santità non è opera umana ma opera di Dio e viene da Lui: i nostri sforzi sarebbero insufficienti, la nostra intelligenza inadeguata senza la grazia di Dio, senza il Suo Spirito Santo che agisce in noi. Noi possiamo fare la nostra parte lavorando su noi stessi, sulla nostra volontà e qui entra in gioco la comunione con Dio che è stare alla Sua presenza sempre, affidandosi alla Sua volontà e rendendola nostra.

            Vivere uniti a Gesù, essere una sola cosa con Lui, questa è la santità. Lui sa quanto io la desideri ma devo impegnarmi ancora molto per il resto della mia vita; la Via è stretta e faticosa! La nostra santificazione, come dice S. Paolo nella lettera ai Tessalonicesi, è fare la volontà di Dio: astenerci dall’impurità, trattare con rispetto il nostro corpo, senza offendere e ingannare nessuno. Mentre nella lettera ai Colossesi ci indica come comportarci con gli altri: con tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, con pazienza e magnanimità, con generosità, perdonandoci a vicenda come Gesù fa con noi. Se facciamo tutto questo viviamo nella carità. Questo richiede da noi anche di andare incontro alle esigenze degli altri, con una parola, un gesto, un servizio in loro favore come farebbe Gesù. Ma anche questo è molto difficile e spesso ci sentiamo impotenti perché condizionati dal nostro egoismo. Quel che è certo è che tutti siamo chiamati a santificarci, ognuno nella sua condizione, nel modo personale scelto per noi da Dio.

            E’ facile parlare di santità quando tutto va bene, ma appena c’è qualche intoppo rischiamo di dimenticarcene e restano solo belle parole mentre è proprio in quegli intoppi che siamo chiamati a santificarci. Gesù offre a tutto la santità come grazia sua ma non ce la offre su un piatto d’argento ma sulla croce, invitando ognuno di noi a portare la sua e a seguirlo, vivendo inchiodati su quella croce, piccola o grande che sia. Insieme alla grazia Gesù ci offre anche la libertà di scegliere, sta a noi rispondere nel quotidiano il nostro sì o il nostro no. Non possiamo dare mezze risposte: oggi sì, domani no secondo di come vanno le cose. Guardiamo come modello il sì di Maria, la santissima Madre e chiediamo a Lei di donarci la forza necessaria per essere fedeli.

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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