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MARZO 2018

     

 

Gioco d'azzardo patologico, Piano d'azione nazionale 2013-2015

 

Immagine raffigurante una roulette e una slot machineA pochi mesi dalla sua prima convocazione l'Osservatorio, istituito dall'articolo 7, comma 10 della Legge 8 novembre 2012 ( Legge di conversione del decreto legge 13 settembre 2012 n. 158) presso l'Agenzia delle dogane e dei monopoli al fine di valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d'azzardo patologico (Gap) e il fenomeno della dipendenza grave, ha approvato all'unanimità una strategia d'intervento tradotta in un Piano d'Azione Nazionale (PAN) rivolto alla prevenzione delle problematiche connesse al gioco.

Il Piano, proposto e coordinato sotto l'aspetto tecnico scientifico dal Capo Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato definito in collaborazione e con il contributo di membri esperti individuati dai Ministeri della Salute, dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, dello Sviluppo Economico, da esponenti delle associazioni rappresentative delle famiglie e dei giovani e dei consumatori (Age, Codacons e Moige), dai rappresentanti dei Comuni.

Inoltre, allo scopo di individuare le misure più idonee per contrastare il gioco patologico, è stato coinvolto anche un Comitato consultivo di supporto - composto da 40 rappresentanze nazionali dei consumatori, dei più rappresentativi gruppi associativi di area specifica e dei concessionari di gioco - istituito appositamente per consentire un'ampia e trasversale partecipazione della società civile alla definizione del Piano stesso. Sono stati inoltre consultati i rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome.

Il PAN rappresenta uno strumento strategico e di aiuto alla programmazione generale, indispensabile per poter meglio coordinare e integrare gli interventi su tutto il territorio nazionale e indirizzare in maniera sostenibile le varie progettualità che possono essere messe in campo da varie e differenti organizzazioni operanti nel settore ed aventi diversi livelli di competenze e responsabilità (Amministrazioni centrali, regionali e delle province autonome, Comuni, organizzazioni del privato sociale accreditato, dell'industria dell'intrattenimento e della ricerca). Esso quindi contiene una serie di indirizzi utili a sviluppare un'azione coordinata attraverso attività concrete a cui ognuno per propria competenza e responsabilità potrà fare riferimento per sviluppare progetti finalizzati e coerenti con la strategia condivisa.

A partire dagli ultimi mesi del 2012 già si era affermata, in modo sempre più forte, l'attenzione verso i fenomeni di gioco patologico, la quale ha tra l'altro portato all'adozione di specifiche disposizioni finalizzate alla prevenzione di tali fenomeni (ad esempio con la legge sopra citata, istitutiva del menzionato Osservatorio). Si è pertanto ritenuto che eventuali iniziative comunicative da adottare avrebbero dovuto concentrarsi proprio sul tema della prevenzione; per questo motivo il PAN prevede azioni del tutto coerenti con tale obiettivo di comunicazione istituzionale.

Entrando nel dettaglio della sua articolazione si tratta, in particolare, di creare un Network nazionale di Help Line con aree di operatività regionale, istituite presso strutture pubbliche, con punti di primo ascolto e realizzare e diffondere materiali di prevenzione sul gioco patologico, indirizzati alla popolazione generale (scuole, insegnanti; famiglie/genitori, centri anziani), anche attraverso Internet e social network. Il Piano, però, si articola anche nella realizzazione e diffusione di spot tv e radio, su reti locali e reti nazionali e nella promozione di azioni di comunicazione specifica e di approfondimento specialistico sui rischi connessi al gioco d'azzardo illegale e al contatto con le organizzazioni criminali soprattutto per le persone più vulnerabili. E' prevista, infine, l'attivazione di studi e ricerche sul GAP: testing di software per identificazione di giocatori problematici durante il gioco e realizzazione di un'unità mobile per laboratorio in vivo per ricerche comportamentali su slot machine e VLT al fine di ottenere sistemi sempre più efficaci di prevenzione.

Il via libera al Piano di azione nazionale (www.aams.gov.it) rappresenta il primo concreto e importante passo che consentirà alle istituzioni e alle organizzazioni nazionali competenti coinvolte di fornire una risposta concreta all'emergenza di un fenomeno rilevante nel contesto sociale del nostro paese, canalizzandolo all'interno di un percorso virtuoso e di tutela dei soggetti più a rischio.

 

La definizione di gioco d'azzardo patologico

Affidarsi alla fortuna di tanto in tanto, provare la sottile ebrezza di veder emergere la combinazione vincente di frutti o simboli su una schedina del gratta e vinci o sul display di una slot machine o tentare di azzeccare la serie di numeri milionaria che potrebbe cambiare la vita non è soltanto lecito, ma divertente e stimolante, quindi, di per sé, per nulla condannabile. A patto che ciò avvenga effettivamente di tanto in tanto, con un atteggiamento moderato e responsabile, nella consapevolezza che le probabilità di perdere sono infinitamente superiori a quell'unica di vincere, e "giocando il giusto", ossia una cifra compatibile con le proprie finanze e che non metta a rischio il bilancio familiare.

Purtroppo, in una quota piccola, ma non trascurabile, di persone questo approccio "sano" ai giochi d'azzardo (così definiti poiché il loro esisto dipende in tutto e per tutto dal caso e non dall'abilità né dalle competenze individuali) cede il passo a situazioni problematiche, quando non addirittura patologiche. In questi casi, si parla di ludopatia: una vera e propria malattia psichiatrica che fino a poco tempo fa era inclusa nell'ampio gruppo dei disturbi da discontrollo degli impulsi, come il disturbo ossessivo compulsivo (DOC), e che più di recente è stata riclassificata nell'ambito delle dipendenze (vedi - Definizione ufficiale di Gioco d'Azzardo Patologico (GAP)*. Nel caso del gioco, la compulsione/dipendenza, più o meno severa, induce a giocare in modo del tutto irragionevole e incontrollato, anche se non si hanno risorse economiche sufficienti a compensare le perdite, ritrovandosi quindi ben presto seriamente indebitati e in condizioni di seria difficoltà familiare, professionale e sociale.

 

I dati del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri

In base ai dati del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in Italia, le persone in CURA PER GIOCO PATOLOGICO nelle strutture pubbliche sono circa 5-6mila, ma a fare i conti con questo disturbo o con forme di gioco "problematico" sono sicuramente molte di più. Secondo una ricerca condotta dal Centro Interuniversitario per la Ricerca sulla genesi e sullo sviluppo delle Motivazioni Prosociali e Antisociali (CIRMPA) dell'Università "La Sapienza" di Roma e da IPSOS, su un campione di 2mila italiani rappresentativo della popolazione dei giocatori (stimata complessivamente in circa 23.500.000 soggetti e corrispondente a uomini e donne che nell'arco di 12 mesi hanno investito e vinto denaro giocando), i giocatori "problematici" nel 2012 erano l'1,65%, corrispondente a circa 790mila italiani adulti. Un dato intermedio nell'ambito delle prevalenze europee registrate negli ultimi anni (comprese tra lo 0,02% della Svizzera e il 2,2% dell'Irlanda del Nord - dati 2007), ma in crescita rispetto a una precedente rilevazione del 2008, che aveva stimato come "problematico" l'1,27% dei giocatori, pari a circa 590mila persone. Vale a dire: +200mila casi di LUDOPATIA O PRE-LUDOPATIA in quattro anni.

Il fenomeno del gioco patologico preoccupa soprattutto a fronte della straordinaria diffusione delle sale gioco lungo tutta la Penisola, in particolare nei centri urbani, e del moltiplicarsi delle opzioni di gioco "soft" socialmente accettato e promosso dallo Stato, quindi implicitamente percepito come "autorizzato" e "sicuro". Benché, va sottolineato, non siano i giochi a fare il giocatore patologico, è indubbio che aumentare l'offerta espone a un maggior rischio di problematicità le persone già naturalmente propense ad assumere atteggiamenti compulsivi o a sviluppare dipendenza .Sempre in base ai dati della ricerca CIRMPA-IPSOS, un ulteriore elemento che sembra aver favorito la diffusione dell'abitudine più o meno patologica al gioco è la crisi economica: paradossalmente, la minore disponibilità di denaro, la precarietà professionale e la perdita di speranza di poter migliorare le proprie condizioni attraverso il lavoro, la competenza e l'impegno hanno indotto molti a tentare più spesso la sorte, sognando vincite del tutto irrealistiche e raramente realizzabili. Per tentare di evitare che la situazione degeneri senza togliere all'ampia popolazione di "giocatori responsabili" il piacere di sfidare occasionalmente la fortuna, il Governo italiano negli ultimi anni sta cercando di perfezionare le norme che regolamentano l'apertura e la distribuzione sul territorio delle sale gioco autorizzate e di promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi associati al gioco d'azzardo di qualunque tipo, attraverso campagne di informazione/educazione. Inoltre, per il triennio 2013-2015 il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri ha definito un piano d'azione nazionale strutturato, indirizzato a monitorare il settore giochi in Italia e a tutelare le fasce più deboli e a rischio. In mezzo a tante discussioni e polemiche politiche, economiche e sociali che costellano il mondo dei giochi, va comunque ricordato che la ludopatia è una malattia e che come tale va affrontata, sfruttando tutti i mezzi a disposizione, ossia interventi psicoterapici, farmaci e strategie di supporto, come i gruppi di auto-aiuto Benché ancora non numerosissimi, i centri pubblici e privati che possono offrire interventi di qualità e aiutare a risolvere il problema del gioco patologico si stanno moltiplicando in tutte le Regioni italiane. L'ideale è contattarli non appena ci si accorge che il proprio autocontrollo nei confronti di giochi e scommesse inizia a vacillare e che si sta spendendo più di quel che si potrebbe e vorrebbe.

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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