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FEBBRAIO 2020

     

EX GAY. IL MANCATO AFFETTO DI MIO PADRE E GLI ABUSI DI MIO CUGINO: UNA VISIONE CELESTE MI HA CONVINTO DELL’AMORE DI DIO

 

Se senti che la tua vita non ha senso, leggi la mia storia. Ti assicuro che ti darà un raggio di speranza. Ángel.

Sono cresciuto in mezzo al conflitto matrimoniale dei miei genitori. Sono il maggiore di un fratello ed una sorella. Dalla mia tenera età, non ricordo di aver ricevuto amore da parte dei miei genitori. Mio padre è stato molto distante nei miei confronti; aveva un grande problema di alcolismo; economicamente non provvedeva alla famiglia; per questo sono cresciuto con molte carenze.

Mia madre era molto ferita emozionalmente. Ricevevo da lei soltanto iperprotezione, cercando di supplire ai miei bisogni affettivi ma in un modo non sano.

Sono cresciuto nella fattoria dei miei nonni paterni, in una proprietà non grandissima.
Mio nonno che era all’antica aveva chiesto ai suoi figli di costruire le loro casa nello stesso fondo, l’una vicina all’altra e al centro un grand patio dove i fine settimana facevano una grande festa per festeggiare l’“unità famigliare” e chiaramente non mancavano le bevande alcoliche.

Non dimentico quei terribili fine settimana che mio padre finiva per essere super alcolizzato, litigando e insultando tutti, specialmente mia madre… questo era abbastanza comune. Mio padre arrivava a casa gridando e rompendo le poche cose che avevamo.

Già da molto piccolo percepivo la figura maschile come qualcosa di minacciosa e sconosciuta. Quello che mi faceva sentire sicuro era stare il più lontano possibile da mio padre.

I bei ricordi nella mia infanzia li ho con le mie zie che mi apprezzavano e in nessun modo lo stare con loro mi faceva sentire insicuro. Quasi tutto il tempo ero circondato da queste donne. Loro mi viziavano al punto che una di loro sapeva cucire e confezionava e fabbricava i vestiti lei stessa.

Vivere con loro mi faceva sentire protetto, accettato e amato.

Quando avevo tre anni ricordo gli inverni molto rigidi, senza vestiti per il freddo; l’unica cosa che indossavo erano dei pantaloncini corti, una maglietta molto logora ed ero scalzo. Riesci ad immaginare come il mio cuore di bambino si riempì di gioia quando le mie zie mi confezionavano questi vestiti nuovi.

Guardavo sempre con ammirazione i miei cugini maggiori, come si dedicavano agli studi, erano forti, alti e sportivi. Ho cominciato ad avvicinarmi a loro con l’intenzione di appartenere alla loro cerchia di amicizie. Spesso i miei cugini uscivano per le partite di caccia, prendevano le fionde e formavano un gruppetto per andare sui monti di questo piccolo podere.

Non dimenticherò mai l’esperienza più traumatica della mia vita, subire l’abuso sessuale da parte di un vicino parente. Uno dei miei cugini cominciò a invitarmi ad uscire da solo con lui in luoghi poco frequentati. Quando siamo piccoli, abbiamo la capacità di renderci conto quando qualcuno si avvicina a noi con intenzioni malsane. Mi accorgevo che qualcosa non andava. In questo posto mio cugino ha cominciato a toccarmi, accarezzarmi, e lo ha fatto in diverse occasioni. Avevo solo 6 anni.  I pensieri che passavano nella mia testa erano molto confusi; non riuscivo a capire quello che stava succedendo, un misto di emozioni invadevano il mio essere: paura, rabbia, vergogna. Mi sentivo molto sporco. Mi sentivo così pieno di vergogna che non potevo dirlo a nessuno… «Che ho fatto di male per meritare questo?» mi dicevo. Questa scena si è ripetuta varie volte. A volte mi diceva di svestirmi, così ho subito quelli che sono la penetrazione e lo stupro. Nella Bibbia, nel libro dei Proverbi, ci sono alcune parole che dicono così: “…PER CHI HA FAME, OGNI COSA AMARA È DOLCE”.(Proverbi 27:7)

In quanto bambino ero affamato dell’amore paterno. Ero disposto ad accettare questo cibo amaro solo per ricevere un poco di approvazione da parte di mio cugino.

 

DAL TERRORE AL RIGETTO E L’ABBANDONO

Tra i 6 e i 12 anni è stata la tappa più difficile, in cui ho sofferto il maltrattamento psicologico da parte dei maestri e dei miei compagni di classe. La tappa della confusione nella mia vita. Qualcosa stava succedendo dentro di me, svegliando dei forti sentimenti di attrazione sessuale e sensuale verso i compagni dello stesso genere, più grandi di me. Questo mi procurava vergogna e allo stesso tempo paura. Un profondo desiderio di essere amato. Ero il genere di ragazzo introverso che passava più tempo con le ragazze, erano più affidabili e docili. Invece la figura maschile era minacciosa.

Non ho concluso gli studi (non ho completato le superiori). Mi seccavano le molestie che ricevevo da parte dei miei compagni di classe. Per loro io ero il “tipo strano”.

In questo momento difficile cercavo un vero amico, l’amico affidabile a cui gli interessava veramente della mia vita. Spesso mi chiedevo: «Esisterà una persona che veramente mi ama incondizionatamente? Esisterà questa persona?»

Per mio padre non era importantissimo che io continuassi gli studi; così ho preso la decisione di lasciarli. Ho trovato un impiego come receptionist notturno in un hotel. È stato lì che ho cominciato a mettermi in relazione con persone omosessuali. Andavo con loro alle serate; ho cominciato a guardare pornografia omosessuale. Mi presentavano i loro amici ed è stato così che ho avuto incontri omosessuali volontari. Gradualmente stavo cambiando il modo di vestirmi. Sempre più spesso investivo il mio tempo nell’estetica cambiando il taglio di capelli e il colore, delineandomi le sopracciglia, mettendomi le lenti a contatto e molto trucco. È stato quello il periodo in cui i miei amici mi parlavano della possibilità di iniettarsi gli ormoni, e così ne ho fatto ricorso. Nel mio stile vita gay ho sofferto tanto il vuoto e un sentimento di solitudine asfissiante. Sono stato una persona molto attiva sessualmente. Tutte le sere uscivo per avere incontri con tutti i tipi di uomini. Ora capisco che, a parte la dipendenza al sesso, cercavo negli uomini affetto, amore, accettazione, quelle cose che non ricevevo da mio padre; così tutto andava a finire che mi sentivo frustrato perché non trovavo in loro quello di cui avevo bisogno.

Ho avuto i miei partener però queste relazioni non sono state durature. In una di queste ho conosciuto una persona che aveva seri problemi di dipendenza così anch’io ho iniziato a ingerire sostanze tossiche finché mi sono reso conto che stavo sprofondando nel mondo della droga.

Ho lavorato nei locali notturni per poter bere gratis e in una farmacia per fabbricarmi le mie droghe fatte in casa. Nel mio cuore cresceva un desiderio fortissimo di non voler continuare a vivere.
Il rapporto con mio padre era ogni volta più difficile. Nel mio cuore si stavano rafforzando l’amarezza e l’odio verso di lui e verso i miei molestatori, insieme a un desiderio fortissimo di vendetta.

La mia vita era nelle strade, uscire tutte le notti e molte volte rincasavo tre giorni dopo ubriaco fradicio e sotto effetto delle droghe. Era uno dei modi di punire i miei genitori. Ho finito per toccare il fondo. La mia vita ha finito per essere trasformata in un rifiuto umano: vestiti sporchi e senza igiene personale, una trascuratezza totale. La mia salute ha cominciato a peggiorare, soffrendo diverse malattie dovute al mio stile di vita. Sono caduto in una profonda depressione. Ho provato tre volte il suicidio ma non sono riuscito a farlo. Ho praticato la santeria (pratica religiosa sincretica che annovera elementi della stregoneria e del cattolicesimo, appunto i santi) e l’occultismo. Satana voleva realizzare il suo proposito con me: distruggermi.

C’è stato un tempo in cui per persone si avvicinavano a me per parlarmi di Cristo ma io ero una persona molto ostinata. Ho anche conosciuto delle persone che facevano la stessa cosa però in un modo molto condannatorio; così li sbattevo fuori da casa mia aggressivamente.

Mi ricordo sempre di una persona che apprezzo molto anche oggi e della quale ammiro la perseveranza; questa persona mi parlava di Cristo in un modo tanto compassionevole. Molte volte l’ho cacciato via di casa ma continuava ad insistere, senza mai darsi per vinto. Mi ha sempre voluto bene.

Quando la mia salute andava a pezzi, non avevo più forze per lottare e andare avanti. Volevo soltanto morire e mi chiedevo: «Perché continuo a vivere?». Sono finito coricato a letto senza nessuna speranza. Ho speso molti soldi per le cure mediche e cliniche. Ho dovuto fermarle per mancanza di risorse economiche. Ricordo che il mio medico curante mi ha manifestato quello che sentiva: «Non capisco, Angel. Ti ho somministrato la migliore cura e non vedo ottimi risultati… Le ulcere nel tuo stomaco e la forte anemia che non riusciamo a controllare e ogni giorno perdi peso…»

A quel tempo i miei genitori erano cristiani e molto devoti. Ricordo che una sera ho avuto un’esperienza vicinissima alla morte. Non avevo mai sentito così tanta paura dell’ignoto; avevo la certezza che quella notte sarei morto. Ho chiesto ai miei genitori di starmi vicini quella notte. Nel letto di morte sono andato all’incontro di Dio con una preghiera: «Se esisti e ancora mi ami, ti chiedo di intervenire nella mia vita… Dammi una rivelazione del Tuo amore.» Il giorno dopo sono stato invitato ad una conferenza. «Non c’ho nulla da perdere se vado solo ad ascoltare…» I miei genitori hanno gioito nel sentire la mia decisione di andare alla conferenza. Hanno ordinato un taxi per portarmi in quel posto vista la mia condizione di salute. Così sono entrato in questa piccola sala e ho deciso di sedermi tra le ultime file. Lì ho preso la decisione di dare la mia vita a Cristo. Non potrò mai dimenticare l’esperienza sovrannaturale dell’amore di Dio che si è manifestato lì. Ho avuto un incontro sovrannaturale con la croce di Cristo. Letteralmente i miei occhi spirituali furono aperti e ho potuto contemplare le schiere angeliche attorno a me.

Non dimenticherò mai il profumo così speciale che si sparse in quel luogo, mischiato con una brezza di aria purissima. Tutto il mio essere sentì una profonda pace e una gioia inspiegabile. Questa straordinaria esperienza ha segnato il mio cuore. Immediatamente, quella notte ricevetti la guarigione fisica, fui liberato completamente dalla dipendenza dall’alcol e dalla tossicodipendenza.

Da quel momento Dio cominciò un processo di guarigione emotiva e sessuale nella mia vita. Sono realista, non è stato facile. Nel mio pellegrinare ci sono state lacrime, ma ho cominciato a coltivare fortemente il mio rapporto con Dio, a disciplinarmi con la lettura quotidiana della Bibbia. Ho passato tanto tempo pregando e adorando. Sono stato costante nel frequentare l’assistenza sanitaria e le riunioni in Chiesa. Nei momenti di crisi emotiva le braccia amorevoli di Gesù erano sempre attorno a me per sostenermi. In quei momenti correvo a Lui e lì Lui mi aspettava con la sua presenza e solo lì trovavo guarigione, forza e perdono dei peccati. All’epoca non conoscevo ancora nessun ministero che aiutava le persone che si volevano lasciare alle spalle lo stile di vita omosessuale; non conoscevo nemmeno dei libri. Un’abitudine che ho cominciato a coltivare è stata quella di leggere libri, fino al giorno in cui è arrivato nelle mie mani un libro che mi ha segnato molto e che mi ha molto aiutato: “Non più omosessuale del dottor William Consiglio (non ancora disponibile in italiano). Una delle lezioni che mi ha più parlato e incoraggiato è stata la lezione numero 2,

  • domanda numero 1: «Sai che devi cambiare?» La differenza tra una persona come me e le persone che vivono nello stile di vita omosessuale è che io so che devo cambiare. Questo è il punto fondamentale. E sono pronto a godere del beneficio che c’è nella grazia di Dio che si è manifestata nella mia vita man mano che ho cominciato il mio Pellegrinaggio di Guarigione. La realtà numero 1, scrive l’autore: «Dio chiama il comportamento omosessuale peccato.» Come persona vincente, dovevo lavorare per cambiare il mio comportamento e il mio orientamento.
  • Domanda numero 2: «Voglio cambiare veramente? Il desiderio non basta.» C’è solamente il desiderio o hai preso la decisione di cambiare? Un desiderio è un sentimento, emotivo, fugace, che cambia da un giorno all’altro. Una decisione è risolutezza, un impegno, un atto volontario motivato da una amorosa ubbidienza a Dio e la fiducia nelle promesse che Lui ha dato in modo personale a me attraverso la Sua Parola.

L’autore cita un passaggio della Bibbia che mi ha incoraggiato molto per andare avanti nel mio percorso.

“Io camminerò davanti a te, e appianerò i luoghi impervi; frantumerò le porte di bronzo, spezzerò le sbarre di ferro; io ti darò i tesori nascosti nelle tenebre, le ricchezze riposte in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono il signore che ti chiama per nome, il dio d’Israele. (Is 45:2-3)

È stato così che ho preso la decisione di cambiare, basandomi sulla promessa di Dio: Lui avrebbe camminato davanti a me.

Ti ho raccontato soltanto una piccolossima parte di questo libro che Dio ha usato per benedire la mia vita. C’è molto da imparare da questo libro; te ne ho condiviso solo un pizzetto. Dio ha usato lo ha usato per benedire la mia vita, mettendo nel mio cuore molta Speranza.

Un fattore importantissimo che mi è stato di aiuto in questo pellegrinaggio di guarigione è stato quello di coinvolgermi in un ministero della Chiesa locale. Venivo invitato ad eventi cristiani per raccontare la mia storia pubblicamente e c’era sempre un denominatore comune, le persone che si avvicinavano per raccontarmi le loro lotte contro sentimenti, pensieri e desideri omosessuali; anche persone che servivano in alcuni ministeri. Aspiravano ad un cambiamento di vita ma non sapevano come. Così ho cominciato a lavorare con queste persone. Dio mi ha guidato passo dopo passo. Ho potuto vedere l’amore di Dio operare nella mia vita. Il motivo per cui condivido con voi la mia storia è:

  1. Lo scopo principale è che tutti coloro che soffrono queste pene possano avere un incontro sovrannaturale con l’amore di Dio e che io possa stendere una mano d’amore verso coloro che sono feriti. (Sostegno)
  2. Equipaggiare la chiesa per essere una comunità di ristorazione. (Insegnare).
  3. Far conoscere di più a coloro che si impegnano con un giovane nello specifico o con un gruppo di giovani, coloro che hanno a cuore di curare le ferite dell’anima. (Ministero)

Ancora oggi, Dio sta continuando a fare tante belle cose nella mia vita; posso guardare in dietro e rendermi conto del processo di guarigione. Però, nonostante i progressi chiedo a Dio di aiutarmi a distruggere certe abitudini nocive e crearne in me delle nuove. Sono 16 anni che ho lasciato lo stile di vita omosessuale e ringrazio ogni giorno Dio per questo regalo tanto speciale che continua a coltivare dentro di me. Oggi ti dico amico/a: se lasci uno stile di vita omosessuale o lesbico e sei stanco/a di vivere così e condurre una vita vuota, voglio dirti che in Cristo Gesù c’è Speranza per te. Dice la Parola di Dio: “Agli uomini questo è impossibile; ma a dio ogni cosa è possibile (Mt 19:26) Il processo non sarà affatto facile, ma nel cammino il Suo amore e la Sua misericordia saranno lì a sostenerti. Potrebbero volerci anni e devi essere paziente. Se Dio lo ha fatto nella mia vita, può farlo anche nella tua, con te che stai leggendo la mia storia.

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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