(Dagli scritti di Maria  Valtorta, ricerca a cura di Guglielmo)
              22 agosto 1943.
              Dice Gesù: 
			  
              «Ti ho detto un giorno che l‘eterno invidioso cerca di copiare Dio in  tutte le manifestazioni di Dio. Dio ha i suoi arcangeli fedeli. Satana ha i  suoi. Michele: testimonianza di Dio, ha un emulo infernale; e così l‘ha  Gabriele: forza di Dio. La prima bestia, uscente dal mare, che con voce di  bestemmia fa proclamare agli illusi: “Chi è simile alla bestia?”, corrisponde a  Michele. Vinta e piagata dallo stesso nella battaglia fra le schiere di Dio e  di Lucifero, all‘inizio del tempo, guarita da Satana, ha odio di morte verso  Michele, e amore, se d‘amore può parlarsi fra i demoni - ma è meglio dire:  soggezione assoluta - per Satana. Ministro fedele del suo re maledetto, usa  della intelligenza per nuocere alla stirpe dell‘uomo, creatura di Dio, e per  servire il suo padrone. Forza senza fine e senza misura è usata da essa per  persuadere l‘uomo a cancellare, da se stesso, il mio segno che fa orrore agli  spiriti delle tenebre. Levato quello, col peccato che leva la grazia, crisma  luminoso sul vostro essere, la Bestia può accostarsi ed indurre 1‘uomo ad  adorarla come fosse un Dio ed a servirla nel delitto. Se 1‘uomo riflettesse a  quale soggezione si dona collo sposare la colpa, non peccherebbe. Ma 1‘uomo non  riflette. Guarda il momento e la gioia del momento, e peggio di Esaù baratta la  divina genitura per un piatto di lenticchie. 
              Satana, però, non usa soltanto di questo  violento seduttore dell‘uomo. Per quanto l‘uomo poco rifletta, in genere, vi  sono ancora troppi uomini che, non per amore, ma per timore del castigo, non  vogliono peccare gravemente. Ed ecco allora l‘altro ministro satanico, la  seconda bestia. Sotto veste d‘agnello ha spirito di dragone. È la seconda  manifestazione di Satana e corrisponde a Gabriele, perché annuncia la Bestia ed  è la sua forza più forte: quella che smantella senza parere e persuade con  finta dolcezza che è giusto seguire le orme della Bestia. È inutile parlare di  potenza politica e di terra. No. Se mai potete riferire alla prima il nome di  Potenza umana a alla seconda di Scienza umana. E se la Potenza di per se stessa  produce dei ribelli, la Scienza, quando è unicamente umana, corrompe senza  produrre ribellione e trae in perdizione un numero infinito di adepti. Quanti  si perdono per superbia della mente che fa loro spregiare la Fede e uccidere  l‘anima con l‘orgoglio che separa da Dio! Ché se Io mieterò all‘ultimo giorno  la messe della terra, già un mietitore è fra voi. Ed è questo spirito di Male  che vi falcia e non fa di voi spighe di eterno grano, ma paglia per le dimore  di Satana. Una, una sola scienza è necessaria. Lo ripeterò mille volte:  conoscere Dio e servirlo, conoscerlo nelle cose, vederlo negli avvenimenti e  sapere distinguere Lui dal suo antagonista per non cadere in perdizione. Invece  vi preoccupate di aumentare il sapere umano a detrimento del sapere sovrumano.  Io non condanno la Scienza. Ho anzi piacere che l‘uomo approfondisca col sapere  le cognizioni che è andato accumulando, per potere sempre più comprendere ed  ammirare Me nelle mie opere. Vi ho dato l‘intelligenza per questo. Ma dovete  usarla per vedere Dio nella legge dell‘astro, nella formazione del fiore, nel  concepimento dell‘essere, e non usare l‘intelligenza per violentare la vita o  negare il Creatore. Razionalismo, Umanismo, Filosofismo, Teosofismo, Naturismo,  Classicismo, Darvinismo, avete scuole e dottrine di tutti i generi e di tutte  ve ne preoccupate, per quanto la Verità sia molto snaturata o soppressa in  esse. Solo la scuola del Cristianesimo non volete seguire ed approfondire.  Naturale resistenza, del resto. Approfondendo la coltura religiosa sareste  obbligati o a seguire la Legge, e non lo volete fare, o a confessare  apertamente che volete calpestare la Legge. E anche questo non lo volete fare.  Perciò non volete divenire dotti nella Scienza soprannaturale. Ma poveri  stolti! E che ve ne farete delle vostre scuolette e delle vostre parolette  quando dovrete sostenere il mio esame? Avete spento in voi la luce infinita  della Scienza vera e avete creduto di illuminare le vostre anime con dei  surrogati di luce; così come dei poveri pazzi che pretendessero di spegnere il  sole facendo di tanti fanalini un nuovo sole. Ma se anche le nebbie nascondono  il sole, il sole c‘è sempre nel mio firmamento. Ma se anche con le vostre  dottrine create nebbie che velano il Sapere e la Verità, Verità e Sapere ci  sono sempre perché vengono da Me che sono eterno. 
              Cercate la vera Sapienza a comprenderete  la Scienza come va compresa. Sgombrate le vostre anime da tutte le artificiose  soprastrutture e innalzatevi la vera Fede. Come guglie di una cattedrale  spirituale fioriranno su di esse Scienza, Sapienza, Intelletto e Fortezza e  Umiltà e Continenza, perché il vero sapiente sa non solo lo scibile umano, ma  sa la più difficile delle cose: dominare se stesso nelle passioni della carne e  fare della sua parte inferiore il piedestallo per innalzare l‘anima sua e  lanciare lo spirito verso i Cieli, incontro a Me che vengo e sono in ogni cosa  e che amo essere il Maestro vero e santo dei fratelli miei.» 
              Più tardi e sempre il 22 agosto. Dice  Gesù: «Le sette piaghe ultime corrispondono ai sette tuoni non descritti. Come  sempre, sono descrizioni figurative nelle quali però non è esclusa totalmente  la realtà. Ti spiego quanto reputo opportuno che di esse ti sia spiegato. La  prima è l‘ulcera. Sin dai tempi di Mosè punii con malattie schifose le creature  che avevano commesso peccati imperdonabili verso di Me. Maria, sorella di Mosè,  ebbe il corpo coperto di lebbra per avere parlato male del mio servo Mosè. Come  non deve avvenire uguale e più ancora di coloro che parlano male del loro Dio?  La lebbra, o l‘ulcera che sia, sempre più si estende per avere sempre più voi  estesi i vostri peccati contro Dio e contro la mirabile opera di Dio che siete  voi. Quando vi avvoltolate nella lussuria, non credete forse di fare un peccato  contro Dio? Ma sì che lo fate, perché profanate il vostro corpo dove lo spirito  risiede per accogliere Me, Spirito Supremo. E a che punto sta arrivando la  lussuria dell‘uomo, compiuta con fredda e conscia volontà? È meglio non  approfondire questo abisso di ripugnante degradazione umana. Io ti dico che si  chiamavano immondi certi animali, ma che l‘uomo li ha già superati e ancor più  li supererà e che se si potesse creare un nuovo animale, ottenuto dall‘incrocio  delle scimmie coi serpenti e con i porci, sarebbe ancora meno immondo di certi  uomini, i quali hanno dell‘uomo l‘aspetto, ma hanno l‘interno più lubrico e  repellente del più sozzo animale. 
              Nel dettato del 20 agosto, pag. 99. Come  ti ho detto, 1‘umanità si scinde sempre più. La parte spirituale, esigua al  sommo, ascende. La parte carnale, numerosissima, discende. Discende ad una  profondità di vizio spaventosa. Quando sarà venuto il tempo dell‘ira, 1‘umanità  avrà raggiunto la perfezione del vizio. E vuoi che 1‘interno fetore delle loro  anime morte non trasudi all‘esterno e corrompa le carni, adorate più di Me e  usate per tutte le prostituzioni? E come le ulceri saranno provocate da voi,  così voi empirete di sangue il mare e le acque dei fiumi. Li state già empiendo  con le vostre carneficine, e gli abitanti delle acque diminuiscono, uccisi da  voi, contribuendo alla vostra fame. Avete tanto calpestato i doni che Dio vi ha  dato per i vostri bisogni materiali, che terra, cielo e acque vi stanno  divenendo nemici e vi negano i frutti della terra e gli abitanti delle acque,  dei fiumi, dei boschi, dell‘aria. Uccidete, uccidete pure, calpestate la legge  d‘amore e di perdono, spargete il sangue fraterno e specie il sangue dei buoni,  che perseguitate appunto perché sono buoni. Badate però che un giorno Iddio non  vi obblighi a saziare la vostra fame e la vostra sete con il sangue che avete  sparso, in contrasto col mio ordine di pace e d‘amore. Ribelli voi alle leggi  che vi ho dato, ribelli verso di voi gli astri e i pianeti che vi hanno finora  donato luce e calore quali vi abbisognavano, ubbidendo, essi, alle regole che  Io ho segnate per bontà verso di voi. Malattie ripugnanti a marchio del vostro  vizio; sangue nelle acque a testimonianza di tutto il sangue che avete voluto  spargere, e fra questo vi è il mio; fuoco dal sole per farvi gustare un  anticipo delle eterne braci che attendono i maledetti; tenebre per avvertirvi  che le tenebre attendono chi odia la Luce; tutto ciò per indurvi a riflettere e  a pentirvi. E non gioverà. Continuerete a precipitare. Continuerete a compiere  le vostre alleanze col male, preparando la strada ai re d‘Oriente‖, ossia agli  aiuti del Figlio del Male. Sembra che siano i miei angeli a portare le piaghe.  In realtà siete voi. Voi le volete e voi le avrete. Divenuti dragoni e bestie voi  stessi, per avere disposato il Dragone e la Bestia, partorirete dai vostri  interni corrotti gli esseri immondi: le dottrine demoniache assolute che  compiendo falsi prodigi sedurranno i potenti e li trascineranno a battaglia  contro Dio. Sarete così pervertiti che prenderete per prodigi celesti quanto è  creazione infernale. 
              Maria, ora ti prendo per mano per  condurti nel punto più oscuro del libro di Giovanni. I glossatori del medesimo  hanno esaurito le loro capacità in molte deduzioni per spiegare a se stessi e  alle folle chi sia la “Gran Babilonia”. Con vista umana, alla quale non erano  estranee le scosse impresse da avvenimenti desiderati o da avvenimenti  accaduti, hanno dato il nome di Babilonia a molte cose. Ma come non hanno mai  pensato che la “gran Babilonia” sia tutta la Terra? Sarei un ben piccolo e  limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato!  Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho  proiettati, pulviscolo luminoso, nell‘immensità del firmamento. 
              La Terra, di cui siete tanto orgogliosi  e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell‘infinito, e non il  più grande. Certo però è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di  mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione  di Dio vi apparirà  quando potrete  vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le  meraviglie di quei mondi. La Terra non è forse la gran meretrice che ha fornicato  con tutte le potenze della terra e dell‘inferno, e gli abitanti della Terra non  hanno prostituito se stessi: corpi ed anime, pur di trionfare nel giorno della  terra? Sì che così è. I delitti della Terra hanno tutti i nomi di bestemmia,  come li ha la Bestia con cui la Terra e i suoi abitanti si sono alleati pur di  trionfare. I sette peccati stanno come ornamento orrendo sul capo della Bestia  che trasporta Terra a terrestri ai pascoli del Male, e i dieci corni, numero  metaforico, stanno a dimostrare le infinite nefandezze compite pur di ottenere,  a qualunque costo, quanto vuole la sua feroce cupidigia. Non è forse la Terra  inzuppata del sangue dei martiri, resa ebbra da questo liquore santo che bevuto  dalla sua bocca sacrilega si è mutato in essa in filtro di ebbrietà maledetta?  La Bestia che la porta: compendio e sintesi di tutto il male compiuto da Adamo  in poi pur di trionfare nel mondo e nella carne, trae dietro sé coloro che  adorandola diverranno re di un‘ora e di un regno maledetto. Siete re come figli  di Dio, ed è regno eterno. Ma divenite re di un‘ora e di un regno maledetto  quando adorate Satana, il quale non può che darvi un effimero trionfo pagato a  prezzo di un‘eternità d‘orrore. La Bestia - dice Giovanni - fu e non è. Alla  fine del mondo così sarà. Fu, perché realmente è stata; non è perché Io, il  Cristo, l‘avrò vinta e sepolta perché non sarà più necessaria, allora, ai  trionfi del mondo. Non è la Terra seduta sulle acque dei suoi mari e non s‘è  servita di questi per nuocere? Di che non s‘è servita? Popoli, nazioni, razze,  confini, interessi, cibi, espansioni, tutto ha servito a lei per fornicare e  compiere sterminati omicidi e iscariotici tradimenti. Gli stessi suoi figli,  nutriti da lei con sangue di peccato, compiranno la vendetta di Dio su lei,  distruggendola, distruggendosi, portando la somma dei delitti contro Dio e  contro l‘uomo al numero perfetto che esige il tuonare del mio: “Basta!” 
              (Dopo la sconfitta dell’Anticristo e la  distruzione di Babilonia. Ribollirà in quell‘ora, fumando con odore grato al  mio trono, il sangue dei martiri e dei profeti, e le zolle della terra, che  hanno raccolto i gemiti degli uccisi in odio a Me e ne hanno ricevuto gli  ultimi sussulti, getteranno un gran grido fatto di tutti quei gemiti santi e  tremeranno di convulsione d‘angoscia, scrollando le città e le case degli  uomini dove si pecca e uccide e empiendo di voce che chiede Giustizia la volta  dei Cieli). 
              E Giustizia sarà. Io verrò. Verrò perché  sono Fedele e Verace. Verrò a dare Pace ai fedeli e Giudizio santo ai vissuti.  Verrò col mio nome il cui senso è noto a Me solo e nelle cui lettere sono gli  attributi principali di Dio di cui sono Parte e Tutto. Scrivi: Gesù: Grandezza,  Eternità, Santità, Unità. Scrivi: Cristo: Carità, Redenzione, Immensità,  Sapienza, Trinità, Onnipotenza (di Dio condensata nel nome del Verbo umanato).  E se ti pare che qualche attributo manchi, pensa che la Giustizia è compresa  nella santità perché chi è santo è giusto, la Regalità nella grandezza, la  Creazione nell‘onnipotenza. Nel nome mio sono perciò proclamate le lodi di Dio.  Nome santo il cui suono atterra i demoni. Nome di Vita che dai Vita, Luce,  Forza a chi ti ama e invoca. Nome che è corona sul mio capo di vincitore della  Bestia e del suo profeta che saranno presi, conficcati, sommersi, sepolti nel  fuoco liquido ed eterno la cui mordente ferocia è inconcepibile a senso umano.  Sarà allora il tempo del mio Regno della Terra. 
              Vi sarà perciò una tregua nei delitti  demoniaci per dar tempo all‘uomo di riudire le voci del cielo. Levata di mezzo  la forza che scatena l‘orrore, delle grandi correnti spirituali scenderanno  come cascate di grazia, come fiumi di acque celesti, a dire parole di Luce. Ma  come non raccolsero nei secoli le Voci isolate, cominciando da quella del  Verbo, che parlano di Bene, così saranno sordi gli uomini, sordi sempre - meno  i segnati del mio segno, gli amici miei dilettissimi tesi a seguire Me - sordi  alle voci di molti spiriti, alle voci simili al rumore di molte acque che  canteranno il cantico nuovo per guidare i popoli incontro alla Luce e  soprattutto a Me: Parola eterna. Quando l‘ultimo tentativo sarà compiuto,  Satana verrà per l‘ultima volta e troverà seguaci ai quattro angoli della  terra, e saranno più numerosi della rena del mare. Oh! Cristo! Oh! Gesù che sei  morto per salvare gli uomini! Solo la pazienza di un Dio può aver atteso tanto,  aver fatto tanto, e aver ottenuto così poco senza ritirare agli uomini il suo  dono e farli perire molto avanti l‘ora segnata! Solo la mia Pazienza che è  Amore poteva attendervi, sapendo che come rena che filtra da un sottilissimo  crivello qualche rara anima sarebbe venuta alla gloria rispetto alla massa che  non sa, che non vuole filtrare attraverso il crivello della Legge, dell‘Amore,  del Sacrificio, per giungere a Me. Ma nell‘ora della venuta, quando, in veste  di Dio, Re e Giudice, Io verrò per radunare gli eletti e maledire i reprobi,  scagliandoli là dove l‘Anticristo, la Bestia e Satana già saranno in eterno,  dopo la suprema vittoria di Gesù Cristo, Figlio di Dio, Vincitore della Morte e  del Male, a questi eletti che hanno saputo rimanere “vivi” nella vita, vivi  nello spirito attendendo la nostra ora di trionfo, Io darò il possesso della  celeste dimora, darò Me stesso senza soste e senza misura. 
              Tendi a quell‘ora, Maria. Chiamala e  chiamami con tutte le forze del tuo spirito. Ecco, Io già vengo quando un‘anima  mi chiama. Insieme al Diletto che vide dalla Terra la gloria dell‘Agnello,  Figlio di Dio, la gloria del suo e tuo Gesù, di‘, ad ogni palpito del tuo  cuore: “Vieni, Signore Gesù”» Sono uno straccio, un povero straccetto. Non ho  che l‘anima immersa nella dolcezza.
               
              Dice Gesù: «Prima di chiudere questo  ciclo vi è da dire delle due risurrezioni. 
              La  prima ha inizio nel momento in cui l‘anima si separa dal corpo e appare davanti  a Me nel giudizio singolo. Ma non è che risurrezione parziale. Più che  risurrezione si potrebbe dire: liberazione dello spirito dall‘involucro della  carne e attesa dello spirito di ricongiungersi alla carne per ricostruire il  tempio vivo, creato dal Padre, il tempio dell‘uomo creato a immagine e  somiglianza di Dio. Un‘opera mancante di una parte è incompleta e perciò  imperfetta. L‘opera-uomo, perfetta nella creazione sua, è incompleta e  imperfetta se non è riunita nelle diverse sue parti. Destinati al Regno  luminoso o al soggiorno tenebroso, gli uomini devono essere in eterno in questi  con la loro perfezione di carne e spirito. Perciò si parla di prima e di  seconda risurrezione. Però osserva. Colui che ha ucciso il suo spirito con vita  terrena di peccato viene a Me, nel giudizio particolare, con uno spirito già  morto. La risurrezione finale farà sì che la sua carne riprenda il peso dello  spirito morto per morire con esso totalmente. Mentre colui che ha vinto la  carne nella vita terrena viene a Me, nel giudizio particolare, con uno spirito  vivo che, entrando nel Paradiso, aumenta il suo vivere. Anche i purganti sono  dei “vivi”. Malati, ma vivi. Conseguita la guarigione nell‘espiazione,  entreranno nel luogo che è Vita. Nella risurrezione finale il loro spirito vivo  della Vita mia, alla quale saranno indissolubilmente uniti, riprenderà la carne  per renderla gloriosa e vivere con essa totalmente così come Io con essa vivo.  Ecco perché si parla di morte prima e seconda e, di conseguenza, di  risurrezione prima e seconda. A questo eterno possesso della Luce - poiché nel  Paradiso possedete Dio, e Dio è Luce - l‘uomo ci deve giungere per volontà  propria, come per volontà propria ha voluto perdere la Luce e il Paradiso. Io  vi do gli aiuti, ma la volontà deve essere vostra. Io sono fedele. Vi ho creato  liberi e liberi vi lascio. E se pensate come è degno di ammirazione questo  rispetto di Dio per la volontà libera dell‘uomo, potete capire come sarebbe  doveroso per voi non abusarne, compiendo con essa del male, e doveroso avere  per il Signore Iddio vostro rispetto, riconoscenza e amore. A quelli che non  hanno prevaricato, Io dico: ―La vostra dimora in Cielo è pronta, ed Io ardo che  voi siate nella mia Beatitudine‖.»