REGALO DI NATALE
              
 
                          Nei  primi giorni di grande freddo c’era un vecchio che chiedeva l’elemosina, seduto  sugli scalini di un portone del quartiere. Io gli avevo dato qualcosa, ma quel  giorno aveva tanto freddo che non aveva la forza di stendere le mani  rattrappite, era vestito con una povera giacchetta e calzoni leggeri.
                          Io  mi diressi verso un negozio per delle compere, ma poi ripensai al vecchio,  tornai indietro e istintivamente mi tolsi i guanti di lana che portavo e glieli  diedi. Lui li indossò subito.
                          Più  tardi ripassai da quelle parti ma non c’era. Da allora non l’ho più visto.
                          Non  avevo altri guanti di lana; li avevo comperati l’anno prima e siccome era fine  stagione erano verdi, perché era l’unico paio rimasto.
                          Tempo  dopo misi ordine nel cassetto del comò e ricordo bene che c’era la busta dei  fulards e sotto c’erano i guanti di camoscio.
                          Il  giorno di Natale, alzando la busta per prendere una sciarpa, notai che sotto  c’erano i guanti di lana verdi, piegati.
                          Sono  rimasta incredula e sorpresa. Erano gli stessi guanti che avevo regalato al  povero.
                          Quando  l’ho detto ai miei figli mi hanno detto che era un altro paio, che non era  possibile. Eppure, proprio perché non avevo altri guanti di lana avevo chiesto  a mia figlia, come regalo di Natale un paio di guanti di lana neri!
                          Era  il giorno di Natale! Come non consideralo un regalo di Gesù?
                          Ho  voluto raccontare questo episodio che, per quanto piccolo, testimonia che anche  oggi succedono i miracoli. (I guanti puzzano di petrolio)
                                                                                                            A.M.  P.
              (Non voglio dire il mio nome per non sembrare ridicola,  ma per me è stata una cosa così bella che ho voluto raccontarla)
               
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              Salmo 129 (130) CANTO DI PENTIMENTO
               
                          Mio  Signore e mio Dio, non passa giorno che la mia supplica non giunga a Te; e nel  silenzio della notte, innalzo a Te la mia preghiera. Chi potrà farmi del male  se la mia vita appartiene a Te? “Se consideri le colpe, Signore…” Ti ho  promesso l’integrità del mio cuore e la saggezza dei miei pensieri, per essere  certa del tuo Amore, giacché la mia fede l’hai provata al crogiolo e piuttosto  che farti soffrire per le mie colpe, preferirei morire!
                          Io  spero nel mio Signore e attendo dall’alba al tramonto il Consolatore. Così  Israele attende il Signore, perché la sua misericordia è grande fino ai cieli e  la sua redenzione si spande su tutta la terra” Redimerà Israele da un confine  all’altro, per salvare da tutte le colpe, per la vita che non avrà mai fine.
                                                 Zali  Carolina
               
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              INTERCESSIONE PER CHIEDERE  LA  GRAZIA DI UN ANNO SANTO
               
              “Vieni Spirito Santo,  vieni per mezzo della potente intercessione 
              del Cuore Immacolato  di Maria, tua Sposa amatissima”