INDIA e SVEZIA - Negazione della sessualità
              1) Svezia, l'asilo dei bambini senza sesso (Ricerca a cura di Barbara) 
               
              Si chiama Egalia e i piccoli vengono apostrofati tutti con il pronome  neutro «hen» usato nei circoli femministi 
              MILANO - Accanto alla cucinetta e alle verdure finte, ci sono i  mattoncini Lego e gli aeroplani, e tra le bambole – rigorosamente nere -  spuntano robot e il modellino di un treno giapponese. Niente adesivi colorati  azzurri e rosa e fiocchetti sui grembiulini, e il divieto assoluto per maestre  e inservienti di appellarsi ai bimbi usando il pronome «lei» o «lui». Ecco le  regole dell'asilo Egalia, dove tutti i piccoli sono uguali e dove si impara a  non discriminare interessi e diritti partendo dal sesso del singolo individuo. 
              UNA SCUOLA PER POCHI – Aperto dallo scorso anno, vanta una lista  d'attesa lunghissi-ma: ha solo 33 posti, troppo pochi rispetto alle richieste  della zona, il distretto di Sodermalm, isoletta densamente popolata poco a sud  del centro di Stoccolma, Svezia. E vanta anche – raccontano orgogliose le  maestre - un numero molto basso di defezioni: nonostante il programma  pedagogico sia rigido, solo un bimbo si è ritirato nel corso del primo anno di  attività. 
              IL PROGETTO PEDAGOGICO – Alla base del progetto di Egalia sta la lotta  alla discriminazione sessuale. I bimbi, tutti da 1 a 6 anni, non vengono  chiamati a seconda del loro sesso ma sono appellati indistintamente con il nome  «friend», amico/a, e per dire «lui» o «lei» viene usato il pronome neutro  svedese «hen», inesistente nel vocabolario svedese ma usato nei circuiti  femministi ed omosessuali. I giochi e i libri sono mischiati, nella tipologia e  nei colori, senza creare aree spiccatamente femminili separate da zone  maschili. Un esperto di differenze di genere segue gli iscritti ed istruisce le  maestre, tutto all'insegna della totale parità. «La società si aspetta che le  bambine siano femminili, dolci e carine e che i bambini siano rudi, forti e  impavidi. Egalia dà invece a tutti la meravigliosa opportunità di essere quel  che vogliono», dichiara una delle insegnanti. Oltre a insegnare a non  discriminare i generi, nell'asilo Egalia si gioca con bambole di colore e si  leggono libri che raccontano anche storie diverse, come l'amore tra due giraffe  maschi. E in libreria non compaiono i classici come Cenerentola e Biancaneve,  così ricchi di stereotipi sulla figura femminile. 
              LE CRITICHE – Ma non tutti apprezzano il progetto pedagogico, e molti  si chiedono se davvero tali accorgimenti servano a sradicare le credenze  sessiste nei più piccoli, o se non finiscano semmai per confondere  ulteriormente la socialità dei bimbi tutta in divenire. La lotta alla  discriminazione e alla parità tra i sessi, cavallo di battaglia della Svezia,  ha portato a un'esagerazione e a una sorta di «follia di genere», sostengono  alcuni opinionisti. Mentre altri mettono in guardia: impedire ai maschi di  trasformare un bastoncino in una spada e di urlare facendo la lotta potrebbe  sortire l'effetto contrario.
              Eva Perasso 
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              Le bambine  costrette a cambiare sesso Donato De Sena  YOUniversal 7 giugno 2011
               
                          In  India preferiscono i figli maschi. E i genitori ricchi sottopongono le femmine  ad interventi di genitoplastica.
                          Sono numerose le bambine indiane  costrette a cambiare sesso da genitori desiderosi di un figlio maschio. A  rivelarlo è un rapporto dell’autorevole giornale Hindustan Times, che bolla  come “scioccante” e “senza precedenti” la tendenza che si materializza negli  ultimi tempi negli ospedali e cliniche di Indore, città dell’India centrale,  nello stato del Madhya Pradesh, e di cui sono vittima bambini da 1 ai 5 anni. I  chirurghi di Indore sono stati contattati per la “conversione” di centinaia di  ragazze, successivamente imbottite di farmaci ormonali. “Il processo utilizzato  per ‘ricavare’ un figlio maschio da una femmina è conosciuto come  genitoplastica”.
              LA CAPITALE DELLA GENITOPLASTICA – Nella società indiana assume un  valore importante la nascita di un figlio maschio ed erede. Le femmine sono  spesso viste come un fardello costoso. Per questo i test per la determinazione  del sesso durante la gravidanza sono illegali per impedire l’aborto di feti  femminili. In alcuni stati il rapporto tra donne e uomini è sceso a 7 a 10. Secondo quanto riportato  dal Mail Online, i genitori ricchi da Delhi e Mumbai si recano ad Indore,  capitale degli interventi di genitoplastica. Il costo dell’intervento  chirurgico per correggere le figlie è relativamente basso. Costa 2mila euro.
               LE PROTESTE - La notizia dell’abuso della pratica negli ultimi  giorni ha fatto il giro del web ed è stata duramente condannata dagli utenti  dei social network. Ha scritto ad esempio l’attivista femminista Taslima  Nasreen: “Shocking! Non solo le persone uccidono i feti femminili, ora le  ragazze vengono trasformate in maschi attraverso la genitoplastica”.  “Dovrebbero andare in prigione i medici che la praticano”, ha denunciato. La  Commissione nazionale per la protezione dei diritti del bambino si è messa in  moto chiedendo al governo del Madhya Pradesh di indagare medici ed ospedali  citati nell’inchiesta dell’Hindustan Times.
              LA DIFESA – L’intervento nell’occhio del ciclone consiste nella  ‘costruzione’ di un pene con i tessuti dell’organo femminile e di una cura di  ormoni maschili. I medici si difendono dalle accuse sostenendo di intervenire  solo su bambini i cui organi esterni non corrispondevano a quelli interni. Ma  non apportano prove a sostegno della validità delle loro affermazioni. “Quando  il bambino cresce può essere confuso circa il sesso al quale appartiene”, ha  detto Milind Joshi, un chirurgo pediatrico che segue la procedura in uno degli  ospedali incriminati. “Questa chirurgia – ha aggiunto – ferma il disordine del  bambino circa la determinazione del sesso e blocca i problemi psicologici”. I  genitori dei bambini operati sottoscrivono: “Mio figlio non sarà confuso sul  suo sesso in futuro e vivrà una vita normale, senza alcun ricordo  dell’intervento chirurgico”.
               PROBLEMI PSICOLOGICI – Un altro chirurgo pediatrico, Brijesh  Lahoti, sottolinea invece la facilità con la quale è possibile arrivare al  cambio di sesso dei propri figli: “In India non c’è alcun problema nello  svolgimento di questi interventi. Basta il consenso dei genitori e una  dichiarazione giurata. Si tratta di interventi chirurgici di ricostruzione con  i quali viene determinato il sesso del bambino in base ai suoi organi interni e  non solo sulla base degli organi esterni”. Il tutto in assenza di norme che  tutelino i diritti del bambino, di sensibilizzazione della gente sul tema e una  politica efficace. Per molti è l’operazione chirurgica a causare problemi  psicologici. “L’intervento chirurgico può avere effetti psicologici profondi a lungo  termine su un individuo, che potrebbe un giorno non accettare il sesso  assegnatogli dai genitori”, dice Suchitra Inamdar, consigliere di Mumbai.
               
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                  Guardando il cielo
               
              Nelle notti chiare, 
              il cielo scintillante di stelle,
              io cerco la più lucente, la più bella.
              Allora guardo te, luna,
               portatrice di sogni  immaginari,
              che col tuo fascino ci ha fatto provare 
              emozioni straordinarie.
              Peccato che l’uomo invadendoti,
              seguendo la tua scia,
              ha tolto a noi terrestri
              tutto l’incanto fatto di poesia.
                                                             Luciana  Capena