UN ALLARME PER  LO SPORT
              Gabriele Soliani (sessuologo)
               
                
               
              Lo sport, quello  pulito, appassiona molte persone ed è entrato a far parte della società non  solo come svago sano ma come disciplina e competizione. Il calcio fa spesso da  “padrone” ma una sola viene definita “la regina dello sport”: l’atletica  leggera. Con le sue molteplici gare maschili e femminili, i record stabiliti,  la partecipazione delle varie nazioni, non invecchia mai. Sembra assurdo ma  oggi affermare che c’è un maschile e un femminile si rischia l’etichetta di  “odiatore” del transessualismo.
              Infatti il Wall  Street Journal, giornale che si definisce indipendente, lancia un allarme per  lo sport. Uno dei 17 ordini esecutivi firmati dal presidente Biden durante il  suo primo giorno nello Studio ovale riguarda i diritti Lgbt e soprattutto il  diritto degli uomini trans a competere nelle gare sportive ufficiali femminili.  D’ora in poi ogni scuola che riceve finanziamenti federali, e praticamente ogni  scuola superiore americana  pubblica,  deve accettare nelle competizioni femminili «i maschi biologici che si  identificano come femmine». Altrimenti, scrive il Wall Street Journal, «sarà  oggetto di sanzioni».
              Secondo Linda  Blade, allenatrice di campioni olimpici dell’atletica leggera, «sarà la morte  dello sport femminile, di una competizione equa e di molti passi avanti fatti  nel campo dei diritti delle donne». In tutti gli stati americani potrebbe  accadere ciò che avviene in Connecticut dal 2017, dove due velocisti maschili  che si identificano come ragazze dal 2017 vincono tutte le gare di corsa,  stabilendo record irraggiungibili dalle coetanee, alle quali impediscono di  avanzare nei tornei nazionali, distruggendo di fatto la pratica di questo sport  al femminile nello Stato.
              La più grande  velocista al mondo, Allyson Felix, l’atleta più vincente in assoluto ai  campionati mondiali che può vantare più medaglie d’oro di Usain Bolt, ha fatto  registrare nei 400 metri il record personale di 49,26 secondi. In base ai dati  del 2018 circa 300 ragazzi delle superiori solo negli Stati Uniti sono in grado  di batterla. «Ammettere nelle competizioni femminili maschi biologici significa  semplicemente che le donne non potranno più vincere». L’ideologia Lgbt,  sconfessata platealmente anni fa dal cosiddetto “paradosso norvegese”, porta  solo confusione. Le femministe … dovrebbero farsi sentire e rispettare.  Femministe dalla schiena dritta cercansi.