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FEBBRAIO 2006

     

Dai quaderni di M. Valtorta

Gesù ammaestra sull'amore, la sofferenza e il dolore, offerti per riparare il male.

23 Settembre '43 - Dice Gesù :

” Veramente il Dio Uno e Trino – che vi ha creati dandovi un regno in cui tutti vi erano sudditi e da dove il dolore era sbandito, e morte non ci sarebbe stata a troncare fra spaventi dei morenti e gemiti dei superstiti le vite dei più cari, ma solo una dormizione, come quella di Maria mia madre, per valicare, fra le placide nebbie di un sonno innocente, le porte che erano così facili ad aprirsi sul paradiso terrestre per inondarlo della luce del più alto Paradiso e della voce paterna del Signore, che trovava la gioia a star con i figli, veramente il vostro Iddio aveva messo per voi una necessità sola: QUELLA DELL'AMORE.

Amore di figli al Padre, amore di sudditi al Re, amore di creati al Creatore Iddio.

E, se non aveste corroso con l'acido della colpa le radici dell'amore, esso sarebbe cresciuto potente in voi, senza richiedervi nessuna fatica. Non fatica, ma gioia per voi, ma bisogno che dà sollievo quando lo si esplica, così come il respiro lo è per voi.

Ed infatti l'amore era destinato che fosse il respiro del vostro spirito, il sangue del vostro spirito. Poi è venuta la colpa. Oh! La rovina della colpa! Voi che inorridite per le rovine dei vostri templi, delle vostre città e maledite gli esplosivi che polverizzano, non pensate quale rovina ha fatto la colpa nell'uomo?

Nell'uomo, l'opera più perfetta della creazione, perché non fatto da mano umana, ma dall'Intelligenza eterna, che , dirò così, vi ha colati, metallo senza scorie, nella forma sua stessa e ve ne ha tratto fatti a sua immagine e somiglianza, così belli e puri che l'occhio di Dio giubilò davanti alla sua opera e trasalirono i cieli di ammirazione e la Terra cantò con voce altissima, in mezzo all'armonia delle sfere, per la gloria di essere il pianeta che, nelle origini dell'Universo, diveniva immensa reggia del re-uomo, figlio di Dio.

…. La colpa ha sconvolto quell'armonico contorno che Dio aveva messo intorno al suo figlio perché fosse re, e re felice.

Caduto l'amore dell'uomo verso Dio, cadde l'amore della Terra verso l'uomo. La ferocia si scatenò sulla Terra fra gli inferiori, fra gli inferiori e l'uomo, e, orrore degli orrori, fra l'uomo e l'uomo. Quel sangue, che doveva essere caldo solo d'amore di Dio, si fece caldo d'odio e ribollì e gocciò, contaminando l'altare della Terra su cui Dio aveva messo i suoi primi (Adamo ed Eva) perché lo amassero amandosi, e insegnassero l'amore ai futuri: unico rito che Dio voleva da voi.

Ed ecco allora che una pianta amara è nata dal seme della colpa; e fu una pianta di amaro frutto e di pungenti rami : il dolore. Dolore fatto dei primi dolori della donna e della prima ferita inferta alla carne fraterna, un dolore feroce di ululi e maledizioni, seme di sempre nuove vendette. Poi, raffinandosi nella ferocia ma non nel merito, anche il dolore si evolse divenedo più vasto e complicato.

Io sono venuto a santificare il dolore, soffrendo il Dolore per voi e fondendo i vostri dolori relativi al Mio infinito. Dando così merito al dolore. Io sono venuto a confermare con la mia Vita e la mia Morte il monito dato più e più volte dai Profeti : non è la materiale circoncisione ciò che richiede Dio per perdonare e benedire i suoi figli, sempre più, sempre più colpevoli, ma è la circoncisione dei cuori, dei sentimenti vostri, dei vostri stimoli che il germe del primo peccato rende sempre stimoli di carne e sangue o della più alta lussuria: quella della mente. E' lì, o figli, che dovete lavorare di ferro e di fuoco per segnare nella vostra anima il segno che salva : quello di Dio. E' lì, non col ferro e il fuoco delle vostre leggi feroci e delle vostre guerre maledette. E' lì: nel posto dove leggi e guerre dell'uomo trovano formazione, perché è inutile dire il contrario.

Se viveste nel segno del Signore, circoncisi spiritualmente per levare ciò che porta impurità di ogni specie, non sareste quelli che siete : degli insensati, per non dire delle belve.

E, notalo bene, belve e insensati di poco differiscono, poiché in tutti e due non v'è la ragione, ossia quello che Dio ha messo nell'uomo per farlo re su tutti gli esseri della terra.

Due sono le necessità dell'uomo: l'amore e il dolore.

L'amore che v'impedisce di commettere il male. Il dolore che ripara il male.

Questa è la scienza da apprendere: saper amare e saper soffrire. Ma voi non sapete amare e non sapete soffrire: sapete far soffrir , ma ciò non è amore, è, anzi, odio.

Perché siete sapienti nel male e tanto ignoranti nel bene? Perché? Non divenite mai sazi di odio e di ferocia? E volete che Dio vi perdoni?

Tornate all'amore, figli, e sappiate sopportare il dolore. Perché se non siete tanto miei figli da saper v o l e r e il dolore per espiare l'altrui peccare, come Io seppi e volli, siate almeno figli al punto da non maledirmi per il dolore che voi avete generato e di cui mi fate accusa.

Giù la vostra stolta superbia! Imparate dal pubblicano a riconoscere come siete indegni, come vi siete resi indegni di vivere sotto lo Sguardo che è protezione. Gettate lungi da voi le vane seti della terra e accostatevi alla Fonte di Vita che da venti secoli fluisce per voi. Inoculatevi la Vita nei cuori che muoiono incancreniti nel peccato o intisichiti nell'indifferenza.

Chiamatemi ai vostri sepolcri. Sono il Cristo, il Risuscitatore.

Non chiedo che di essere chiamato per accorrere e dire: ” Vieni fuori”. Fuori dalla morte. Fuori dal male. Fuori dall'egoismo, fuori dalla lussuria, fuori dall'odio maledetto che vi consuma senza darvi gioia. Fuori da ciò che è orrore per entrare in Me, per entrare con Me nella Luce, per rinascere nell'Amore, per conoscere la vera Scienza, per conseguire la Pace e la Vita, che essendo mie, hanno di Me l'eternità”.

24 Settembre '43 - Dice Gesù :

“Coraggio, Maria. Pensa che soffri i dolori della mia agonia. Anche io avevo tanto male ai polmoni e al diaframma, ed ogni respiro, ogni movimento, ogni pulsazione, era un dolore aggiunto al dolore. E non ero come te su un letto, ma gravato da un peso (la croce) e su strade in salita. E poi sospeso, sotto al sole, con tanta febbre che mi picchiava nelle vene come fossero infiniti martelli.

Ma non erano questi i dolori più gravi. Era l'agonia del cuore e dello spirito quella che più era tormentosa. E tormentosissima, poi, la certezza che per milioni e milioni di uomini il mio soffrire era inutile. Eppure questa certezza non ha diminuito di un atomo la mia volontà di patire per voi. Oh! Dolce patire, Maria, perché dato per riparazione al Padre e per vostra salvezza! Saper che quel segno che era rimasto su voi, offesa, che sarebbe stata eterna, della razza umana a Dio, veniva lavato dal mio Sangue, e che il mio morire vi ridava la Vita. Sapere che, passata l'ora della Giustizia, l'Amore vi avrebbe guardato attraverso di Me, Immolato, con amore. Tutto ciò innestava una vena di balsamo nell'oceano di un'amarezza tale che la più grande delle amarezze subite sulla terra, da quando l'uomo è, è poco più che nulla, perché su Me pesavano le colpe di tutta una umanità e l'ira divina.

Ho detto: “Siate simili a Me che sono mite ed umile di cuore”. L'ho detto a tutti perché sapevo che in questa mia imitazione era la chiave della vostra felicità su questa terra e nel Cielo.

Avete tutte le rovine che avete, perché non siete miti e non siete umili. Non nelle famiglie, non nelle vostre occupazioni e professioni, non nel più vasto ambito delle Nazioni.

Superbia e ira vi dominano e generano tanti vostri delitti. Il terzo agente di delitti è la lussuria vostra; questo vi sembra individuale, ma esso e i due primi coinvolgono molti, molti e molti individui, continenti interi, talora sconvolgono la Terra, unicamente col loro aver raggiunto la perfezione del male nell'anima di pochi figli di Satana, i quali lo ubbidiscono per empire di messi maledette i granai del padre loro.

E in verità vi dico che ora è un momento in cui, per ordine del padre della menzogna (Satana), i suoi figli mietono fra le anime, che erano state create per Me e che inutilmente ho fertilizzato col mio Sangue. Messe abbondante più che ogni diabolica speranza concepisse, e i Cieli fremono per il pianto del Redentore che vede la rovina dei due terzi del mondo dei cristiani.

E dire due terzi è ancora poco.

Ma ai miei benedetti, amatissimi figli, ai prediletti del mio Cuore, ai miei piccoli redentori, il cui stillicidio di sacrificio continua il fluire della sorgente redentrice scaturita dal mio Corpo svenato, Io dico, e lo dico stringendoli al Cuore e baciandoli in fronte: “Siate simili a Me che fui generoso nella sofferenza per il grande amore che m'infondeva tutto”. Più si ama e più s'è generosi, Maria.

Sali. Tocca il vertice. Io ti attendo sulla cima per portarti Meco nel Regno dell'Amore.”

*****************

FIDUCIOSI CHIEDIAMO A GESU' DI GUARIRCI DAI NOSTRI MALI

Dal sito www.ilmaneggiodelsignore.it

Dice Gesù: “Dona questa preghiera agli amici del sito, che la dicano come preghiera per la guarigione sia morale che spirituale …

L'ANIMA MIA si allargherà e GRANDI GRAZIE CONCEDERA', ciò che dissi allora vale anche in quest'ora. E' solo una preghiera aggiunta e non deve annullare le altre.

AIUTAMI A GUARIRE !

Tu Uomo GESU', DIO e PADRE MIO! Guardami ed io guarirò.

Sei sceso dal Cielo per essere come noi, hai seguito ogni nostro condizionamento umano,

hai squarciato il velo della morte.

Hai percorso anche la mia via, prendendo in mano anche la mia sorte.

UOMO! DIO NASCOSTO nella carne umana, ovunque Tu passavi donavi.

Mi metto tra la folla e aspetto Te viandante,

aspetto di toccare la Tua veste e sono certa che guarita io sarò.

Ma fa' che io sia calda nella fede,

perché io possa cogliere un Tuo sguardo, lo sguardo Tuo Divino

che mi porterà ad un immenso inchino.

Accoglimi mio Dio nella Tua pupilla amata,

sarà per me la mèta perché so che poi Ti seguirò.”

Ho accolto queste parole con amore ma anche con un senso di responsabilità, per l'importanza di quello che sto riportando. Ho chiesto: Gesù conferma quello che mi hai dettato attraverso il Vangelo - Gesù guarisce un uomo nel giorno di sabato , Luca 6-6/10 .Gesù ci ama e ci benedice tutti allo stesso modo



 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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