UNO STRANO INCONTRO .  . . .  Gesù eri Tu ?        
                                                                                          New  York   19 settembre 2008
               
                          Quel  giorno eravamo liberi da impegni con i gruppi. Così, per passare la giornata,  decidemmo di recarci a Manhattan per cercare uno proiettore che serviva a suor  Rifugio e arrivare nel quartiere della “Little Italy”, dove era in corso la  settimana di festeggiamenti in onore di San Gennaro.
                          Ci  ritrovammo nella confusione festosa tra bancarelle e tricolore in tutte le  misure e fogge, profumo di cucina italiana e inviti dei camerieri ad  accomodarci per il pranzo, ma noi eravamo diretti verso la chiesa dove si  festeggiava il santo e che avevamo visitato l’anno precedente. Siamo entrati  nella chiesa tutta luminosa, splendidamente addobbata e ricca di fiori, la  statua a grandezza naturale del santo, coperta di  nastri su cui erano appuntati i dollari  offerti dai devoti (è questa una usanza dei nostri connazionali), ma  stranamente quasi deserta. C’era un giovane uomo da una parte della navata, e  tre/quattro persone nell’altra.
                          Siamo  andati a sederci dietro il giovane uomo che aveva, a dire il vero, un  atteggiamento inquieto, un poco agitato.       Eravamo tranquillamente assorti in  silenzio nei nostri pensieri/preghiere mentre il giovane si muoveva  continuamente, scoordinato, si inginocchiava, si rimetteva seduto si  riabbassava mentre parlava in modo incomprensibile …   cominciavo a temere di aver preso la  direzione più sbagliata infilandomi in quel banco.  
                          Cosa aveva quell’uomo? Stava male?
                          Ad  un tratto guarda suor Rifugio, seduta tra me e Sergio, si rigira verso  l’altare, poi si volge di nuovo e indirizzando le mani giunte verso di lei  comincia a parlare concitatamente …poi si volge verso l’altare con le mani  giunte alzate e continua a parlare …per volgersi di nuovo  verso di noi e parlare parlare … ma non  capivamo cosa diceva. Gli diciamo “ Non capiamo, stai male ? We  are Italian, we dont  understand you  ”
                           E  lui  ” Maman, maman , love , love !”  ci guardiamo chiedendoci cosa abbia. Vuole  amore, concludiamo. 
              Forse ha difficoltà in famiglia, con i genitori, o forse li  ha lontani e soffre la solitudine, ma cosa dice?
                          “Hai una famiglia, mamma , papà?”
                           E lui ripete ”love, love” toccandosi il cuore,  si inginocchia di nuovo: sembra implorare gridando rivolto verso l’altare, poi  si rivolge a noi chiedendo aiuto e facendo capire che gli manca l’amore, chiede  amore ma non ce l’ha! E si butta sul banco sconfortato abbandonandosi con la  testa sul braccio.
                           Noi cominciamo a sentirci a disagio perché la  situazione è imbarazzante, non sappiamo che fare ed anche perché il suo modo  concitato fa volgere verso di noi le persone che entrano ed escono dalla  chiesa, ma nessuno si avvicina per chiedere se serve aiuto.
                          Proviamo a chiedergli se parla  italiano, no. Spagnolo? Un poco. Meno male così suor Rifugio comincia a  parlargli e lui dice ancora che chiede amore, lo ha chiesto ma non lo trova e  scuote la testa nel dirlo.
                          Rifugio  dice di chiederlo a Gesù che gli faccia incontrare l’amore di una ragazza, e  lui quasi gridando agitato risponde che no, non lo trova, non è ascoltato! E si  butta di nuovo in ginocchio parlando ad alta voce rivolto verso l’altare con le  braccia protese e giunte.
                          Noi ci diciamo che sta male, forse ha fatto  uso di droghe, oppure ha bevuto. Che facciamo? Sta brutto mollarlo così e  andarsene, chiede aiuto e noi possiamo dargliene poco!
                          Io mi sento strana, mi chiedo “E’  Gesù?  Ma no, è un ragazzo che soffre e  cerca amore: tu sforzati di vedere Gesù in lui e non aver paura”. Il suo  aspetto fisico in un certo senso mi tranquillizzava: alto e magro, occhi  chiari, aveva un bel volto incorniciato da capelli castano chiari un po’  ondulati e lunghi quasi alle spalle, vestiva una camicia nera a righine con i primi  bottoni slacciati, avrà avuto circa trent’anni ed era tutto sommato una persona  dall’aspetto gradevole.
                          Rifugio continua a parlargli cercando  di calmarlo, dicendogli che chiederà a Gesù di fargli incontrare l’amore. Ma  lui quasi gridando risponde “E’ morto, Jesus è morto, Jesus è morto!” e Rifugio  “si è morto per salvare noi”. Mi   avvicino e gli dico “E’ morto ma è risorto, è risorto ed è vivo. E’  vivo! È vivo nel tuo cuore, nel mio, Gesù è vivo!”
                           poi comincio a cercare nella borsetta una  immagine: è  quella di “Gesù confido in  Te“; la prendo, gliela mostro continuando a dire ”Eccolo, vedi è risorto, è  vivo, è vivo  e ti ama”
                          Anche  Sergio cerca di dialogare con lui, di tranquillizzarlo, gli risponde che è  ucraino, e cerca amore.
                          Intanto Sergio ha tirato fuori una  immagine del nostro Gesù Misericordioso e gliela appoggia su una spalla con la  mano. Non succede nulla, ci guardiamo per dirci che non c’è  ”quell’altro” e siamo più tranquilli.
                          Anche  Rifugio cerca nella sua borsa ed estrae una medaglia della Madonna: prima lui  sembra non volerla, quando cerco di appuntarla con una spilla sulla camicia.  Poi ringrazia e fa capire che la vuole sul petto, infilata in un cordino che  porta legato al collo. Mi fa cenno di scioglierlo, quasi si strozza nel tirarselo  sperando si slacci. Lo slaccio, infilo la medaglietta e cerco di  riannodarglielo al collo ma non ci riesco perché è troppo corto. Prende a  tirarsi un uguale laccetto che ha al polso facendomi capire che posso usare  quello per allungarlo. Slaccio anche quello, lo unisco al laccio precedente e  finalmente girato intorno al collo riesco a fare il nodo e sistemare la  medaglietta. Subito sorride e incrociando le mani sulla medaglia dice ”Maman,  maman” e ci ringrazia accarezzandoci le mani e inchinando la testa nel gesto di  ringraziare.
                          Gli accarezzo il braccio poggiato sullo  schienale del suo sedile mentre è rivolto verso di noi e provo una gran pena  per la sua sofferenza.  Dobbiamo  andarcene, sembra essersi calmato, lo salutiamo benedicendolo sul capo e ci  allontaniamo quasi in punta di piedi.    Sulla  soglia della chiesa mi giro a guardarlo ancora, sta abbandonato sul sedile,  scomposto, come senza forze. Povero figlio ! penso e mi allontano turbata…….
                     
                          Mi sono  ricordata di questo incontro parlandone con un’amica e mentre lo raccontavo,  avevo i brividi sul corpo. Un sacerdote domenica, durante l’omelia, ha detto  che incontriamo tutti i momenti il Signore ma difficilmente lo riconosciamo.  Quando incrociamo un’altra persona incontriamo Dio, perché Lui ha detto che  siamo a Sua Immagine e somiglianza. Ma noi ci pensiamo mai a questo? Se lo  tenessimo presente, se avessimo questa consapevolezza come cambierebbe il  nostro atteggiamento? Scoppierebbe la pace e dilagherebbe l’amore in una gara  senza fine a chi ama di più ! !
                          Quel  giorno noi chi abbiamo incontrato? 
                          Quel  giovane che CHIEDEVA AMORE poteva essere GESU’ ? ? ? ? ? ? ?
                          Gesù che  da duemila anni chiede ad ogni creatura amore, solo amore verso Dio e l’uno  verso l’altro. Quando diceva: GESU’ E’ MORTO !!   voleva dirci che è morto nei nostri cuori perché non lo accogliamo? Gesù  si è definito il ”Mendicante d’amore”, come colui che  bussa alla porta del ns. cuore e aspetta che  noi togliamo il chiavistello e apriamo   per farlo entrare.  
                          Sono  rimasta molto colpita dal messaggio del 25 Agosto 2008 : la Madonna a  Medjugorje così ha detto:
               
              Cari figli, anche  oggi vi invito alla conversione personale. Siate voi a convertirvi e con la
              vostra vita a  testimoniare, amare, perdonare  e portare  la gioia del Risorto in questo mondo  
              in cui Mio Figlio è  morto e in cui gli uomini non sentono il bisogno di cercarlo  
              e di scoprirlo nella  propria vita.
              Adoratelo e che la  vostra speranza sia speranza per quei cuori che non hanno Gesù.
              Grazie per aver  risposto alla mia chiamata. 
               
                          La  Madonna, certamente, sa quel che dice e se dice: ”in questo mondo in cui Mio  Figlio è morto” c’è da crederci e interrogarsi seriamente guardando in noi  stessi e nella realtà che ci circonda in tutti gli ambiti e a tutti i livelli,  nessuno escluso! E se Gesù è morto, chi ha preso il Suo posto …? Penso che sia  stata una straordinaria coincidenza quanto accadutoci. Potrebbe essere un  invito a riflettere ?!
               
                           E per finire questo dialogare con voi, ecco  cosa risponde Gesù in un messaggio privato del 15/10/08 :
              “……Sappiate  figli miei dove Io mi nascondo: Io sono sempre nei deboli e negli indifesi, nei  bimbi, nelle madri disperate, negli anziani abbandonati, negli orfani e nella  vedova. Sono nell’uomo sporco sul ciglio della strada, nell’abbandonato, nel  malato, negli occhi di chi ha paura, nei disabili, nei piccoli, nei puri.
                          Io sono nel tuo coniuge, anche se  peccatore. Io sono in chi voi non pensate che Io viva, ma mi manifesto ancor di  più nell’immagine di coloro che soffrono a causa delle ingiustizie della vita.  Quando vedete uno di questi piccoli, ascoltate, Io vi parlo, accarezzatelo,  donate amore: lo farete a Me!
                          Amate in Me, è l’unico modo per voi  per sentirmi, è l’unico modo per voi figli: amatemi.
                           Poi, quando il Regno sarà vostro, mi vedrete  in tutto lo splendore della Luce e lì Io vi assorbirò nell’amore; ecco perché  ho donato a voi una sola unica legge. Amami sopra ogni cosa nel tuo fratello ed  Io amerò te, ti accarezzerò e potrai sentirmi perché Io vivo in te con il Padre  nello Spirito Santo.
                          Il tuo Gesù che ti ama e che implora  “amore” per l’umanità, affinché giunga al Padre infinitamente buono che vi ama  e vi perdona ogni giorno attraverso il Mio Prezioso Cuore. 
                          Ecco figli cosa dovete donare per  essere sempre di più perfetti nell’amore: chiedete questo a chi amate:                    Gesù”