IL DELIRIO GENETICO  Figli su misura e simil famosi (Ricerca a cura di Barbara)
               
              Dagli Usa i  figli sosia capaci di rendere “inutili” i genitori. 
              di Gianfranco Amato
              IL SUSSIDIARIO.NET    8  novembre 2010 
                          La California Cryobank,  Inc. è una delle più prestigiose e famose banche del seme a livello mondiale.  Opera nel settore da più di trent’anni e si vanta di essere azienda  leader del baby design. Ai clienti offre un’incredibile gamma di  possibilità. Sono ben nove, ad esempio, le diverse tonalità cromatiche dei  capelli in catalogo per i nascituri (neri, biondi, castani, biondi scuri,  castani scuri, castani chiari, rossi, rossi scuri, rossi fragola), capelli che  possono essere ricci, lisci od ondulati, mentre arrivano a sei i differenti  colori degli occhi (nero, azzurro, marrone, verde, grigio, verde scuro). Si  possono scegliere fino a dodici tipologie di razze, mentre per la carnagione le  opzioni arrivano a cinque, e nove sono i gruppi sanguigni messi a disposizione.  Trenta sono le aree di professione dei potenziali donatori (dall’agricoltura al  trasporto, in rigoroso ordine alfabetico) e ben sette i differenti livelli di  istruzione, mentre centotre sono le nazionalità di provenienza del seme.
                          Colpisce il fatto che tra le  varie offerte vi sia pure l’opzione religiosa, come se la fede fosse  connessa al Dna. Nel delirio genetico, infatti, la California Cryobank  concede l’alternativa di ben dieci religioni, dimenticando che la fede può  nascere solo da un’educazione o dalla grazia di un incontro e non ha nulla a  che vedere con l’acido desossiribonucleico.
                          Scott Brown, Communications Director  della California Cryobank si vanta di precisare che l’azienda «offre un servizio sociale e democratico a donne single e coppie gay, che rappresentano  il sessanta per cento della clientela», e «a coniugi sterili che possono  coronare il sogno di avere un figlio simile al poster che avevano appeso da  ragazzi in camera da letto».
                          Ebbene, proprio la California Cryobank,  Inc. è tornata ancora una volta alla ribalta delle cronache per l’iniziativa  denominata CCB Donor Look-a-Likes™. Si tratta della possibilità concessa alle mamme che leggono i rotocalchi rosa, che amano il cinema e la televisione,  o ai padri appassionati di sport, di poter scegliere il seme da  donatori somiglianti a celebrità. La California Cryobank  sul punto è chiara: «si può scegliere tra attori, atleti, musicisti, o chiunque  altro sia abbastanza famoso da essere finito sul web».
                          La lista è lunghissima (più di 600  nomi che vanno dall’attore canadese Aaron J. Buckley a quello taiwanese Zheng  Yuan Chang) e non è ancorata a particolari canoni estetici, visto che vi si  possono trovare anche personaggi come Bill Gates. Sebbene si tratti più che  altro di un’illusione, priva di fondamento scientifico, l’iniziativa ha avuto  un successo insperato e il numero delle mamme che desiderano un figlio sosia di  Tom Cruise e George Clooney cresce a livello esponenziale.
                          C’è, però, qualcosa di patologico in  una cultura che tende all’omologazione persino nei tratti somatici. Una società  in cui tutti si assomigliano secondo criteri e parametri predeterminati, è  qualcosa che fa venire i brividi, e più che ricordare le farneticazioni  eugenetiche naziste del Neue Mensch, richiama le profezie distopiche di Aldous  Huxley. Sembra l’avveramento del New Brave World, romanzo del 1932, nel quale  si preconizzava la produzione in serie applicata anche alla riproduzione umana,  attraverso la fecondazione artificiale.
                          Fortunatamente, per ora, la scienza  non è ancora giunta al livello delle aberrazioni genetiche huxleyane, e la  clonazione ai fini riproduttivi è ancora vietata in tutto il mondo, per cui la CCB Donor Look-a-Likes™  si riduce, in realtà, a poco più che un’esagerazione pubblicitaria.
                          Per una volta tanto possiamo essere  d’accordo con il laicissimo, e quindi insospettabile, Los Angeles Times, che,  dopo aver bollato l’iniziativa della California Cryobank come «incredibilmente  stupida», ha aggiunto: «Se qualcuno desidera un figlio che assomigli a una  celebrità, forse non è ancora davvero pronto per essere un genitore». Non si  può dargli torto.
                
              Figli perduti
               
              In Italia sono SENZA FIGLI: 
              il 33, 1% delle coppie sposate 
              il 54, 2%  delle coppie conviventi 
              Unioni stabili, uguale più figli 
              
                            In Italia solo il 33,  1% delle coppie sposate è senza figli, ma il dato sale al 54, 2% per i  conviventi. L'orientamento alla procreazione è dunque molto superiore tra chi  si lega con le nozze
                di Tommaso Scandroglio Tratto da Avvenire dell'11 novembre 2010
              Dalla seconda Conferenza nazionale sulla famiglia è venuto un messaggio  limpido: la famiglia fondata sul matrimonio deve essere aiutata anche sul piano  economico. Perché lo Stato deve avere tale predilezione per questa  specialissima comunità di persone e non per esempio per le coppie di fatto? Per  molti motivi. L’ordinamento giuridico preferisce le relazioni stabili e  durature come il matrimonio piuttosto che le relazioni temporanee e incerte  basate solo sull’affetto (Corte Cost. sentenza 352/2000; ordinanza 491/2000).  Infatti il divorzio è previsto come eccezione, non come regola.
              I conviventi o si lasceranno oppure si sposeranno: un legame interinale  dunque. Inoltre nella convivenza non c’è volontà di assumere le  responsabilità proprie del matrimonio: si sta insieme solo per un legame  sentimentale (Corte Cost. sentenza n. 8 del 1996) e non c’è progetto di vita  (Indagine Cisf 2005).
              Invece il matrimonio per sua natura è un legame più stabile perché il  vincolo giuridico, espresso nei doveri presenti nel Codice Civile, rafforza il  legame; perché è più difficile mandare gambe all’aria un matrimonio che una coppia  di fatto; perché il diverso atteggiamento dei coniugi, vincolati in un progetto  di vita definitivo, rafforza l’impegno reciproco; e infine perché la  ritualizzazione di un impegno e la manifesta assunzione di responsabilità nei  confronti della società (per es. la cerimonia nuziale) accrescono la capacità  di rispettarlo.
              Inoltre è il matrimonio il luogo migliore per far crescere i figli ed è  l’ambiente ideale per comunicare loro i valori civili così utili quando  diventeranno cittadini adulti. Sono infatti le coppie sposate che generano più  figli rispetto a quelle non sposate: secondo i dati dell’Organization for  economic co-operation and development (Oecd) in Italia solo il 33, 1% delle  coppie sposate sono senza figli, la percentuale sale invece al 54, 2% per le  coppie conviventi. Tutto ciò ci porta a dire che è ingiusto assegnare  facilitazioni alle coppie di fatto, senza poi contare che se così fosse si  sottrarrebbero risorse economiche preziose alle famiglie formate da coppie  sposate.
              Si accennava prima che ricchezza di una nazione sono i figli. Si sa che  in Italia questa ricchezza si è ridotta ad un tesoretto: solo 1, 4 figli per  coppia. È questione di soldi? No. Prova ne è che le donne  extracomunitarie con reddito e tasso di occupazione sicuramente più bassi  procreano di più (2, 3 figli). Prova ne è che alcuni studi compiuti dal  ricercatore Adriaan Kalwij e dal centro scientifico Max-Planck-Institut für  demografische forschung dimostrano che gli incentivi economici a far figli  hanno una resa bassissima.
              Dove sta il problema? Sostanzialmente in due aspetti. Il primo è  culturale. 
                Icek Ajzen della University of Massachusetts ha elaborato un’interessante  teoria chiamata del Planned behavior: le intenzioni, i pensieri etc. plasmano i  comportamenti. Se incominciassimo dunque a educare i nostri ragazzi a pensare  che i figli sono una risorsa e non un segno meno sul conto corrente allora li  staremmo già preparando a diventare mamme e papà di domani. I figli più che dal  portafoglio nascono dalla speranza. Il secondo duplice motivo del crollo  demografico è dato dall’aborto (130mila bambini che mancano all’appello ogni  anno) e dalla sterilità causata anche dalla contraccezione: chi ha fatto  uso di metodi contraccettivi ha poi molta più difficoltà ad avere figli.  Infatti come confermato dal dottor Renzo Puccetti, membro della European  medical association, in media il numero di figli che viene alla luce è poco  più della metà dei figli desiderati. Risultato? Si ricorre alla provetta  magica. E il cerchio si chiude.