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APRILE 2007

 

 

GESU' MUORE (Mt. 27,45-56)

 

  Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: « Elì, Elì, lemà sabactàni ?», che significa: « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato ?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto , la fissò su una canna e così gli dava da bere . Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

  Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

  C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo . ( Mt 27:45-56)

 

  E' buio sul mondo, il sole si è spento, l'uomo ha perso ogni residuo di umanità, il Padre ha distolto da noi il suo sguardo, disgustato, amareggiato dalla satanica perfidia che narcotizza il popolo.

  Ma il Figlio lo chiama: « Elì, Elì, lemà sabactàni ?». ….

  Anche quando ci siamo allontanati da Dio e lo abbiamo disgustato con la nostra condotta, dobbiamo invocare il Padre, perché ci guardi benigno e ci perdoni. Questo è l'insegnamento che ci viene dalla croce di Gesù. Egli non si era allontanato dal Padre, ma, avendo preso su di sé i peccati di tutta l'umanità, era il “grande peccatore”, quindi si sentiva lontano da Padre, ma lo invocava ugualmente, perché solo da Lui gli poteva venire l'aiuto per portare a termine il suo piano di salvezza dell'umanità.

  I presenti gli danno aceto. Chissà con quali sentimenti: per lenire i suoi dolori o per acutizzarli?...

  Anche noi spesso diamo aceto a Gesù, gli diamo il fiele della nostra indifferenza e della nostra incorreggibile mediocrità. Vorremmo narcotizzare anche Dio, dopo aver narcotizzato noi stessi, magari convincendoci che possa cambiare il suo giudizio riguardo al nostro peccato. Che illusione! Il pensiero di Dio è pensiero perfetto, non muta, perché Lui non è suscettibile di cambiamenti come noi. Noi entriamo nella consapevolezza gradualmente, man mano che l'esperienza ci rende avvertiti, o comunque man mano che conosciamo meglio la Parola di Dio.

  Ma nonostante le nostre ambiguità, Dio aspetta con pazienza i nostri tempi. Attende con amore che ci arrendiamo all'Amore.

  «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo !», dicono i suoi nemici. Non c'è da aspettare per vedere se Dio lo salva, dobbiamo vedere se noi vogliamo salvarci. Il Padre non salverà Gesù dalla morte perché vuole salvare noi. Ed è proprio quel sacrificio, vissuto nell'amore fino alle estreme conseguenze, che ci salva. Quindi Gesù rimane in croce per noi.

  Poi il grande grido, che mette in ginocchio il Centurione e lo fa esclamare: «Davvero costui era Figlio di Dio!». Quale dissanguato ha la forza di gridare? Trema la terra a quel grido, se non tremano i cuori, si spezzano le rocce se non si spezzano i cuori nel pentimento, si aprono i sepolcri se non si aprono i cuori: i defunti rimproverano i crocifissori.

  Io cosa voglio fare? Come preparo i miei figli ad accogliere la salvezza?

 

 

 

 

 

•  Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra.

•  Signore, è sempre buio quando Tu non illumini con la tua luce il mondo, e i nostri cuori. E' il buio del male, che nessuna luce terrena può fugare. Non permettere, Signore, che la mia anima e quella dei miei cari viva questi spaventosi momenti di buio.

 

•  Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: « Elì, Elì, lemà sabactàni ?», che significa: « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato ?».

•  Gesù buono, non Tu sei stato abbandonato dal Padre, ma io, che mi sono allontanato da Lui e ho rifiutato il suo amore. Tu stai al mio posto e invochi il Padre per me che non mi accorgo del male che mi faccio, stando lontano dalla casa paterna e in quanti rischi e pericoli mi caccio. Signore buono, donami la sapienza del cuore, perché non mi allontani mai più dal Padre celeste.

 

•  Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto , la fissò su una canna e così gli dava da bere .

•  Non stai chiamando Elia ma il Padre tuo e non vaneggi per il tormento che vivi, ma preghi e m'insegni a pregare nell'ora suprema della vita, quando non resta altro che Dio e l'anima; tutte le altre cose perdono ogni valore. E' l'ora della verità e le illusioni dileguano come le immagini riflesse nelle bolle di sapone.

 

•  Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!».

•  No, non verrà certo Elia a salvarti, ma il Padre tuo ha udito la tua voce e correrà certo in tuo aiuto, non appena Tu avrai compiuto il più grande atto d'amore per l'uomo peccatore e blasfemo. Potevi amarci di più, Signore santo, che noi abbiamo martirizzato col peccato?

 

•  E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

•  Ora davvero è l'ora delle tenebre. Neanche più la tua voce si leva al cielo per implorar misericordia. L'umanità ha fatto il suo Cadavere e trema. Ma ai piedi della Croce c'è Maria, pronta ad accogliere le spoglie mortali del Figlio, per offrirle in una preghiera di intercessione per tutti noi, figli suoi infelici, che non sappiamo quello che facciamo e abbiamo bisogno di misericordia. Madre santa, rispondi al grido di tuo Figlio con il tuo Amen e insegnaci a dire il nostro Amen.

 

•  Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

•  Ora è la terra che si raccapriccia, è la terra che grida la sua ira furibonda contro l'uomo deicida e ribelle. E noi tremiamo quando ci trema la terra sotto i piedi, che ci dimostra la nostra piccolezza e la nostra stoltezza. Capissimo almeno la lezione e imparassimo a batterci il petto, abbassando la nostra mente superba e umiliando il nostro cuore perverso!

 

•  Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

•  Sì, eri e sei il Figlio di Dio e noi ti adoriamo, ti ringraziamo, ci prostriamo davanti a Te pentiti e umiliati. Perdonaci, Signore.

 

•  C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo . ( Mt 27:45-56)

•  Accanto a queste pie donne, purificati dal tuo Sangue, vogliamo metterci anche noi, piccola presenza d'amore davanti alla tua Croce, segno di speranza per l'umanità. Accoglici, Signore.

 

 

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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