L’UMILTA’ E’ SCONOSCIUTA AL CORROTTO Dada
             
            
            I  due galli e l’aquila Favola 20
            Due galli si battevano per  questioni di...galline, e uno mise in fuga l'altro. 
              Il vinto andò a nascondersi tra i cespugli, mentre il vincitore, levatosi a  volo, si issava su un alto muro, cantando a squarciagola. Ma tosto un'aquila  gli piombò sopra e lo portò via. Così, quello che se ne stava nascosto  nell'ombra poté, da allora in poi, coprire tranquillamente le sue galline.
            
            Questa favola mostra che il Signore si oppone agli orgogliosi e  concede grazia agli umili.
            
            Il  venditore di statue Favola  2
                           Un  tale aveva scolpito un Ermes di legno, l’aveva portato in piazza e l’offriva in  vendita; ma nessuno si faceva avanti. Allora, per attirare qualche compratore  egli prese ad annunciare a gran voce che  vendeva un dio generoso, dispensatore di benefici e di guadagni. "Ehi,  galantuomo”, gli osservò uno dei presenti, “e perché lo vendi allora, invece di  approfittare tu dei suoi favori?”. “Il fatto si è”, rispose quello, “che io  avrei bisogno di un aiuto immediato e lui, i guadagni, è abituato a procurarli  con tutto suo comodo”.
            Ecco  una favola per certi uomini avidi e sfacciati che non hanno rispetto nemmeno  degli dei.
             
            * Nota: La morale è evidentemente stilata da un cristiano. Il corpus  delle favole esopiche ha subito successive redazioni fino ad epoca bizantina ed  accanto a favole antichissime sono state introdotte favole derivanti da  tradizioni tarde e di varia origine. Anche le “morali” hanno subito vari rimaneggiamenti. (Da . Esopo – Favole Fabbri editori)
             
                        Il  corrotto non ha amici, ha complici. Questi ultimi, che il fiuto del corrotto sa  trovare negli ambienti a lui abituali, cerca di renderli complici, per  soddisfare la propria scalata al successo. Sono i cosiddetti arrampicatori  sociali. Da questi personaggi le regole sociali, portatrici di giustizia e di  verità, vengono disattese, perché considerate un impedimento al conseguimento  del successo, e retaggio degli stolti. La persona onesta, umile e buona, diventa  esempio di dabbenaggine e spesso strumento da usare per raggiungere fama e  ricchezza. Leggi e regole sociali vengono disattese con arroganza travestita da  frivolezza. Abituati alla corruttela sono certi di farla franca; è il massimo  dell’arroganza. L’integrità di questi individui va decomponendosi, come la  carne di un cadavere.
             
            Vangelo di Luca 12, 13-21
                        Uno  della folla gli disse: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me  l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore  sopra di voi?». E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia,  perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». Disse  poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli  ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E  disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi  raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai  a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla  gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua  vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per  sé, e non arricchisce davanti a Dio».