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GIUGNO 2006

     

 

GESU' DAVANTI AL SINEDRIO (Mt 26,57-68)

Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione.

I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni». Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».

«Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico:

d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo

seduto alla destra di Dio,

e venire sulle nubi del cielo ».

Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?».

  Ma è mai possibile che il Signore del cielo e della terra debba essere giudicato da uomini pieni di malizia, di gelosia e di odio? Eppure Gesù lo fa e si sottopone al loro giudizio di condanna, comprato pagando falsi testimoni.

  Anche oggi i prepotenti di turno accusano e condannano senza scrupolo gli innocenti, per raggiungere i loro loschi traguardi di potere. E il Martire divino deve riparare e prendere sul suo conto anche i loro sporchi affari.

  Quanto siamo costati al Signore!

  Quando poi a complottare sono persone preposte al servizio spirituale dei fratelli, la colpa è aggravata dallo scandalo.

  Purtroppo anche oggi, nella Chiesa, c'è qualche “Giuda” che per trenta denari sporchi di passioni non gestite, aggrava il peso di Gesù!

  Non condanniamo, nessuno di noi è in grado di farlo, perché nessuno di noi è in grado di sondare il mistero dell'uomo, per capire dove radica la sua povertà, né siamo capaci di sondare l'abisso insondabile della Misericordia di Dio, per poter emettere un giudizio. Speriamo solo che Gesù, che ha riparato con la sua ingiusta condanna, le tante condanne ingiuste delle sue creature e anche le condanne giuste a loro carico, perdoni, dimentichi e non tenga in conto le nostre scelleratezze, soprattutto ci perdoni le condanne, le maledizioni e i giudizi negativi che si fanno all'interno delle famiglie, proprio dove si dovrebbe celebrare l'amore e dovrebbe aver casa la benedizione. Gesù è stato condannato anche per riparare queste condanne familiari che sanno di tradimento come la sua. I genitori sono chiamati a benedire e non a maledire, i coniugi sono chiamati a benedirsi a vicenda, a perdonarsi i reciproci torti, a vivere l'amore maturo, che è intriso di sofferenza vissuta per amore e non rinfacciata. Anche in famiglia ci possono essere farisei ipocriti, che cercano pretesti per esasperare il coniuge e poterlo condannare. Comportiamoci come si è comportato Gesù e sicuramente faremo la cosa più perfetta.

 

 

 

 

 

 

•  Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani.

•  Gesù, ma è mai possibile che ti lasci trascinare da questa banda di facinorosi che non riflettono su ciò che stanno facendo, quasi fossi un cencio vecchio, un corpo senza vita, Tu il Signore della vita? Ma lo so, Tu pensi a me quando mi lascio trascinare dalle passioni disordinate e la tua umiliazione la offri al Padre per riparare la mia mancanza di dignità!

•  Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione.

•  Pietro, stai rischiando, tu non conosci ancora la tua debolezza, quello non è il tuo posto, il tuo posto è accanto a Maria, solo Lei potrebbe trattenerti sulla via della fedeltà! La curiosità non è una buona alleata della virtù. Anch'io sono caduto come te, Pietro, quando ho sottovalutato il pericolo. Ora, ravveduto, intercedi per tutti noi, Pietro santo.

•  I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni.

•  Come è facile anche oggi trovare falsi testimoni, gente che, pur di compiacere il prepotente di turno, per quattro sporche monete, testimonia il falso! Tu, Gesù, subendo questa umiliazione, hai riparato anche a questa nostra meschinità. Perdonaci, Gesù, e salvaci!

•  Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni». Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».

•  Il tempio santo del tuo corpo, il luogo santo dove la divinità si è unita all'umanità per redimerla è vero che Tu lo ricostruirai in tre giorni. Ma questa non è un'accusa di menzogna, questa è la verità e Tu, in nome del Dio vivente la proclami davanti al sommo sacerdote. Ma proprio per questa verità, susciti lo scandalo di questo povero uomo, chiuso alla rivelazione di Dio. Non basta la luce per vedere, bisogna avere anche gli occhi limpidi e gli occhi limpidi non li aveva il sommo sacerdote e non li abbiamo neanche noi, quando condanniamo chi ci dice verità scomode. Pulisci, Signore, i nostri occhi, perché possiamo vedere la verità.

•  «Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo ».

•  Signore, quando Tu verrai sulle nubi del cielo, fa' che i miei occhi sappiano vederti nello splendore della tua divinità, e con me ci siano tutti i miei cari a lodarti e benedirti. Aumenta, Signore, la mia fede e la fede dei miei cari.

•  Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?».

E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?».

•  E' l'epilogo della viltà, della disonestà, della crudeltà, dell'asservimento dell'uomo a satana. Signore, piuttosto la morte mia e dei miei cari, che un simile comportamento. La morte ci separa in terra, il peccato ci separa per l'eternità. Non lo permettere, Signore!

 
 

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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