(Dagli scritti di Maria  Valtorta, ricerca a cura di Guglielmo)
               
              STATO DI BEATITUDINE DEI SANTI 10 agosto.
              Dice Gesù:  
              Sei andata molto  vicino al vero ma non lo hai perfettamente raggiunto. Coloro che sono meco in  Paradiso e che, per motivi imperscrutabili, hanno sulla terra vissuto un‘ora di  inferno, come tu la chiami, se ne ricordano, è vero. Ma non ne sentono l‘amaro,  non ne vedono il nero, non ne riceveranno più sussulti d‘orrore nel ricordarla.  Qui tutto è luce, dolcezza e pace. E nulla può annullarle, neppure il ricordo  dei più atroci strazi subiti. Ma il ricordo resta. Non fa più male, ma vive.  Esso è fomite ad una carità operante. Non dire mai più, mia piccola figlia, non  dire mai più: “Se posso essere altrove, non mi vorrò più ricordare d‘esser  vissuta. Neppure uno sguardo avrò più per questa terra dolorosa dove è tanto  dolore e tanto male”. Tu, ragionando così, ragioni umanamente. Questo non lo  devi fare. Io ti ho messa fuori dalla piccola cerchia meschina di ciò che è  umano. Ti ho già messa nell’infinita e gioiosa libertà del soprannaturale.  Spogliati con santa fretta e con ilare volontà da ogni residuo di umano. Sii  “figlia di Dio” in maniera totale. Esser figlia di Dio in maniera totale  vuol dire esserlo come lo si è in Cielo, ossia possedere un amore che supera  ogni ostacolo di ricordo amaro, anzi che dei ricordi amari fa pungolo  per maggiore carità.
              Vedi, figlia. Quando si è qui, nel mio  Paradiso, si possiede l’Amore, perché il Paradiso è il possesso eterno di Dio  che è Amore. Possedendo l’Amore perfetto, lo spirito subisce una metamorfosi di  perfezione che ne capovolge anche l’ultimo residuo di giustizia umana. Ha  sofferto sulla terra uno spirito? Appunto perché è conscio che sulla terra  si soffre, ha pietà della terra e si dà ad una carità operante per pietà della  terra. Ha sofferto sulla terra per causa degli uomini? Perché la terra, per  se stessa, è buona. Vi dà pane e lana, frutti e fuoco, non vi è nemica e  crudele come lo è l’uomo. Ma appunto perché sa che sulla terra sono gli  uomini quelli che fanno soffrire e che soffrono, ecco che lo spirito indiato sente  una santa volontà di agire a pro dei poveri fratelli in esilio. Tutti poveri.  Coloro che soffrono e, più, coloro che fanno soffrire, perché si procurano una  povertà eterna e un’eterna desolazione. I miei santi, dal seno beatifico  della contemplazione, non cessano un momento di operare per voi che siete  ancora raminghi nell’esilio, ed è una grande gioia per essi quando un  mio sorriso ordina loro di venire fra voi a beneficarvi e a ricondurvi al Bene.  Il Paradiso dei santi ha due facce. L’una guarda e si bea di Dio. L’altra è  volta verso i poveri fratelli e non cesserà, questa vigile e amorosa carità,  altro che quando l’ultimo uomo avrà finito di lottare sulla terra. I santi  pregano la mia Maestà perché conceda loro di venire a voi per aiutarvi. 
              Vedi, figlia?  Oggi il mio martire Lorenzo guarda con più amore che mai la povera terra  e i poveri uomini, perché, immerso come è nella Carità e nella Sapienza, vede  in essa terra e in essi uomini una delle due ragioni principali della sua  eterna beatitudine, e vuole beneficarli per riconoscenza di essere stati per  lui ragione di gloria. Anche se tu fossi nel luogo di temporanea espiazione,  avresti questa carità operante. Perché le anime purganti non vedono ancora  Dio, ma lo amano già come in Cielo e già hanno gli impulsi caritativi dei beati.  Non dire, dunque, mai più di voler dimenticare la terra. I miei figli non hanno  mai un amore egocentrico, ma imitando il loro Signore irradiano come soli i  loro raggi su buoni e malvagi per richiamarli tutti alla Luce. Questa  lezione te l’ho voluta dare Io, Padre tuo, che ho tanto amato la terra, di cui  conoscevo tutti i misfatti passati e futuri, i misfatti commessi in essa  dagli uomini, che mi sono strappato dal seno il mio Verbo per mandarlo a  santificare la terra. Il mio Pensiero sapeva che fra i misfatti futuri ci  sarebbe stato il deicidio. Eppure ciò non ha posto freno al mio amore. Come non  lo ha posto all’amorosa fretta del Verbo, né all’amorosa attività del  Paraclito. Pensa da figlia di Dio, e la benedizione del Padre, del  Figlio e dello Spirito Santo sarà sempre su te.»